Capitolo 15
LO SPIRITO MALIGNO
Lo spirito maligno rispose e disse: Io conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete? Quindi l’uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e, sopraffatteli, fece loro tal violenza che fuggirono da quella casa, nudi e feriti (Atti 19:15,16).
Il termine greco usato in questo testo per maligno è
ponerús che significa:
Oppresso dalla fatica o dalla sventura, sfortunato; faticoso, gravoso, penoso, di cattiva qualità, difettoso, inutile, buono a nulla. Malato, debole, fiacco. In senso morale: cattivo, malvagio, vizioso, scellerato; vile codardo.
Il racconto che questo testo del libro degli Atti ci presenta, non solo ci fa conoscere l’esistenza di questi esorcisti e il loro modo di agire, ma soprattutto mette a nudo e smaschera un’attività, che a prima vista, sembrerebbe divina, ma che poi non lo sia affatto.
a) L’attività dei figli di un certo Sceva
Secondo quello che afferma il libro degli Atti, i sette figli di un certo Sceva, un capo sacerdote giudeo, erano quelli che praticavano gli scongiuri contro persone che avevano gli spiriti maligni, col preciso intento di scacciarli.
Si dice che nei loro scongiuri, usavano nomi dell’A.T., come Abrahamo, per esempio, e, financo il nome di Jeova. Dal momento che non abbiamo altre notizie circa questa loro attività, non possiamo dire tanto sul loro esorcismo, né se il loro modo di agire aveva successo, nel senso che gli spiriti maligni sottostavano ai loro ordini.
Però, davanti alla precisazione che fa il N.T., abbiamo tutti i motivi per dubitare della loro buona riuscita. Il testo sacro afferma che:
Dio faceva prodigi straordinari per le mani di Paolo, al punto che si portavano sui malati degli asciugatoi e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie si allontanavano da loro e gli spiriti maligni uscivano da loro (Atti 19:11,12).
Paolo era solamente lo strumento attraverso il quale Dio operava; non era quindi, Paolo, che faceva i miracoli, ma Dio attraverso di lui. Questa è sempre stata e sempre sarà la maniera con cui Dio opera. Lui, in qualità di Dio onnipotente, potrebbe fare le cose da solo, senza l’ausilio dell’uomo; ma nonostante che Egli abbia un simile potere, tuttavia sceglie la strumentalità umana, per meglio evidenziare la manifestazione miracolosa a favore di coloro che ne hanno bisogno.
L’attività dell’apostolo Paolo, in questo ramo del ministero, cioè del miracoloso, fu attentamente osservata dai figli di Sceva, i quali, costatando che gli spiriti maligni uscivano da coloro che li avevano, pensarono di usare lo stesso metodo.
Vi scongiuriamo per Gesù, che Paolo predica! (v. 13).
b) Il risultato dell’attività dei figli di Sceva
Poiché lo scongiuro venisse fatto nel nome di Gesù, che Paolo predicava, era più che logico che gli spiriti maligni rispondessero a quell'intimazione che veniva loro fatta:
Gesù lo conosco e so chi è Paolo, ma voi chi siete? (La Nuova Riveduta v. 15).
Queste parole mettono a nudo l’attività esorcista dei figli di Sceva e nello stesso tempo smascherano la presunta virtù che questi pensavano di avere, dimostrando apertamente che con un simile inganno non era possibile agire sugli spiriti maligni. Se gli spiriti maligni escono dalle persone in cui si trovano, per la presenza della potenza divina, non lo fanno certamente di buon grado, ma perché obbligati dal potere divino e dall’autorità del nome di Gesù.
Un uomo si può facilmente ingannare, ma non si può fare lo stesso nei confronti di una forza demoniaca. Perciò il testo precisa che:
L’uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e, sopraffattili, fece loro tal violenza che fuggirono da quella casa, nudi e feriti (Atti 19:16).
c) Il significato di usare il nome di Gesù
Quello di Gesù, è senza dubbio l’unico nome che può autorevolmente prevalere su tutte le potenze demoniache; anche perché, fu proprio Cristo che disse:
Nel mio nome scacceranno i demoni (Marco 16:17).
Questo, però, non significa che si può usare, nel senso magico del termine e vedere dei buoni risultati. L’autorità del nome di Gesù, è garanzia di successo, purché chi lo usa, sia in buona relazione con Dio, cioè viva la sua vita compenetrata e dominata dalla virtù e dalla potenza dello Spirito Santo, il solo che funge come legame tra Dio e l’uomo.
Una persona che vivrà la sua vita, non
nella fede del Figlio di Dio (Galati 2:20), anche se dovesse usare il nome di Gesù, non vedrà nessun risultato, perché in quel caso Dio non è tenuto ad intervenire.
La Bibbia dice chiaramente che Dio onora quelli che l’onorano 1Samuele 2:30. Dio è l’unico che conosca veramente quelli che l’onorano e non c’è nessuna incertezza che Egli possa sbagliarsi o fraintendere le cose.
Se Paolo, per esempio, usava il nome di Gesù, quando sgridava i demoni, e questi obbedendo subito uscivano, non era perché lo usava in senso magico, come fecero i figli di Sceva ma perché viveva nella fede del Cristo. L’apostolo non viveva la vita, per sé, ma solamente per Gesù, che lo aveva amato e aveva dato se stesso per lui.
In quel caso, la potenza e l’autorità del nome di Gesù, era qualcosa che gli apparteneva, qualcosa di cui aveva diritto. Solo in questa maniera, sarà possibile anche per noi vedere un buon risultato, sulle forze nemiche.
PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con prontezza