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Domenico34 – Fare del bene per amore di qualcuno – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2012 00:05
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03/01/2012 00:16

Un altro testo biblico afferma:
«Non toccate i miei unti e non fate male ai miei profeti» (1 Cronache 16:22).

«Non toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti» (Salmi 105:15).

Se i due testi ripetono le identiche parole, è perché il secondo dipende dal primo, e il primo viene attribuito a Davide, anche se egli lo scrisse molto tempo dopo l’evento della macchinazione di Saul.

Anche se non si può affermare che Davide avesse composto il testo che il Cronista riporta, rifacendosi a se stesso, non si può neanche escluderlo.
Comunque siano andate le cose, dal punto di vista generale, nel testo in questione, si può benissimo includere Davide, sia come “unto” e sia come “profeta”, perché egli in effetti, corrisponde a l’uno e all’altro.

L’unzione che Davide aveva ricevuto da Samuele, era quella per l’ufficio di Re. Quell’unzione parlava della scelta di Dio. Se Samuele aveva versato su Davide “il corno d’olio”, l’aveva fatto dietro esplicito comando del Signore.

La scelta quindi, non l’aveva fatta il profeta, ma Dio, secondo la testimonianza che Egli stesso rese: Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere (Atti 13:22).

Toccare un “unto del Signore” (allo scopo di fargli del male, naturalmente), significava inveire contro un preciso piano e disegno divino, allo scopo di neutralizzarlo o peggio ancora distruggerlo.

A questo punto sorge spontanea la domanda: Saul era a conoscenza che Samuele aveva unto d’olio Davide, per essere il futuro re d’Israele?

Dalla paura che Samuele esternò a Dio, di essere messo a morte da Saul, quando lo stesso re avrebbe saputo che lui si era recato nella casa di Isai, per ungere uno dei suoi figli, sembra di escluderlo.

Da quello che si può capire dalla Scrittura, non sembra che Samuele, durante la sua vita, abbia comunicato a Saul di avere unto Davide, per regnare su Israele.
Che Samuele avesse comunicato a Saul da molto tempo che Dio l’aveva rimosso dal suo ufficio, perché aveva trovato un altro migliore di lui, è cosa certa.

Se quindi, la risposta è affermativa, cioè che Saul sapesse dell’unzione di Davide, la sua responsabilità è enorme e nessuna delle sue trame tendente a far morire Davide, può essere giustificata.

In tutti gli interventi che Gionatan fece con suo padre, in favore di Davide, non risulta che egli avesse fatto menzione dell’unzione di Davide, anche se più tardi, confidò a Davide che suo padre stesso sapeva che sarebbe stato il futuro re d’Israele (cfr. 1 Samuele 23:17).

Questo però non vuol dire che Gionatan fosse al corrente dell’unzione di Davide.

Che Davide sapesse ciò che significava “toccare l’unto del Signore, questo è provato dai seguenti testi.

Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall’agire contro il mio re, che è l‘unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l‘unto del SIGNORE» (1 Samuele 24:7).

Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l‘unto del SIGNORE (1 Samuele 24:11).

avide gli disse: «Come mai non hai temuto di stendere la mano per uccidere l‘unto del SIGNORE?» (2 Samuele 1:14).

Davide gli disse: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo, perché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto:"Io ho ucciso l‘unto del SIGNORE"» (2 Samuele 1:16).

Presso gli Israeliti, gli unti del Signore, erano i sacerdoti, i profeti e i re, mentre tra la cristianità, sono stati tutti quelli che hanno ricevuto da Dio un ministero.
L’unzione su costoro, l’ha fatta lo Spirito Santo. Mettere quindi, la mano su di loro, significa andare contro lo Spirito del Signore e ostacolare l’opera Sua.

Il testo biblico è un serio monito per tutti, e ci richiama al rispetto e alla sottomissione.
Quando si rispetta un servo del Signore, e non si va in giro per diffamarlo con ogni sorta di calunnie, o propalando maldicenze, che non hanno niente di verità, e non si è di ostacolo né di impedimento all’opera del ministero, allora in effetti siamo attivi collaboratori di Dio, pronti a favorire il lavoro dello Spirito Santo, nella vita delle persone, sia che si tratti dei salvati come anche dei peccatori inconvertiti. Ame!

PS: Se al termine del capitolo 5 ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura


Si continuerà il prossimo giorno...
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