Io credo che Paolo era uno come noi, ma è anche vero che è stato ammaestrato dal Signore. Cosa voglio dire? voglio dire che se serviamo il Signore con la Sua unzione produrremo in chi ci ascolta non "un ascolto (fine a se stesso come per una presa d'atto)", ma si imporrà "una scelta" nell'ascoltatore. Oltre che una spada a doppio taglio la Parola è anche: "La mia parola non è essa come il fuoco? dice l’Eterno; e come un martello che spezza il sasso?" (Geremia 23:29)
Paolo non era migliore di noi, ma ha rinunciato alla vita (la sua) per ritrovare quella vera (in Cristo), Filippesi 3:8 "Anzi, a dir vero, io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della conoscenza do Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunziai a tutte codeste cose e le reputo tanta spazzatura affin di guadagnare Cristo,"
Esatto! Paolo era uno come noi. Paolo non era migliore di noi. Se egli sperimentò nella sua vita la potenza della grazia e l'aiuto dello Spirito Santo che gli dava discernimento per conoscere le vie di Dio, tutte le sue realizzazioni erano collegate alle sue scelte e alle sue decisioni che seppe prendere nel corso degli anni, da quando affidò la sua vita interamente a Cristo. Ecco perché egli poteva dire:
Sono stato crocefisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me (Galati 2:20).
Poteva anche affermare con fermezza e determinazione:
anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato (1 Corinzi 9:27).
La conclusione più ovvia è che, se noi credenti, che viviamo in un’altra epoca, ma che abbiamo ricevuto la stessa grazia e lo stesso Spirito, che ottenne Paolo e facciamo le stesse scelte e prendiamo le stesse decisioni che egli prese e scelse, possiamo realizzare nella nostra vita, quello che Paolo sperimentò in sé, tanto da essere capace essere un esempio agli altri cristiani, ed affermare arditamente, senza nessun'ironia:
siate miei imitatori, come anch’io lo appartengo a Cristo (1 Corinzi 11:1).