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Domenico34 – GESÙ CRISTO È DIO? – Capitoli 7-16 + APPENDICE E BIBLIOGRAFIA

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2012 00:23
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08/11/2011 00:05

Sappiamo con estrema certezza che queste parole Gesù Cristo le disse ai suoi apostoli, dopo la sua resurrezione dai morti, e che nel giro di poco tempo, lo stesso Gesù Cristo, sarebbe ritornato in cielo, da dove era venuto. Come, dunque, sarebbe stato tutti i giorni con i suoi, fino alla fine dell’età presente?

In quale maniera e in quale forma, Gesù Cristo avrebbe rispettato la sua parola, che poi era anche una precisa promessa per i suoi seguaci? Potevano questi suoi seguaci contare veramente sulla presenza del loro Signore, tutti i giorni, se questa sua presenza non sarebbe stata che una illusione, una chimera e non una realtà? Come avrebbe fatto il Cristo a trovarsi, lui in persona: io son con voi, se egli veramente non si fosse potuto trovare, «sempre e dovunque?»

Quando i discepoli del Cristo sarebbero andati per il mondo a predicare l’evangelo, secondo l’ordine di Gesù, avrebbero potuto affermare che con loro c’era il medesimo Signore, che aveva loro dato l’ordine di andare per tutto il mondo, senza che Gesù camminasse assieme a loro, nell’adempimento della sua promessa? Ma se Gesù Cristo è soltanto un uomo, anche se diciamo ch’è Figlio di Dio, come farà a trovarsi, sempre e dovunque, con i suoi seguaci?

Solo vedendo nelle parole di Matteo 28:20 un segno inconfondibile del divino, possiamo spiegare le veraci parole di Gesù. Egli ch’è l’onnipresente, al pari di Geova, può trovarsi in mezzo ai suoi seguaci, dovunque sono radunati nel suo nome e trovarsi con loro tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente.


PS: Se al termine del capitolo 9 ci sono domanda da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente


Capitolo 10




ATTRIBUTI DIVINI – ONNISCIENZA




Anche per l’onniscienza si tratta di un attributo di esclusiva proprietà di Dio, e all’infuori di lui, non c’è nessun’altro che conosca tutto. Anche questo termine teologico, non si trova mai nelle Sacre Scritture; non possiamo tuttavia negare il fatto che Dio conosca tutti e tutto, nel senso più completo di questo termine. Per provare l’onniscienza di Dio, basta citare pochi passi della Bibbia, per dissipare ogni eventuale ombra di dubbio e di incertezza.

Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà? Io, l’Eterno, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni (Geremia 17:9,10).

Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel ch’è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio (Luca 16:15 afferma).

Infine:
Poiché se il cuor nostro ci condanna, Dio è più grande del cuor nostro, e conosce ogni cosa (1 Giovanni 3:20).

Questi pochi testi, parlano eloquentemente che Dio possiede questo attributo, che noi non esitiamo a chiamarlo Onniscienza. Siccome stiamo parlando di Gesù Cristo, ci è consentito chiedere, come del resto abbiamo fatto per quanto riguarda l’onnipotenza e l’onnipresenza, se le Sacre Scritture, riconoscono ed attribuiscono un simile attributo di onniscienza a lui, in una maniera però, chiara ed inequivocabile, da non lasciare una minima traccia di dubbio ed incertezza.

Dobbiamo allora chiamare in causa la Bibbia, l’ispirata ed autorevole parola di Dio. Senza allungarci troppo in disquisizioni linguistiche, leggiamo (Matteo 11:27). Cominciamo da questo testo, per vari motivi, che qui di seguito cercheremo di chiarire. Anzitutto diciamo subito che questo testo è il più autorevole e più significativo, per la spiegazione che dà e per la rilevanza che attribuisce alla conoscenza di Cristo Gesù. Questo testo dice:

Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce appieno il Figliolo, se non il Padre, e nessuno conosce appieno il Padre, se non il Figliolo e colui al quale il Figliolo avrà voluto rivelarlo.

La prima cosa che appare evidente, da questo testo, è il termine «nessuno». Dato che il testo sta parlando della conoscenza piena e completa del Padre e del Figlio, questo termine non è stato messo a caso da Matteo e neanche è un termine che non voglia dire granché.

Crediamo perfettamente che quando Matteo scriveva il suo evangelo, come hanno fatto anche tutti gli altri scrittori della Bibbia, lo Spirito Santo, l’autore della Bibbia, teneva sotto controllo, i vari termini che venivano usati, affinché non si verificassero, né malintesi, né equivoci, su ciò che Dio voleva che gli uomini venissero a conoscere.

Si continuerà il prossimo giorno...
[Modificato da Domenico34 08/11/2011 00:06]
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