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Domenico34 – Fare del bene per amore di qualcuno – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2012 00:05
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05/01/2012 00:04

Saul ritorna alla carica

Ricominciò di nuovo la guerra e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflissi loro una grave sconfitta e quelli fuggirono davanti a lui.
Allora uno spirito cattivo, permesso dal SIGNORE, s’impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua tenendo in mano una lancia, mentre Davide sonava l’arpa.
Allora Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia; ma Davide schivò il colpo e la lancia andò a conficcarsi nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte.
Saul inviò degli uomini a casa di Davide per tenerlo d’occhio e ucciderlo la mattina dopo; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: «Se in questa stessa notte non ti metti in salvo, domani sei morto».
Mical calò Davide da una finestra ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo.
Poi Mical prese l’idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello.
Quando Saul inviò degli uomini a prendere Davide, lei disse: «È malato».
Allora Saul inviò di nuovo i suoi uomini perché vedessero Davide, e disse loro: «Portatemelo nel letto, perché possa ucciderlo».
Quando giunsero quegli uomini, ecco che nel letto c’era l’idolo domestico con in testa un cappuccio di pelo di capra.
Saul disse a Mical: «Perché mi hai ingannato così e hai dato al mio nemico la possibilità di fuggire?» Mical rispose a Saul: «lui che mi ha detto:"Lasciami andare, altrimenti ti ammazzo!"»
(19:8-17).

Scongiurato il tentativo di uccidere Davide, Saul, che sembrava si fosse ricreduto e avesse fatto marcia indietro, ritorna alla carica.

Sembra che la ripresa dell’ostilità di Saul, nei confronti di Davide, debba essere ricercata, in primo luogo, nella strepitosa vittoria che Davide riportò sui Filistesi. Infatti, è significativo che il (v. 9) che riparla dello spirito cattivo nuovamente si impossessa di Saul, cominci: Allora uno spirito cattivo...

È probabile che Saul non abbia partecipato attivamente alla gioia per la grande vittoria ottenuta da Davide.

In quel caso, il sentimento di gelosia che si era manifestato nella vita di Saul, a seguito delle parole del canto delle donne: «Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila» (18:7), si sia ripresentato di nuovo nella sua mente, favorendo lo “spirito cattivo” di avere il sopravvento nella sua vita.

Il fatto che lo vediamo agire nella stessa maniera come aveva agito in precedenza, questo è un elemento che favorisce quest'interpretazione.

Che quello “spirito cattivo”, sia lo stimolo propulsivo all’azione di Saul nel lanciare la sua lancia per inchiodare Davide alla parete, ci sembra ovvio.

Questa volta, a differenza del passato che rimase in casa di Saul, per continuare a suonare l’arpa, Davide, non solo schiva il colpo della lancia che si conficca nella parete, ma ravvisa la pericolosità della minaccia, e perciò si dà alla fuga mettendosi in salvo quella stessa notte.

Certo di sapere che Davide si era messo in salvo, andando a casa sua, dove c’era sua moglie Mical, Saul vi inviò subito degli uomini, col preciso incarico di controllare la situazione, in modo che al mattino, Davide venisse preso e messo a morte.

Mical, da brava e intelligente moglie che era, avvisò Davide del pericolo, lo calò da una finestra, così Davide poté mettersi in salvo in quella stessa notte, ma dovette darsi alla fuga.
Da quella notte in poi, Davide cominciò a essere un vero fuggitivo, e questo stato si protrasse per un lungo periodo, dato che non potè stare più in casa sua con sua moglie.

Davide va da Samuele a Rama

Davide dunque fuggì, si mise in salvo, andò da Samuele a Rama e gli raccontò tutto quello che Saul gli aveva fatto. Poi, egli e Samuele andarono a stare in Naiot.
Questo fu riferito a Saul, dicendo: «Ecco, Davide è a Naiot, presso Rama».
Saul inviò i suoi uomini a prendere Davide, ma quando questi videro profetizzare i profeti, riuniti sotto la presidenza di Samuele, lo spirito di Dio investì gli inviati di Saul che si misero anche loro a profetizzare.
Ne informarono Saul, che inviò altri uomini, i quali pure si misero a profetizzare. Saul ne mandò ancora per la terza volta, ma anche questi si misero a profetizzare.
Allora si recò egli stesso a Rama. Giunto alla grande cisterna che è a Secu, chiese: «Dove sono Samuele e Davide?» Gli fu risposto: «A Naiot, presso Rama».
Egli andò dunque là, a Naiot, presso Rama. Lo spirito di Dio investì anche lui ed egli continuò il suo viaggio profetizzando finché giunse a Naiot, presso Rama.
Anche lui si spogliò delle sue vesti, anche lui profetizzò in presenza di Samuele e rimase steso a terra nudo tutto quel giorno e tutta quella notte. Da lì viene il detto: «Saul, è anche lui tra i profeti?»
(19:18-24).

Visto che Davide si trova in una stretta morsa, preferisce correre verso Samuele, e raccontargli tutte le cose che Saul gli ha fatte.

Che Davide si sia sfogato con Samuele e abbia scaricato la sua tensione, è naturale pensarlo. Ma cosa abbia risposto Samuele al rapporto di Davide, non ci è dato di sapere, anche perché il testo sacro tace.

Si continuerà il prossimo giorno...
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