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La Vita di Cristo non è racchiusa in un pensare. E se invece di un pensiero tu portassi la Vita?
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Domenico34 – GESÙ CRISTO È DIO? – Capitoli 7-16 + APPENDICE E BIBLIOGRAFIA

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2012 00:23
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03/01/2012 00:14

b) In base alla testimonianza di tutti i vangeli (ad eccezione del grido sulla croce in (Marco 15:34 Matteo 27:46), in cui le parole «mio Dio», sono una citazione del (Salmo 22:1) Gesù nelle sue preghiere ha sempre usato il titolo di « padre (mio) » (Marco 14:36 Matteo 26:39,42 e Luca 22:42; Matteo 11:25 Luca 10:21; Luca 23,34.46; Giovanni 11:41; 12:27; 17:1,5,11,21,24).
Se in palestina la formula personale di preghiera « padre» (mio) » era qualcosa di completamente nuovo, doveva essere qualcosa di semplicemente inaudito che Gesù si servisse di un termine aramaico, privo di ogni solennità, come quello di abba.

c) Padre, Figlio:


Per quanto riguarda l’affermazione di Gesù il Padre è maggiore di me (Giovanni 14:28), si deve sempre tener presente il concetto della messianicità di Gesù, vale a dire la missione di Gesù in terra quale inviato del Padre.

Tenendo presente questo elemento importante e fondamentale, ai fini di una giusta comprensione circa la posizione di Dio come padre, non c’è minimamente da pensare che Cristo con questa sua affermazione volesse evidenziare che il Padre è un Dio più grande del Figlio. Il fatto stesso che Gesù in un’altra occasione affermò: Io e il Padre siamo uno (Giovanni 10:30), ciò è una schiacciante prova di quello che stiamo dicendo.

D’altra parte, il termine Padre, può essere maggiormente capito, se principalmente viene messo in relazione con una famiglia. Nell’ambito di una famiglia, il padre personifica l’autorità. Il padre è maggiore del figlio, rispetto alla posizione che ha; non lo è però per quanto riguarda la natura.

Infatti, la posizione che il padre ha nell’ambito della famiglia, non intacca minimamente la natura del Figlio: uomo è il padre e uomo è anche il figlio, o come diremo più chiaramente: natura umana ha il padre e natura umana ha il figlio. Lo stesso discorso che abbiamo fatto per il Padre-Dio, riguardante la sua posizione di padre, lo possiamo fare per Gesù Cristo, per la sua posizione di Figlio.

La subordinazione e la dipendenza che il Figlio, Gesù Cristo, manifesta continuamente nei confronti del Padre, per quanto riguarda la sua venuta in terra (Giovanni 6:57), il suo insegnamento (Giovanni 8:28), il suo operare (Giovanni 5:20) e la piena accettazione della croce (Marco 14:36), non riguarda soltanto il tempo della vita terrena di Gesù, ma include anche la fase finale per ciò che riguarda il regno, secondo le parole di Paolo:

poi verrà la fine, quand’egli avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni podestà ed ogni potenza (1 Corinzi 15:24).

Il tutto deve essere inquadrato e compreso per il ruolo messianico che Gesù espletò. Finito questo ciclo, quando lo stesso Figlio

sarà sottoposto a Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, Paolo specifica: affinché Dio sia tutto in tutti (1 Corinzi 15:28).

È molto importante sottolineare che non sarà il Padre tutto in tutti ma « Dio ». Inoltre, tenendo presente l’affermazione dogmatica di Cristo:
affinché sappiate e riconosciate che il Padre « è » in me e che io « sono » nel Padre (Giovanni 10:38; 14:10,11,20; 17,21),
si potrà meglio valutare e comprendere la figliolanza di Gesù [Per una più accurata documentazione cfr. J. Schneider e O. Michel, in Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, pagg. 493, 675 e O. Hofius, pagg. 1134-1140].

2) PRIMOGENITO

Il termine primogenito (greco prōtotokos = «generato per il primo, primogenito»), ricorre nel NT 8 volte. Per comprendere questa parola, è necessario esaminare tutti gli 8 passi, tenendo in debito conto il contesto nel quale i testi sono citati. Metteremo per esteso i vari testi compresa la versione della TNM, in modo che tutto il materiale sia sott’occhio, non solo per conoscerlo, ma soprattutto per valutarlo ai fini di una giusta comprensione.

1. Luca 2:7:
Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito (prōtotokon), e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

La TNM: «E partorì il suo figlio, il primogenito, e lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché nell’alloggio non i era posto per l’oro».

Questo testo, è l’unico passo del NT che ha il senso letterale di una vera nascita fisica, ci parla infatti di Maria, la madre di Gesù, in ferimento al suo parto. Anche se da parte Cattolica si specifica che «primogenito» non implica che Gesù era il primo di molti figli (anche se Matteo 13:55-57 e Marco 6:3 smentisce questa loro interpretazione), resta fermo il fatto che si vuole affermare che Maria non ha avuto altri figli prima di Gesù.

2. Romani 8:29:
poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito (prōtotokon) fra molti fratelli.

La TNM: «perché quelli ai quali diede il suo primo riconoscimento ha anche preordinati ad essere modellati secondo l’immagine del suo Figlio, affinché sia il primogenito tra molti fratelli».

Si continuerà il prossimo giorno...
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