È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Canti di
Lode e
Adorazione
(clicca nella foto)
  
La Vita di Cristo non è racchiusa in un pensare. E se invece di un pensiero tu portassi la Vita?
Canti di
Lode e
Adorazione2
(clicca nella foto)
  
 
Pagina precedente | « 2 3 4 | Pagina successiva

Domenico34 – Il cammino di un popolo – Dall’Egitto alla terra di Canaan. Sommario, Prefazione ed Introduzione. Capitoli 1-14

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2012 00:30
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.112
Età: 90
Sesso: Maschile
13/03/2012 00:14

Archiviata la questione della successione e dell’investitura di Giosuè, Mosè si prepara al momento della morte.

Ma prima di lasciare definitivamente il suo ruolo di capo dei figli d’Israele e passare all’altra vita, sente il dovere di rivolgere al popolo alcune raccomandazioni ed esortazioni.

In Deuteronomio 28:1-14 egli spiega che le benedizioni che la comunità d’Israele riceverà da parte del Signore saranno strettamente subordinate all’obbedienza a Dio e alla sua legge; in caso contrario, si riverseranno inesorabilmente sul popolo le terribili maledizioni descritte in Deuteronomio 28:15-68.

Nel rinnovare il patto con il popolo, Mosè ricorda quello che il Signore ha fatto in loro favore durante i quaranta anni della sua leadership: li ha tirati fuori dal paese d’Egitto e ha mostrato a tutti i Suoi miracoli e i Suoi prodigi (cfr. Deuteronomio 29).

Inoltre, Mosè ricorda al popolo che quando sperimenterà le cose che egli ha predette, cioè la benedizione e la maledizione, e sarà sospinto in mezzo alle nazioni, l’unico modo per cambiare la situazione sarà di convertirsi al Signore e ubbidire alla Sua voce, perché solo a questa condizione saranno raccolti di nuovo (30:1-3).

Poi comanda agli Israeliti di amare il SIGNORE … di camminare nelle sue vie e di osservare i suoi comandamenti, facendo loro chiare promesse di benedizione e prosperità (cfr. 30:16).

Infine, pronunciando una benedizione per ciascuno dei dodici figli di Giacobbe, Mosè predice il futuro di ogni singola tribù (cfr. 33:1-29).

Terminate tutte queste prescrizioni ed esortazioni, Mosè è pronto ad essere raccolto col suo popolo. Il funerale e il seppellimento lo farà direttamente Dio, senza lasciare tracce, per evitare che il popolo individui la sua tomba e magari divinizzi o offra un culto alle sue reliquie.

Mosè aveva centovent’anni quando morì; la vista non gli si era indebolita e il vigore non gli era venuto meno (34:7).

Dopo i trenta giorni di lutto e di pianto dei figli d’Israele per la morte di Mosè, Giosuè fu pieno dello Spirito di sapienza, (34:9) per poter cominciare la sua carriera di nuovo capo di tutta la comunità Israelita.

Un insegnamento per noi


L’episodio della successione di Mosè alla guida del popolo ci offre spunti di riflessioni per la vita cristiana e per l’opera del ministero, in modo particolare.

Le persone che sono state costituite da Dio per condurre il Suo popolo devono tenere sempre presente che la loro carica non durerà per sempre: anche per loro arriverà il giorno della morte, che porrà termine ad ogni loro attività.

Pregare per chi dovrà succedere in incarichi ministeriali è molto importante e saggio, perché non dobbiamo scegliere secondo il nostro modo di vedere ma secondo il piano di Dio. Qualcuno ha detto: “Dio seppellisce i Suoi ministri, ma non i Suoi piani”.

Quello che Dio aveva promesso al popolo d’Israele (di dargli il paese di Canaan come eredità), anche dopo tanti anni non poteva essere cancellato con la morte del suo servitore Mosè, altrimenti la Sua Parola sarebbe stata considerata alla stregua di quella umana. Come ben precisa il profeta Isaia:

Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare,
così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata
(Isaia 55:10-11).

Anche la parola che fu pronunciata da Balaam merita di essere ricordata e messa in evidenza:

Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha parlato, non manterrà la parola? (Numeri 23:19).

Dio non è tenuto a compiere cose, grandi o piccole, che Lui stesso non ha promesso; al contrario, Egli si impegna a portare a compimento tutto ciò che ha detto, per onorare il Suo nome e l’immutabilità della Sua eterna Parola.

Gli uomini si succedono l’uno dopo l’altro, nei vari ministeri, in vista del pieno adempimento dei piani e della volontà del Signore.
Ma ciò che più importa è la vita eterna con Dio, che va al di là e al di sopra del valore o della grandezza di un determinato ministero.
Ci sono promesse divine che riguardano la vita terrena (un aspetto che non deve essere trascurato dal popolo di Dio) e altre che concernono la gloria eterna (che è la cosa più importante.

Si proseguirà il prossimo giorno...
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | « 2 3 4 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:25. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com