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Domenico34 – Gesù... Il Divin Guaritore – Capitolo 1. GUARIGIONI CONTENUTE NEL VANGELO DI MATTEO

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2011 16:42
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19/06/2011 00:15

Ma, poiché essi le respingevano energicamente, pensavano e credevano, giustamente, che Gesù stesse bestemmiando proferendo quanto disse. Le parole di comando che Gesù pronunciò al paralitico: Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua (Marco 2:11), in virtù delle quali si verificò il miracolo nel corpo del paralitico, rappresentavano l’evidenza visiva più marcata dell’altro miracolo che si era verificato nella vita interiore di quell’uomo, allorquando i suoi peccati furono perdonati.

6. LA GUARIGIONE DELLA DONNA DAL FLUSSO DI SANGUE

Ed ecco una donna, affetta da un flusso di sangue già da dodici anni, gli si accostò di dietro e toccò il lembo della sua veste. Perché diceva fra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare la sua veste, sarò guarita». Gesù, voltatosi e vedutala, le disse: «Fatti animo, figliola; la tua fede ti ha guarita» (Matteo 9:20-22); par. (Marco 5:25-34; Luca 8:43-48).

Esame del testo

Esaminando il racconto della guarigione della donna dal flusso di sangue, dai tre resoconti che ci sono stati tramandati, cioè quello di Matteo, Marco e Luca, ci si rende conto che, pur raccontando lo stesso episodio, Marco e Luca, presentano alcuni particolari, omessi da Matteo, i quali servono essenzialmente ad arricchire l’avvenimento di questa guarigione fisica, e, nello stesso tempo fanno vedere in quale condizione fisica si era ridotta quella donna a causa della sua prolungata malattia.

I tre evangelisti sono d’accordo nell’affermare che quella donna si trovava in quello stato di infermità da dodici anni. Questo dato serve essenzialmente non solo per parlarci di uno stato “cronico”, ma anche di un prolungamento del malessere, senza intravedere una felice prospettiva di una soluzione di quella situazione.

Per Marco, si tratta di parlare, non solamente di una donna affetta da un flusso di sangue, ma si tratta soprattutto di sapere come si era comportata con la scienza medica di quei tempi. Marco precisa che la donna del nostro racconto si era rivolta a parecchi medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun giovamento, anzi piuttosto era peggiorata (Marco 5:26). Logicamente quella donna non si rivolse ai medici per peggiorare, ma per guarire dalla sua infermità. Purtroppo, i medici, invece di aiutare quella paziente, (a parte che l’ammalata non guarì), le sue sofferenze aumentarono.

Da parte sua, Luca precisa che, quella donna, pur spendendo tutti i suoi beni, nessuno poté guarirla dalla sua malattia (Luca 8:43).

Se quella donna non si fosse rivolta ai medici, si potrebbe parlare di lei come di una persona che non credeva alla scienza medica; il fatto però che lei vi andò, denota una certa fiducia, anche se dalla stessa fu grandemente delusa.

Questo episodio ci insegna che non sempre la scienza medica viene in aiuto agli ammalati e risolve i loro casi. A volte, invece di guarirli, li fa soffrire di più, senza dare una prospettiva di guarigione e di liberazione. L’unico che non viene mai meno, è il Signore, Gesù Cristo, il quale non lascia mai delusi quelli che si rivolgono a Lui per essere aiutati.

A questo punto, crediamo sia molto importante, prima di proseguire l’esame di questa storia miracolosa, mettere in risalto il fatto che la donna del nostro racconto, prima che si fosse recata da Gesù, sentì parlare di Lui (Marco 5:27).

Indubbiamente, quel sentire parlare di Gesù, riguardava essenzialmente quello che Egli faceva, nel sanare i tanti ammalati, e, questo sicuramente, avrà contribuito per far nascere la fede in quella donna, secondo quello che è scritto: La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio (Romani 10:17). Quando una persona si muove sul sentiero della fede, sa anche come dovrà comportarsi, quando incontrerà nel suo cammino i diversi ostacoli della vita.

Tutti i tre evangelisti affermano che la donna si accostò a Gesù dal didietro, e questo naturalmente, non perché non avesse fede, ma per evitare di farsi vedere, poiché secondo la legge mosaica essa era considerata impura, quindi non le era permesso di avere un qualsiasi contatto con persone sane (cfr. Levitico 15:19,25). Matteo precisa quello che disse quella donna fra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare la sua veste, sarò guarita (Matteo 9:21); e Marco: «Se solo tocco le sue vesti sarò guarita» (Marco 5:28).

Questo ci dice con certezza che fu la fede che la fece agire in quella maniera. La fede, che essenzialmente è certezza di cose che non si vedono (Ebrei 11:1), non si muove con i dubbi e con le incertezze, che in pratica vengono caratterizzate dai “chissà, forse, può darsi”, e dai “se”. Marco e Luca, per mettere in risalto la genuinità della fede dell’emorroissa, precisano: E immediatamente il flusso del suo sangue si stagnò (Marco 5:29); e in quell’istante il suo flusso di sangue si arrestò (Luca 8:44). Questo per provare, logicamente, la guarigione istantanea di quell’inferma.

Mentre Matteo chiude il suo resoconto di quell’evento miracoloso col dirci che Gesù, voltatosi e vedutala, le disse: «Fatti animo, figliola; la tua fede ti ha guarita (Matteo 9:22), Marco e Luca ci forniscono altri particolari che maggiormente ci fanno apprezzare la fede di quella donna e la potenza miracolosa di Gesù.

Che la guarigione di quella donna avvenne in base alla sua fede, è un elemento assodato, secondo l’autorevole parola di Gesù. Secondo il resoconto di Marco, la donna miracolata sentì nel suo corpo di essere guarita da quel male (Marco 5:29). Questo rappresenta un elemento di prova di una reale guarigione, poiché è l’ammalata stessa che avverte nel suo corpo che il suo male, è ormai solo un ricordo del passato. Gesù, avverte in se stesso che una potenza era uscita da lui (Marco 5:30; Luca 8:46); si trattava della potenza guaritrice di Gesù che aveva sanato quella donna.

Davanti a questo fatto, la domanda di Gesù: Chi mi ha toccato i vestiti? (Marco 5:30) o semplicemente: Chi mi ha toccato? (Luca 8:45), mette in movimento i discepoli e Pietro per dire: Non vedi che la folla ti stringe da ogni parte e tu dici: Chi mi ha toccato? (Marco 5:31; Luca 8:45).

Indipendentemente da quello che pensavano i discepoli, Gesù guardava intorno per vedere colei che aveva fatto ciò (Marco 5:32). E la donna vedendosi scoperta per quello che aveva fatto nel toccare i vestiti di Gesù,

paurosa e tremante, sapendo quanto era avvenuto in lei, venne e gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità (Marco 5:33).

Quel gettarsi ai piedi di Gesù, aveva senza dubbio un significato particolare, come per dirgli:
“Sì, è vero Gesù, che pur trovandomi in uno stato di impurità, che secondo la legge di Mosè, non avrei dovuto toccarti; ma credimi, è stato il mio disperato bisogno che mi ha spinto a fare quel gesto che non mi era permesso di fare”. Invece di sentirsi rimproverare da Gesù, si sentì dire:

«Figliola, la tua fede ti ha guarita; va’ in pace e sii guarita dal tuo male» (Marco 5:34).

Alcune riflessione di ordine pratico

1) Lungi dall’essere un particolare insignificante, quello che Marco ci riferisce, cioè che la donna emorroissa sentì parlare di Gesù, prima che fosse andata da lui, crediamo invece che questo elemento, rappresenti un anello di congiunzione primario, in tutta la narrazione di questo episodio miracoloso.

Sulla base di Romani 10:17, possiamo affermare che quel semplice sentir parlare di Gesù, abbia avuto un potente effetto nella vita della donna sofferente, da suscitargli una certa fede in colui del quale aveva sentito parlare. La fede ha sempre un punto di partenza e un punto di riferimento: Il punto di partenza va sempre collocato in quel momento che si ascolta Dio e Gesù Cristo e il punto di riferimento è sempre Lui, l’inviato del Padre, Colui che può appagare tutte le nostre aspettative. Se le persone sapessero mettersi in ascolto di Gesù e delle cose di Dio, il corso della loro vita cambierebbe e le varie situazioni di vita, a volte ingarbugliate e penose, verrebbero inevitabilmente sciolte e risolte dall’intervento misericordioso di Cristo Gesù, il divino compassionevole. La fede che nascerebbe da quel semplice ascoltare, sarebbe sufficiente per condurle a Cristo, con la certezza di ricevere da Lui quello di cui si ha bisogno.

Si continuerà il prossimo giorno...
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