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Domenico34 – Fare del bene per amore di qualcuno – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2012 00:05
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22/01/2012 00:13

Davide taglia il lembo del mantello di Saul

Non appena Saul entra nella grotta, e gli uomini di Davide lo riconoscono, non perdono tempo a dire al loro capo:

«Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice:"Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piacerà"» (v. 5).

Il consiglio che quegli uomini diedero a Davide, in quel giorno, lungi dall’essere la “parola del Signore”: il SIGNORE ti dice, come loro credevano, era addirittura malvagio, con conseguenze disastrose per la vita e il futuro di Davide, se quest’ultimo l’avesse eseguito.

Anche se Davide, a sentire quelle parole si alzò..., e andò subito verso Saul, (gesto, che in un primo momento ci fa pensare che in quel giorno si sarebbe potuto vendicare), però, seguendo il racconto biblico, si sa che ciò non avvenne, ma si limitò solamente a tagliargli il lembo del mantello.

A questo punto è naturale chiedere: Come mai che Davide non tagliò la testa a Saul, come i suoi uomini gli avevano sugerito di fare, poiché quella era l’occasione proprizia per vendicarsi del suo nemico?

Se questo non avvenne, qualcosa sarà successo sicuramente nell’intimo di Davide, che lo fece astenere dal compiere quel crimine.

D’altra parte, Davide non è l’uomo “delle vendette”; non è la persona che trova il suo piacere nel fare del male, come in seguito dirà chiaramente.
Egli ha invece, tutte le caratteristiche di non “rendere male per bene”, di essere molto sensibile, soprattutto alla voce interiore dello Spirito di Dio.

Anche se il racconto biblico non ci rivela quello che è passato nella mente di Davide prima che arrivasse da Saul, non è però difficile, pensare (almeno supporre), che in quella particolare circostanza, il Signore avrà illuminato i suoi sentimenti, per indurlo a fargli tagliare solamente parte del mantello, e fargli chiaramente capire, che la vendetta doveva lasciarla nelle Sue mani, il solo che ha il diritto di esercitarla (cfr. Romani 12:19; Deuteronomio 32:35; Ebrei 10:30).

Il Salmo 43, che Davide compose per quella circostanza, ci aiuta a capire quello che accadde nella sua mente e nel suo cuore, prima che impugnasse la sua spada, per poi tagliare il lembo del mantello di Saul, anziché decapitarlo. Ecco le parole del Salmo:

Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente malvagia; liberami dall’uomo falso e malvagio.
Tu sei il Dio che mi dà forza; perché mi hai abbandonato? Perché devo andare vestito a lutto per l’oppressione del nemico?
Manda la tua luce e la tua verità, perché mi guidino, mi conducano al tuo santo monte e alle tue dimore.
Allora mi avvicinerò all’altare di Dio, al Dio della mia gioia e della mia esultanza; e ti celebrerò con la cetra, o Dio, Dio mio!
Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio
(Salmo 43:1-5).

Il fatto stesso che dopo aver tagliato il lembo del mantello, il cuore di Davide gli batté, rappresenta la prova che solo per compiere quel gesto, si sentiva in colpa, per il semplice fatto che quell’indumento apparteneva all’unto del Signore.

Compreso questo, Davide non ha nessuna esitazione, non solo nel dire ai suoi uomini, che il Signore lo guardi dall’agire contro il re suo signore, ch’è anche l’unto del Signore, e dal mettergli le mani addosso, ma anche di impedire ai suoi uomini di gettarsi su Saul, per giustiziarlo (vv. 7-8).

Queste ultime parole, ci fanno comprendere che gli uomini di Davide, oltre ad essere determinati a mettere le mani addosso a Saul per farlo morire, erano anche persone crudeli e senza misericordia.
Quando la luce del Signore illumina i nostri sentimenti, e l’errore viene evidenziato, sarà molto facile, non solo di opporci ad un consiglio malvagio, ma anche di impedirne ad altri di eseguirlo.

La dimostrazione che Davide è l’uomo che fa il bene

Non appena Saul esce dalla grotta per ritornare dai suoi uomini, Davide, uscendo anch’egli dallo stesso luogo, con il lembo del mantello di Saul in mano, grida all’indirizzo del re, per fargli sapere che in quel giorno gli aveva risparmiata la vita.

Mostrando il pezzo del mantello tagliato a Saul, Davide ha voluto dargli la dimostrazione che in quel giorno, se avesse voluto, l’avrebbe potuto benissimo uccidere. Notate l’atteggiamento che Davide assunse in quel giorno davanti a Saul.

Le prime parole che pronuncia, sono di chiamare Saul: «O re, mio signore!» E successivamente: padre mio. Questo sta a significare che egli non aveva dimenticato di riconoscere l’autorità di Saul, non solo quale re d’Israele, ma anche sulla sua vita, in qualità di membro della famiglia d’Israele, oltre ad essere anche suo genero.

Il fatto poi che Davide si inchina e si prostra con la faccia a terra, questo dimostra la sua umiltà e il rispetto che ha verso Saul, non solamente in riferimento al fatto che egli è il suo re e il suo signore, ma soprattutto nella consapevolezza che egli è anche l’unto del Signore.

Si continuerà il prossimo giorno...
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