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Domenico34 – Fare del bene per amore di qualcuno – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2012 00:05
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Sesso: Maschile
01/01/2012 00:32

Quando l’amore è manifestato con azioni che altri possono scorgere, vale a dire che possono vedere, la cosa è tutta un’altra cosa.

Dio stesso che, per definizione della Sua natura, è “amore” (1 Giov. 4:8), ha voluto dare la prova all’intera umanità, attraverso il dono di Suo Figlio che ha mandato sulla terra. Quando pensiamo a Giovanni 3:16,

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna,

non si può fare a meno di mettere in evidenza la prova dell’amore di Dio. La prova consiste nel “dare”: Dio ha tanto amato, che ha dato...

Chi ama dà, perché in fin dei conti, la vera essenza dell’amore è “donare”.
Nel matrimonio, per esempio, nell’atto sessuale che i due sposi compiono, non fanno altro di darsi l’uno all’altro, in un’azione reciproca e spontanea.

Dal momento che l’uno dei due si rifiuta di dare, (e secondo una recente sentenza della Corte Suprema dell’Italia, è “violenza, stupro”) non c’è amore pratico; c’è solamente egoismo.

Il vero amore non conosce cosa sia egoismo, visto ch’è l’opposto della sua essenza. Ecco perché l’apostolo Giovanni esortava la fratellanza a non amare a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità (1 Giov. 3:18).

Saul tenta di uccidere Davide


Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava. Saul lo mise a capo della gente di guerra ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servitori di Saul.
All’arrivo dell’esercito, quando Davide ritornava dopo aver ucciso il Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d’Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia;
le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: «Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila».
Saul ne fu molto irritato; quelle parole gli dispiacquero e disse: «Ne danno diecimila a Davide e a me non ne danno che mille! Non gli manca altro che il regno!»
E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio.
Il giorno dopo, un cattivo spirito, permesso da Dio, si impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide sonava l’arpa, come faceva tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia
e la scagliò, dicendo: «Inchioderò Davide al muro!» Ma Davide schivò il colpo per due volte.
Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul;
perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo.
Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e il SIGNORE era con lui.
Quando Saul vide che egli riusciva molto bene, cominciò ad aver paura di lui;
ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa
(18:5-16).

Quello che creò il gran problema nella vita di Saul, e gli cambiò notevolmente i sui sentimenti e i suoi atteggiamenti nei confronti di Davide, fu senza dubbio le parole del canto delle donne.

...Le donne uscirono da tutte le città d’Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia;
e donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: «Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila»
(1 Samuele 18:6-7).

Queste parole che rappresentavano l’espressione più genuina e i sentimenti più caldi di riconoscenza per la gran vittoria che Davide aveva riportato sul gigante Goliat, (a beneficio di tutto Israele, oltre che del re in persona), non furono valutati da Saul, nella stessa maniera.

La risposta che ne seguì subito, rappresenta la prova più tangibile.
Saul ne fu molto irritato; quelle parole gli dispiacquero e disse: «Ne danno diecimila a Davide e a me non ne danno che mille! Non gli manca altro che il regno!»
E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio
(vv. 8-9).

Che “l’irritazione” che manifestò Saul, rispecchiasse l’interpretazione che aveva data a quell’evento particolare, non c’è dubbio, anche perché trova piena adesione con gli atteggiamenti ostili che manifestò nei confronti di Davide.

Eppure Davide, rischiando la propria vita, quando andò a combattere con il gigante Goliat, aveva liberato Israele, non solo da quell’incirconciso Filisteo, (e con lui anche dall’esercito Filisteo), ma anche dal disprezzo e dallo scherno che si erano riversati su di lui, per tanti giorni.

Se poi si tiene conto dei risultati che Davide otteneva in tutte le spedizioni che Saul gli affidava, l’apprezzamento che le donne misero in risalto con il loro canto, oltre ad essere realistico, rappresentava anche una meritata riconoscenza pubblica, sotto l’aspetto pratico.

Questo, però, a Saul, non fu di gradimento, per il semplice fatto che, equivaleva ad accettare la sua inferiorità nei confronti di Davide.
Siccome il suo “io” venne potentemente scosso, da essere paragonato ad una vera e propria “destituzione”, il suo potere di regnare venne messo in discussione.

Si continuerà il prossimo giorno...
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