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Domenico34 – Fare del bene per amore di qualcuno – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2012 00:05
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Sesso: Maschile
18/01/2012 00:13

RIFLESSIONI SU ALCUNE COSE

Il racconto che abbiamo esaminato, c'induce a fare alcune riflessioni.

1. Davide con i suoi uomini, si trovava nella possibilità di poter fare del bene a persone che erano state assalite dai Filistei.
Egli però, prima di ogni altra cosa, ha voluto sapere dal suo Dio, se doveva andare.
Dipendere dal nostro Dio, in pratica significa dare a Lui le redini della nostra vita, dei nostri propositi, dei nostri piani e della nostra stessa volontà, essere cioè nelle Sue mani, in modo che Egli abbia il comando e ci diriga secondo i Suoi piani e la Sua volontà.
Siccome noi non conosciamo il futuro con le varie situazioni che si presenteranno, non è saggio seguire gli impulsi dei nostri sentimenti e delle nostre vedute e avventurarci a compiere imprese che non sappiamo cosa ci riserveranno.
Mentre, avendo nel cuore la volontà di fare del bene, e, tenendo soprattutto conto della volontà divina, sarà una gioia grande muoverci in quella direzione.
Con la certezza che il Signore è con noi, sarà molto facile affrontare nemici e certe situazioni ed avere vittoria sopra di loro.

2. La paura che si manifesta, come quella degli uomini di Davide, per combattere contro i Filistei, potrebbe fare traballare la nostra fede e mettere in forse la nostra certezza.
Mentre ricorrere a Dio in simili situazioni, significa superare l’ostacolo, poiché il Signore non mancherà di darci ulteriori assicurazioni.

Affrontare il nemico, con la paura in corpo, significa andare sul campo di battaglia senza armi; mentre avere la certezza che Dio è dalla nostra parte, questo ci rende coraggiosi e invincibili. La nostra vittoria, non è basata sui nostri muscoli, sulla nostra abilità di saper fare le cose, ma unicamente nella certezza che il Signore è con noi e che Egli stesso combatte per noi.
Quando il Signore ci assicura con la Sua Parola, leviamoci e andiamo, senza guardare il nemico né la sua strategia che potrebbe mettere in atto contro di noi, ma fissiamo fermamente il nostro sguardo su Chi è fedele alle Sue promesse, e noi le realizzeremo nella nostra vita.

3. Il bene che si fa, non è sempre ricompensato con un marcato senso di gratitudine. A volte le persone che vengono beneficiate, in secondo tempo voltano le spalle, e sarebbero disposti anche a compiere azioni indesiderate contro i benefattori. Quando ciò avvenisse, bisogna tener presente il detto della Scrittura:

Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore.
Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo».
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene
(Romani 12:19-21).

Anche se l’uomo non è sempre retribuito in questa terra, per le opere di bene che compie in favore di qualcuno, tuttavia, c’è la certezza che, nel giorno in cui ci sarà la resa dei conti, davanti a Gesù Cristo, Colui che è stato costituito giudice dei vivi e dei morti (Atti 10:42), Egli stesso avrà in mano il premio, per renderlo a ciascuno secondo che sarà l’opera sua (Apocalisse 22:12).

In vista di questo finale traguardo, è molto importante vivere la nostra vita secondo l’insegnamento della Parola del Signore:

Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.
Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede
(Galati 6:9-10).

4. La vita dei figli di Dio, è sotto il Suo divino controllo. Nessuno potrà toccarli, secondo l’autorevole parola di Gesù:

Io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre (Giovanni 10:28-29).

Anche se i seguaci di Gesù, potrebbero trovarsi sotto il tiro del nemico e da lui minacciati, quasi a pensare di trovarsi nelle sue mani, Dio che è Sovrano, ha promesso che neppure un capello del loro capo perirà (Luca 21:18).

Perciò, vi esorto a prendere cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; e neppure un capello del vostro capo perirà» (Atti 27:34).

Con questa certezza nel cuore, teniamo gli occhi su Gesù (Ebrei 12:2) e continuiamo il nostro cammino di fede.

2. DAVIDE NEL DESERTO DI ZIF

Allora Davide e la sua gente, circa seicento uomini, partirono, uscirono da Cheila e andarono qua e là a caso; e Saul, informato che Davide era fuggito da Cheila, rinunziò alla sua spedizione.
Davide rimase nel deserto, in luoghi sicuri; se ne stette nella regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo diede nelle mani.
Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta.

Si continuerà il prossimo giorno...
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