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Domenico34 – Gesù... Il Divin Guaritore – Capitolo 1. GUARIGIONI CONTENUTE NEL VANGELO DI MATTEO

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2011 16:42
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17/06/2011 00:05

Le cose impensabili e irraggiungibili per l’uomo naturale, diventano la meta prediletta per le persone di fede. Anche se le loro azioni, a volte possono essere interpretate come segni di vero disturbo (cercate di immaginare quello che avranno potuto dire le persone radunate in quella casa dove si trovava Gesù, quando videro quei quattro uomini intenti e determinati a scoprire il tetto, fino a quando il loro assistito venne calato davanti a Gesù. La fede non è cieca e presuntuosa nella sue azioni, è invece illuminata da una luce che viene dall’alto e si muove sulla via della certezza, basata principalmente non su quello che l’uomo pensa e dice, ma su quello che Dio afferma nella Sua Parola.

3) Su quali basi si verificano o si ricevono le guarigioni fisiche

La fede indubbiamente, sta alla base di ogni guarigione fisica e, in mancanza di essa, la potenza guaritrice divina, viene senza dubbio limitata e impedita nella sua manifestazione. A questo punto è molto importante stabilire con chiarezza, se la fede deve essere necessariamente nell’ammalato o può trovarsi nella persona sana che si interessa di esso.

Senza paura di essere smentiti, la storia della guarigione del paralitico di Capernaum, da appena esaminata, ci ha fatto vedere che la fede si trovava nei quattro uomini che portarono l’ammalato a Gesù. Anche se non si può affermare categoricamente, perché il testo evangelico non lo dice, la fede, non era nel paralitico, ma negli uomini che lo portarono a Gesù. Il fatto poi che Gesù vide la loro fede, (quella dei portatori) e non fa nessuno accenno alla fede del paralitico, è un chiaro indizio che aumenta le probabilità di quanto stiamo affermando.

Dato per scontato che nel paralitico non c’era la fede per ricevere la sua guarigione, cerchiamo di immaginare come si saranno svolte le cose, allorquando i quattro uomini arrivarono nella casa del paralitico con la precisa intenzione di prenderlo e portalo da Gesù. Il paralitico, probabilmente avrà detto: “Sono tanti anni che sono stato colpito da una paralisi, e in conseguenza di questo fatto, il mio corpo è rimasto per lungo tempo immobilizzato. Gli stessi arti del mio corpo, sono da lungo tempo inattivi, perché l’articolazione non funziona più. Lo stesso mio corpo è diventato stecchito; ormai non c’è più speranza per me. Ogni iniziativa tendente alla guarigione della mia paralisi, sarà destinata a fallire, perché ormai non c’è più niente da fare per me”. Se il paralitico avesse detto quelle parole, in certo qual modo avrebbe rispecchiato la realtà, e tutto avrebbe parlato chiaramente il linguaggio dell’impossibilità.

A questo punto i quattro, cominciando a parlare, avranno detto: “Non importa se sei stato per tanti anni immobilizzato dalla paralisi; se gli arti del tuo corpo non funzionano da parecchio tempo; se il tuo corpo è stecchito e se tu non credi che c’è speranza di guarigione. Siamo noi che crediamo alla tua guarigione; la nostra fede ti procurerà la liberazione del tuo male e tu potrai ritornare una persona normale”. Siccome in quei quattro uomini c’era la fede vera, fu sulla base della loro fede che si verificò la guarigione nel paralitico.

Il Nuovo Testamento documenta altri casi che ci portano ad affermare, che la fede delle persone sane, procurava guarigione alle persone ammalate. Quando si pensa al centurione di Capernaum il cui servo giace in casa paralizzato e soffre grandemente (Matteo 8:6)

e alla preghiera che rivolse a Gesù in favore di questo servo, la sua fede viene messa chiaramente in luce, quando dice: Di’ soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito (Matteo 8:8). Che la sua fosse fede vera, lo prova il fatto che Gesù la riconosce, nel mandarlo a casa gli dice: «Va’ e ti sia fatto come hai creduto!». E il suo servo fu guarito in quell’istante (Matteo 8:10,13). Il padre della figlia dodicenne, capo della sinagoga, Iairo, che va da Gesù e lo prega con insistenza,

dicendo: «La mia figliola è agli estremi; vieni a imporle le mani, affinché sia guarita e viva (Marco 5:23),

mette in evidenza la fede che ha. Dopo aver ricevuto la notizia che sua figlia era morta, e quindi non valeva più la pena di continuare a importunare il Maestro, Marco precisa che Gesù udite quelle parole:
disse al capo della sinagoga: «Non temere, credi solamente (Marco 5:35,36).

L’intervento di Gesù aveva lo scopo di sorreggere la fede di Iairo, in un momento veramente difficile, per cui stava barcollando. Se più tardi questo padre riebbe in viva la propria figlia, non fu solamente per la manifestazione della potenza di Gesù, ma anche per la sua fede. Pensando alla donna Cananea, che va da Gesù e gli dice:
«Abbi pietà di me, Signore Figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone!» (Matteo 15:22).

Quando Gesù riconosce la grande fede di quella donna e le dice: Ti sia fatto come tu vuoi. E in quel momento sua figlia fu guarita (Matteo 15:28).

Anche se questi sono pochi esempi, tuttavia, bastano a provare che la fede di una persona sana in favore di un ammalato, può ottenere la sua guarigione.

4) Quelli che sono usati dal Signore nel campo delle guarigioni fisiche

Quelli che vengono usati dal Signore nel campo delle guarigioni fisiche, sono tenuti a domandare agli ammalati, — come se ci fosse un certo obbligo — se hanno fede? Crediamo che la migliore e la più esauriente risposta a questa domanda, la possiamo trovare nella vita e nel ministero di Gesù. Infatti, se si studiano attentamente tutti gli episodi relativi alle guarigioni che Gesù operò nel corso del suo ministero durante il tempo della sua permanenza sulla terra, episodi chiaramente registrati negli evangeli, si potrà avere una chiara visione di come Cristo agiva nel campo delle guarigioni fisiche. È vero che Gesù a certi ammalati, prima di operare il miracolo della guarigione, chiedeva se avessero fede per ricevere la guarigione. Per esempio, ai due ciechi che gridarono a Gesù, dicendogli:

«Abbi pietà di noi, Figlio di Davide!», Gesù chiese loro: «Credete che io possa far questo?». Essi gli risposero: «Si, Signore». Allora egli toccò loro gli occhi, dicendo: «Vi sia fatto secondo la vostra fede» (Matteo 9:27-29).

Al padre del fanciullo epilettico, che aveva portato a Gesù suo figlio per essere liberato dallo spirito muto, viene chiesto se poteva credere, poiché ogni cosa è possibile a chi crede. Dopo che questi, con lacrime, disse: «Io credo Signore, sovvieni alla mia incredulità», Gesù sgridò lo spirito immondo, e il fanciullo fu liberato (Marco 9:17,18,23-26).

A Marta che aveva detto a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto, venne chiesto se ella credesse (Giovanni 11:21-26). Più tardi Gesù specificò che quel credere significava vedere la gloria di Dio (v. 40). Per tutti gli altri casi, che costituiscono la stragrande maggioranza, Gesù non chiese agli ammalati se avessero fede per essere guariti. Nonostante ciò, essi venivano guariti, ma in virtù della potenza divina che era in Gesù.

Al paralitico di Betesda, Gesù non chiese se avesse fede, ma se avesse voluto essere guarito (Giovanni 5:6). Tutto questo per dire che, era la compassione di Gesù, unitamente alla sua virtù, che andava incontro agli ammalati e li sanava, senza badare se ques’ultimi avessero fede o meno per ricevere la guarigione.

Far dipendere la guarigione di un ammalato, esclusivamente in base alla sua fede, per coloro che sono usati da Dio nel campo delle guarigioni fisiche, non è certo dire tutta la verità e non rappresenta fedelmente l’elemento biblico, su cui è basata la guarigione. Quelli che vengono usati da Dio nel campo miracoloso delle guarigioni fisiche, lo fanno in virtù del “dono della fede” che hanno ricevuto dallo Spirito Santo. Inoltre, rimproverare un ammalato che se non viene guarito è colpa sua, cioè non ha fede, è la cosa più facile a dire, ma nello stesso tempo è anche la più crudele che si possa fare nei confronti di colui che soffre, senza riflettere che un simile giudizio, può causare dei trauma nella vita dell’ammalato, con inevitabili conseguenze di profondi scoraggiamenti, per cui potrebbe addirittura smarrirsi ed allontanarsi dal Signore.

Si continuerà il prossimo giorno...
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