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Domenico34 – GESÙ CRISTO È DIO? – Capitoli 7-16 + APPENDICE E BIBLIOGRAFIA

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2012 00:23
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11/01/2012 00:10

La definizione di quest’ultimo punto, è la relativa conseguenza di tutto quello che Giovanni ha affermato nelle due precedenti frasi, cioè: Se il logos era prima del tempo, cioè nell’eternità con Dio, ne consegue che deve essere necessariamente Dio. Questa conclusione a cui Giovanni arriva, potrebbe suonare come una chiara contraddizione con l’insegnamento della Bibbia che afferma che c’è un solo Dio.

Deuteronomio 4:35:
Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui.

Isaia 43:10:
I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno, voi, e il mio servo ch’io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che sono io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà alcuno.

Deuteronomio 32,39:
Ora vedete che io solo son Dio, e che non v’è altro dio accanto a me.

Tenendo presente queste dogmatiche affermazioni della Bibbia, e leggendo come ha interpretato la TNM della Torre di Guardia il ton theon (il Dio) e il theos (dio) con lettera minuscola, si stabilisce con estrema certezza di trovarsi in presenza di due Dèi: Uno di eccelsa portata, e l’altro, il logos, non alla stessa pari del primo.

Questo tipo di ragionamento che i redattori della TNM hanno fatto, facendo riferimento al fatto che theos applicato al logos è senza articolo determinativo, mentre il ton theon, riferito al vero Dio ha l’articolo determinativo indicante differenza, è impossibile sostenerlo, sia dal punto di vista sintattico che teologico. Per la parte sintattica di (Giovanni 1:1) consigliamo la lettura del libro Perché hanno lasciato i testimoni di Geova, di Peter Hedley, alle pagg. 186-203; 221-224; 280-281, dove l’autore fa un’ampia discussione citando autori di grammatica greca.

3. LA NATURA DEL LOGOS


Leggendo (Giovanni 1:1) in tutte le sue parole: In principio era il logos, e il logos era con Dio, e il logos era Dio, non dobbiamo, né pensare, né interpretare che l’apostolo Giovanni ci stia presentando due Dèi, l’uno diverso dall’altro. Questa conclusione a cui si potrebbe arrivare, è in netta contraddizione con i tre testi che abbiamo citato, cioè: (Deuteronomio 4:35; Isaia 43:10; Deuteronomio 32:39). Ma è proprio vero che (Giovanni 1:1) è in contraddizione con questi testi parlando di due Dèi? Quando Giovanni afferma che il logos era con Dio, distingue la personalità di ton theon, dalla personalità del logos theos.

Quando Giovanni parla della natura del logos, afferma dogmaticamente che il logos era Dio. Questo non vuol dire affatto che (Giovanni 1:1) insegni la dottrina di due Dèi sol perché parla del logos e di Dio. Si tratta di vedere la distinzione che c’è tra Dio e il logos per quanto riguarda la personalità, ma non due Dèi per quanto riguarda la natura.

Niente di contraddittorio quindi se il logos, come persona distinta, era con Dio, un’altra persona, in principio. Questo concetto di personalità, Giovanni lo sviluppa maggiormente nel vangelo quando presenta Dio come il Padre e il logos come il Figlio. I due termini Padre e Figlio, oltre tutto, stanno ad indicare la distinzione di persona. Ecco perché Gesù può dire:

Il Padre è maggiore (e non superiore) di me (Giovanni 14:28) e: Io e il Padre siamo una stessa cosa (Giovanni 10:30).

Nel primo caso Gesù si presenta come Colui che si svuotò delle sue prerogative divine, ai fini della sua missione per salvare l’umanità, e nel secondo caso si auto-definisce della stessa natura del Padre.

Quando noi diciamo che Francesco è padre di Giuseppe, non solo distinguiamo Giuseppe da Francesco per quanto riguarda la personalità, ma anche per quanto riguarda la loro posizione di padre e di figlio. Ma dovendo parlare della natura umana di Francesco e di Giuseppe, non diciamo che la natura di Francesco è diversa dalla natura di Giuseppe, sol perché Francesco è padre e Giuseppe è figlio. Natura umana è quella di Francesco e natura umana è quella di Giuseppe.

Per quanto riguarda le tendenze peccaminose che ha la natura umana di Francesco, ce l’ha pure quella di Giuseppe. In questo caso non si mette in risalto la posizione che Francesco ha, come padre, nei confronti di Giuseppe, figlio, perché le tendenze peccaminose che Giuseppe ha, non gli derivano in conseguenza dalla posizione di figlio, ma dalla stessa natura peccaminosa che ha il padre.

Compreso bene il concetto di natura con quello di persona, non si dirà mai che sol perché in principio il logos era con Dio, e il logos era Dio, che (Giovanni 1:1) insegni la dottrina di due Dèi: Uno grande ed eccelso, l’altro piccolo e meno eccelso. L’intero versetto bene interpretato, è un argomento irresistibile contro tre classi di eretici:

1. I Sabelliani, i quali negano ogni distinzione di persona nella Trinità, e dicono che Dio si manifesta ora come Padre, ora quale Figlio, ora quale Spirito Santo.
2. Gli Ariani, i quali sostengono che Cristo fu il primo e il più nobile degli esseri creato da Dio, ma inferiore a Dio, così per natura come per dignità.
3. I Sociniani o Unitari, i quali insegnano che Gesù Cristo non fu Dio in senso alcuno, e non ebbe esistenza qualsiasi, prima di nascere dalla vergine.

Si continuerà il prossimo giorno...
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