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Domenico34 - LA FEDE NELLE EPISTOLE DI PAOLO -

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2011 00:07
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18/11/2011 00:05

Quest’ultimo riferimento alla fede, si trova in un contesto in cui l’Apostolo rende la testimonianza della sua vita prima della sua conversione a Cristo, quando era sotto il giudaismo. Considerando le parole che Paolo adopera nel descrivere la sua vita passata senza Cristo, c’è da ammirare da una parte, la sua religiosità, il suo zelo e la sua irreprensibilità riguardante l’osservanza della legge, e dall’altra, la mancanza della conoscenza di Cristo, il solo che può dare la vera motivazione alla vita religioSalmo Inquadrando la descrizione paolina della sua vita passata sotto il giudaismo, si può meglio captare e valutare la fede in Cristo, la fede che viene da Dio.

Per quanto riguarda la valutazione che l’Apostolo fa della sua vita passata, ciò potrebbe dare l’impressione che egli stia esagerando, quando parlando della circoncisione che aveva ricevuto l’ottavo giorno, l’appartenere alla nazione d’Israele e alla tribù di Beniamino; l’essere stato un fariseo quanto alla legge, lo zelo che egli aveva nel perseguitare la chiesa e la giustizia della legge in cui si riposava e nella quale faceva affidamento e si vantava, e di ritenere tutte quelle cose come

spazzatura, di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, suo Signore (vv. 5-8).

Davanti alle parole del (v. 9) che hanno il senso di un preciso impegno da parte di Paolo, egli esprime il suo ardente desiderio di essere

trovato non già con la sua giustizia che gli deriva dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede.

Tutto questo, naturalmente, perché sa con estrema certezza che quello che conta davanti a Dio, ai fini della salvezza, non è la giustizia della legge, ma quella della fede in Cristo Gesù. Questo non era valido solamente per Paolo per quei tempi, è anche valido per noi e per i nostri tempi.

EPISTOLA AI COLOSSESI

Nota introduttiva


I cinque riferimenti che questo scritto paolino contiene intorno alla fede, sono ugualmente importanti, soprattutto se vengono considerati sotto l’aspetto della vita pratica. Infatti, questa epistola parla della fede dei Colossesi, del perseverare nella fede, della fermezza della fede, dall’essere confermati nella fede e nell’essere risuscitati mediante la fede. In vista di questa specifica tematica, l’edificazione che ne scaturisce per la vita cristiana, è senza dubbio di beneficio per ognuno di noi.

1) Colossesi 1:4:

perché abbiamo sentito parlare della vostra fede pistin in Cristo Gesù e del vostro amore verso tutti i santi.

Il motivo del rendimento di grazie che Paolo rende a Dio, nonché la sua continua preghiera che innalza al Signore per tutti i santi e fedeli in Cristo di Colosse, trova la sua espressione più significativa nel sentire parlare della fede di questi credenti. Se la loro fede veniva nominata, è evidente che essa veniva dimostrata nella vita pratica. Poiché la fede è certezza delle cose che si sperano... (Ebrei 11:1), va da se che questa certezza non restava confinata nel loro pensiero, ma appariva chiaramente nella sua realizzazione nella quotidiana che tutti potevano constatare. È sempre stato vero e sempre sarà che, quando c’è la fede in Cristo in una persona, gli altri che vivono vicino o che stanno a contatto con quella persona, non hanno fatica a notarla, e non sarà difficile parlarne agli altri. Paolo non sentiva parlare solo della fede in Cristo che i Colossesi avevano, ma anche del loro amore verso tutti i santi. Quindi, fede e amore, i due componenti che caratterizza la vita cristiana, si aggiunge ora anche la speranza (v. 5).

2) Colossesi 1:23:

se pure perseverate nella fede, [ pistei ] essendo fondati e fermi, senza essere smossi dalla speranza dell’evangelo che voi avete udito e che è stato predicato ad ogni creatura che è sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono divenuto ministro.

«Con la pistis è posto l’inizio della condizione di cristiano (cfr. 1:4), al quale occorre attenersi saldamente. Allora la vita della comunità poggerà su solide fondamenta. Come una casa è salda solamente se è costruita sulla roccia (Matteo 7:24-27), così la comunità, come edificio di Dio, è sorretta dal fondamento che le conferisce una solidità incrollabile ( 1 Corinzi 3:10; Efesini 2:20; 2 Tim. 2:19)» [Cfr. Eduard Lohse, Le lettere ai Colossesi e a Filemone, pag. 137].

La raccomandazione che l’Apostolo fa alla comunità di Colosse, è che siano perseveranti nella fede. Questo vuol dire che il cammino della fede nella vita di un cristiano, non deve essere stazionario, ma in continuo movimento. Solo quando si è perseveranti nella fede, la fondatezza e la fermezza su cui la fede viene costruita, diventa anche un solido fondamento per la stabilità della speranza. Come si può notare da tutta l’argomentazione che fa l’Apostolo, la fede e la speranza camminano insieme: se la prima si mantiene costante nella sua manifestazione, anche la seconda acquista stabilità; mentre se la fede si fossilizza e viene meno, anche la speranza traballa e crolla.

Si continuerà il prossimo giorno...
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