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Domenico34 – Il cammino di un popolo – Dall’Egitto alla terra di Canaan. Sommario, Prefazione ed Introduzione. Capitoli 1-14

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2012 00:30
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Sesso: Maschile
14/03/2012 00:36

Dio non salva il peccatore per poi lasciarlo sulla terra, anche se a volte gli concede lunga vita, ma per portarlo con Sé nel Suo regno eterno. È a questo traguardo finale che i credenti devono rivolgere le loro supreme aspirazioni.
Dobbiamo fare molta attenzione a non lasciarci sedurre dai tanti allettamenti che ci vengono offerti dal mondo e dal nemico delle anime nostre.

Con lo sguardo fisso verso Gesù Cristo e con la mente rivolta al cielo (il punto d’arrivo definitivo della nostra esistenz dobbiamo studiarci di servirlo per tutta la vita e, con la grazia e la forza che Dio ci concede, perseverare nelle Sue vie per poter affermare, insieme all’apostolo Paolo:

Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.
Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione
(2 Timoteo 4:7-8).

PS: Se al termine del capitolo 13 ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura


Capitolo 14




GIOSUÈ, IL NUOVO CONDUTTORE D’ISRAELE




La chiamata di Dio

Dopo la morte di Mosè, servo del SIGNORE, il SIGNORE parlò a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè, e gli disse: «Mosè, mio servo, è morto. Alzati dunque, attraversa questo Giordano tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figli d'Israele (Giosuè 1:1-2).

Anche se Giosuè era stato designato dall’Eterno a succedere a Mosè nella carica di capo supremo del popolo d’Israele e che lo stesso, mentre ancora Mosè era in vita, aveva ricevuto l’investitura, (cfr. Numeri 27:15; Deuteuteronomio 3:21; 31:3) tuttavia, Dio ha voluto ufficializzare il mandato, con un messaggio personale che gli rivolse.

Prima, però, di addentrarci nell’esame del nostro testo, credo sia utile riferire quello che lo stesso libro di Giosuè afferma, a proposito di Mosè e di Giosuè. La presente nota statistica mette in evidenza, quanto segue.
La frase: Mosè servo del Signore, è riportata 14 volte; per 2 volte, Dio lo chiama mio servo, un’altra volta viene definito suo servitore e una volta uomo di Dio.

Per quanto concerne Giosuè, 10 volte viene ripetuta la frase: Il Signore disse a Giosuè e 4, il Signore parlò a Giosuè. Infine, solo una volta, Giosuè viene definito Servo del Signore, precisamente in (24:29).

Il significato della chiamata di Dio

Si sa che prima di allora, cioè durante tutto il tempo in cui visse Mosè, il Signore non parlò mai direttamente con Giosuè.

Per la battaglia che venne fatta con gli Amalechiti, l’ordine e le varie istruzione inerenti a quella situazione, Giosuè li ricevette direttamente da Mosè (cfr. Esodo 17:8-16). A battaglia vinta, Dio ordinò a Mosè di
fare sapere a Giosuè che Egli cancellerà interamente sotto il cielo la memoria di Amalec (v. 14).

Perché questa comunicazione Giosuè la ricevette tramite Mosè e non direttamente da Dio? La risposta è semplice: se Dio l’avesse data direttamente a Giosuè, ciò sarebbe equivalso a mettere da parte Mosè, con la conseguenza che la sua carica e la sua persona, sarebbero state offuscate, davanti agli occhi di tutta la comunità d'Israele.

Tenendo presente che Dio considerava Mosè come il suo legale rappresentante in mezzo al popolo, e che la carica di capo supremo di tutto Israele era stato Lui a conferirgliela, non avrebbe mai potuto agire in quel modo, senza arrecare danno alla dignità del suo servo Mosè.

Mosè, infatti, non era il semplice rappresentante di Dio, era anche colui che manteneva nelle sue mani, tutto il potere amministrativo, civile, militare e religioso, degli Israeliti

Anche se è vero da una parte che, tutto ciò che riguarda la materia religiosa di tutte le funzioni del culto, era competenza dei sacerdoti, e che Aaronne, in qualità di sommo sacerdote, per certe ricorrenze speciali ne era il pieno responsabile; è altrettanto vero dall’altra che, tutte le direttive per il servizio sacro, venivano date da Dio, sempre per mezzo di Mosè.

Se si considerano giustamente e obbiettivamente gli elementi che abbiamo messo in evidenza in questa nostra argomentazione, non si potrà mai arrivare alla conclusione, che Dio abbia agito in maniera diversa di come effettivamente agì.

Si proseguirà il prossimo giorno...
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