Intervento del fratello Antonio Strigari
Questo che segue è un pensiero del fratello Antonio Strigari che non può essere presente per impegni, eccolo:
3. La fede è posta nel fondo del cuore di ogni uomo, sta a quest'ultimo farla emergere. Alcuni, interpretando malamente la Parola dove dice:
"Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio." (Efesini 2:8), pensano che la fede sia un dono di Dio riservato solo ad alcuni, quindi, che solo quelli che hanno creduto possedevano la fede ricevuta in dono.
Se così fosse, allora sarebbe inutile predicare l'Evangelo a tutte le creature poiché esisterebbe una "predestinazione assoluta" che non darebbe a tutti la medesima occasione di credere per salvarsi.(Consideriamo, inoltre, che la parola “ciò” contenuta nel versetto sopra citato, si riferisce alla “grazia” e non alla fede.)
La predestinazione, nominata nella Scrittura in riferimento a Dio, si comprende se si mette in riferimento alla Sua onniscienza (poiché Iddio sa tutto, nella mente di Dio tutto è predestinato). Dio conosce il passato, il presente ed il futuro, Dio conosce come si comporterà nel suo ultimo giorno di vita l'ultimo uomo che Egli creerà, per questo, quell'uomo, nella Sua mente, è predestinato, non perché non possa comportarsi liberamente
ma perché Iddio, nonostante la libertà dell'uomo preconosce tutto di quest'ultimo, anche i suoi ultimi pensieri.
In riferimento alla “fede” necessaria per poter credere in Cristo Gesù consideriamo quanto segue.
Se Iddio avesse detto all'uomo: "Chi avrà acceso la luce elettrica sarà salvato ma chi non l'avrà accesa sarà condannato" risulterebbe chiarissimo il presupposto che
tutti gli uomini possiedano nelle loro case la corrente elettrica e che, per salvarsi, debbano solo azionare l'interruttore.I sommergibili sono dotati di un'apparecchiatura-radio capace di lanciare un segnale di richiesta di soccorso nel caso che, trovandosi in panne sul fondo del mare, non possano riemergere. È facile capire che solo i sommergibilisti che l'azionano (lanciando il S.O.S.) possano essere soccorsi (quando si tratta di salvare la propria vita materiale, della quale tutti gli uomini sono consapevoli, si pensa subito a chiedere aiuto, purtroppo non avviene così per la vita spirituale nella quale pochi credono!).
Per poter lanciare la richiesta di soccorso, si debbono verificare, però, tre condizioni:
1. rendersi conto della propria condizione di pericolo;
2. credere nell'efficacia del soccorso;
3. azionare l'apparecchiatura.
Purtroppo, nel caso della salvezza dell'anima, non sempre si bada a queste tre condizioni!
Se ci si rende conto del pericolo, l'apparecchiatura per lanciare il segnale di soccorso (la fede che è presente in ogni uomo), sarà azionata (questa è la vera fede, quella viva, cioè operante), l'aiuto arriverà e con esso la salvezza.Come i sommergibilisti, tutti gli uomini possiedono la fede da azionare per credere ed essere salvati e tutti, quindi, sono liberi di credere.In quanto alla misura della propria fede il discorso è diverso, la Parola dice infatti:
"Per la grazia che m'è stata data, io dico quindi a ciascuno fra voi che non abbia di sé un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo al misura della fede che Dio ha assegnata a ciascuno." (Romani 12:3).La Parola dice, quindi, che la fede, anche se in misura diversa, è assegnata a ciascuno!
Quest'ultimo concetto non significa, però, che ogni uomo abbia in ogni tempo una misura di fede "stabile" che non possa subire alterazioni, ma che ciascuno deve avere "in ogni momento" il giusto concetto di sé in relazione alla fede che in quel momento possiede e pregare affinché gli venga aumentata.
[Modificato da cavia 27/11/2010 13:28]