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Domenico34 – GESÙ CRISTO È DIO? – Capitoli 7-16 + APPENDICE E BIBLIOGRAFIA

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2012 00:23
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06/01/2012 00:05

3. UNIGENITO

Il termine «unigenito» = unico nato, unico (gr. monoghenēs) ricorre nel NT 9 volte, 5 dei quali è applicato a Gesù Cristo. Per valutare la portata di questo termine, e la sua inevitabile implicazione sul piano teologico, soprattutto in riferimento alla cristologia giovannea, si rende necessario l’esame dei nove testi in cui compare il termine «monoghenēs». Nello stesso modo che abbiamo fatto per il termine «prōtotokos», faremo anche per quello di «monoghenēs» nel citare per esteso il testo dove il termine ricorre, non trascurando la versione della TNM.

1. Luca 7:12:
E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico (monoghenēs) di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei.

La TNM: «E come s’avvicinava alla porta della città, ecco, si portava fuori un morto, il figlio unigenito di sua madre. Inoltre, ella era vedova. Con lei era anche una considerevole folla della città».

Il significato di «unico» che “monoghenēs» ha in questo testo è abbastanza chiaro, quando si pensa che la madre, che era anche vedova, non aveva avuto altri figli; l’unico che aveva era quello che stava andando a seppellire.

2. Luc 8:42:
perciò egli aveva una figlia unica (monoghenēs) di circa dodici anni, che stava per morire.

La TNM: «perciò aveva una figlia unigenita di circa dodici anni che era moribonda».

Anche per questo testo, il termine “monoghenēs» significa «unica», per il semplice fatto che il capo della sinagoga Iairo, non aveva altri figli.

3. Luca 9:38:
Ed ecco, un uomo fra la folla si mise a gridare, dicendo: Maestro, ti prego, volgi lo sguardo su mio figlio perchè è l’unico che ho (monoghenēs).

La TNM: «Ed ecco, un uomo gridò dalla folla, dicendo: Maestro, ti imploro di dare uno sguardo a mio figlio, perchè è il mio unigenito».

Il significato di «unico» che ha “monoghenēs» in questo testo è abbastanza chiaro, dato che il padre dell’epilettico non aveva altri figli. Invece di seguire l’ordine progressivo del NT, preferiamo fare un salto, per poi ritornare ed esaminare i testi che parlano di Gesù Cristo.

4. Ebrei 11:17:
Per fede Abrahamo, messo alla prova, offrì Isacco e colui che aveva ricevuto le promesse offrì il suo unigenito (monoghenē)

La TNM: «Per fede Abraamo, quando fu provato come se offrisse Isacco, e l’uomo che aveva lietamente ricevuto le promesse tentò di offrire il [suo] unigenito».

Non tenendo conto del modo di tradurre questo testo e dell’aggettivo «suo» che non si trova nel testo greco, è certissimo che Isacco è il «solo» figlio che Abrahamo ebbe con Sara; quindi, il significato di «unico» che ha «monoghenē» in questo testo è incontestabile.

5. Giovanni 1:14:
E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito (monoghenous) proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità (La Nuova Diodati).

La TNM: «E la Parola è divenuta carne e ha riseduto fra noi, e noi abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed egli era pieno d’immeritata benignità e di verità».

Davanti ad una traduzione di questo genere, oltre a notare una notevole differenza, sia sul piano prettamente linguistico che teologico, il comune lettore è portato a chiedere perché la TNM ha interpretato in questo modo (Giovanni 1:14)? Come abbiamo fatto per il termine «prōtotokos», nonché per altri testi esaminati in questo libro, faremo lo stesso per il testo di (Giovanni 1:14), mettendo a confronto altre traduzioni, le stesse che abbiamo citate per il termine «prōtotokos».

* E il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità (CEI).

* E il verbo s’è fatto carne ed ha dimorato fra noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria che come unigenito ha dal Padre, pieno di grazia e di verità (S. Garofalo).

* Il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi; e noi ne abbiamo veduta la gloria, gloria uguale a quella dell’Unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità (G. Ricciotti).

Si continuerà il prossimo giorno...
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