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Domenico34 - LA FEDE NELLE EPISTOLE DI PAOLO -

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2011 00:07
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Sesso: Maschile
04/11/2011 00:59

Anche se nella commedia antica il termine veniva usato come insulto, l’Apostolo non lo adoperò sicuramente in senso spregevole, ma per far comprendere a questi fratelli che quando hanno dato ascolto e si sono lasciati influenzare dai giudaizzanti, hanno agito come persone che non capivano la portare di quello che veniva loro detto e dove li volevano portare. Siccome Paolo sapeva molto bene che questa gente volevan portare gli etnicocristiani all’osservanza della legge, con la prima domanda che rivolge loro, vuole sapere chi li ha ammaliati per non ubbidire alla verità. Il termine [ Ebaskainein ] significa «stregare, incantare, ammaliare».

Giustamente qualcuno ha pensato che in fondo non aveva agito un’arte di persuasione umana, ma addirittura una potenza demoniaca, che li aveva talmente accecati da portarli a dimenticare la loro esperienza cristiana. L’attacco di quest’azione, in fin dei conti, non era fatto alla persona di Paolo, ma alla verità, cioè all’evangelo di cui l’Apostolo era stato costituito da Dio banditore (1 Timoteo 2:7). Davanti a un simile atteggiamento, l’Apostolo non si dà pace come questi fratelli hanno potuto deviare, pensando soprattutto che a loro, davanti ai cui occhi è stato ritratto (La Nuova Riveduta e la CEI hanno tradotto rappresentato Gesù Cristo crocifisso.

«Agli occhi dei Galati il Crocifisso fu presentato nel tempo in cui l’Apostolo — svolgendo la sua missione fra di loro — annunciò ad essi l’evangelo della croce di Gesù, che è sola capace di portare la salvezza; quindi il [ proegraf ] = (descrivere , delineare, dipingere. Bando pubblico, nel senso della proclamazione pubblica. Quest’ultimo significato è da preferire, per il fatto che a Paolo
«difficilmente poteva interessare una «pittura» delle sofferenze del Crocifisso. Gli interessava piuttosto la validità e la innegabile dimensione pubblica del suo messaggio sulla croce, dal quale i Galati si erano lasciati distogliere da un inconcepibile «ammaliatore») [Cfr. H. Balz, Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, Vol 2. col. 1108; G. Schrenk, GLNT, Vol. 2, col. 680-682],

non indica una descrizione affettuosa, pietistica della passio Iesu, (passione di Gesù) specialmente della sua crocifissione, e non si riferisce alle profezie veterotestamentarie sulle sofferenze del Messia (il Servo di Dio!), ma alla predicazione della croce, che risuona pubblicamente nel mondo, quindi anche fra i Galati». «Isous Christos estaurmenos = (Gesù Cristo crocifisso) è la formula riassuntiva, che indica l’evento decisivo della salvezza e, come tale, il contenuto centrale del kerygma paolino». Dicendo proegraf = (proclamazione pubblica) l’Apostolo rappresenta «in senso figurato la sua precedente predicazione orale di Cristo crocifisso, da lui svolta presso i Galati, come uno scritto o una lettera che egli allora ha scritto... sotto i loro occhi» [Ibidem, pag. 329, nota 11].

Con la seconda domanda, contenuta nel (v. 2), Paolo tocca da vicino l’esperienza cristiana dei Galati per ciò che riguarda la loro conversione. L’Apostolo sa che i Galati, con la loro conversione a Cristo, avevano ricevuto lo Spirito, allusione chiarissima allo Spirito Santo. Ai fini dell’argomentazione che Paolo fa, non ha nessuna importanza stabilire se lo Spirito Santo quei cristiani l’hanno ricevuto per l’imposizione delle mani, (dello stesso Paolo secondo la prassi apostolica?) (cfr. Atti 8:17; 19:6).

A lui interessa sapere se questo Spirito l’hanno ricevuto mediante le opere della legge o attraverso la predicazione della fede. Anche se non c’è la risposta alla domanda dell’Apostolo, per Paolo e per tutti quelli che credono ed accettano il messaggio evangelico, così come ci è tramandato dal N.T., la risposta è categoricamente: per la predicazione della fede. Se Paolo fa riferimento a una esperienza cristiana che i Galati avevano fatto, non è per discreditarli o insinuare il dubbio nella loro mente, ma è essenzialmente per far comprendere loro quanto siano stati insensati a prestare attenzione ai giudaizzanti che li volevano distrarre dalla verità dell’evangelo e condurli all’osservanza della legge, senza riflettere che così agendo, è come se essi stessi rinnegassero la loro esperienza cristiana.

Questo testo paolino, può insegnarci qualcosa che riguarda la vita pratica di ogni giorno. Ogni autentico cristiano, — che presuppone anche un’autentica conversione —, ha alla base della sua vita cristiana, una esperienza spirituale che lo contraddistingue dagli inconvertiti. Le esperienze spirituali possono essere diverse, questo però non significa che si possa concepire un vero cristianesimo privo di una esperienza spirituale.

La vita cristiana, così come viene presentata e insegnata dalle sacre Scritture, non consiste nell’apprendimento di tante nozioni teologiche più o meno approfondite; essa ha, come segno distintivo che la caratterizza, autentiche esperienze, non emozionali e sentimentali, ma dimostrazioni di cambiamenti di vita, di rapporti personali con Dio, di vita gioiosa proveniente dalla manifestazione dello Spirito Santo. Tutto questo naturalmente, non può essere mai attribuito al merito e allo sforzo umano, esso va sempre attribuito a Dio e alla sua grazia che Egli largisce. Davanti alla minaccia di una seduzione o traviamento qualsiasi, vale molto tenere ferma la propria esperienza spirituale e non rinnegarla mai.

5) Galati 3:5:


Colui dunque che vi dispensa [Il termine greco [ epichorēgón ], la N. Riveduta e la CEI lo rendono amministrare; G. Ricciotti e A. Martini lo traducono dare; mentre le versioni Inglesi, si orientano sui concetti di: dare, somministrare, supplire, provvedere. Secondo R. Mahoney, Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, Vol. 1 col. 1360, il termine in questione significa: concedere, accordare, porgere, sostenere, appoggiare. Tra questi significati, l’autore crede che il termine in Galati debba avere il significato: somministrare, mettere a disposizione, o, semplicemente, dare, lo Spirito e opera tra voi potenti operazioni, lo fa mediante le opere della legge o mediante la predicazione della fede? [ pistes].

Si continuerà il prossimo giorno...
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