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Domenico34 - Efesini 2:8 - Per "dono" si intende riferito alla salvezza o alla fede?

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2010 13:28
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26/11/2010 05:10


Efesini 2:8 Infatti, è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.

Partiamo da questo testo, visto che Roberto l’ha suggerito ed ha anche formulato una domanda: per "dono" si intende la salvezza o la fede?

Per rispondere alla domanda, è necessario fare un’attenta analisi del testo per stabile il soggetto della frase. Paolo sta parlando ai cristiani di Efeso intorno alla loro salvezza. Il soggetto, quindi, dell’affermazione dell’apostolo è la “salvezza”. Paolo specifica che questa salvezza si ha per grazia, mediante la fede. Ciò significa che non si ha per mezzo delle opere meritorie, ma solamente per grazia = favore immeritato, mediante la fede. Se la “salvezza” è per grazia, cioè favore immeritato, il “dono di Dio”, non può essere altro che la salvezza.

Che cos’è, infatti, un dono? È un regalo proveniente da un donatore. Il donatore, in questo caso è Dio. Dio non richiede altro dall’uomo che: la fede. La grazia della salvezza viene da Lui, ma l’accettazione da parte dell’essere umano, si ha mediante la fede, cioè fiducia che si confessa in Dio che ci offre la salvezza gratuitamente, per mezzo di Gesù Cristo, che ha sacrificato la sua vita sulla croce, per l’uomo peccatore.
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26/11/2010 10:51

Grazie Domenico, al momento non sò bene cosa dicono a riguardo i predestinatari per puntare sulla fede come dono piuttosto che sulla salvezza come dono.

Stò comunque ricavando del materiale..
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27/11/2010 13:01

In merito a Efesini 2:8, si può aggiungere Romani 6:23, che dice

perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Si direbbe: nel testo citato si parla di "vita eterna" e non di "salvezza", Sì, è vero. Però, bisogna precisare che, non c'è "vita eterna" senza la "salvezza". La vita eterna, infatti, definita "il dono di Dio", implica pienamente la salvezza.
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27/11/2010 13:24

Intervento del fratello Antonio Strigari
Questo che segue è un pensiero del fratello Antonio Strigari che non può essere presente per impegni, eccolo:

3. La fede è posta nel fondo del cuore di ogni uomo, sta a quest'ultimo farla emergere. Alcuni, interpretando malamente la Parola dove dice: "Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio." (Efesini 2:8), pensano che la fede sia un dono di Dio riservato solo ad alcuni, quindi, che solo quelli che hanno creduto possedevano la fede ricevuta in dono.
Se così fosse, allora sarebbe inutile predicare l'Evangelo a tutte le creature poiché esisterebbe una "predestinazione assoluta" che non darebbe a tutti la medesima occasione di credere per salvarsi.(Consideriamo, inoltre, che la parola “ciò” contenuta nel versetto sopra citato, si riferisce alla “grazia” e non alla fede.)

La predestinazione, nominata nella Scrittura in riferimento a Dio, si comprende se si mette in riferimento alla Sua onniscienza (poiché Iddio sa tutto, nella mente di Dio tutto è predestinato). Dio conosce il passato, il presente ed il futuro, Dio conosce come si comporterà nel suo ultimo giorno di vita l'ultimo uomo che Egli creerà, per questo, quell'uomo, nella Sua mente, è predestinato, non perché non possa comportarsi liberamente ma perché Iddio, nonostante la libertà dell'uomo preconosce tutto di quest'ultimo, anche i suoi ultimi pensieri.

In riferimento alla “fede” necessaria per poter credere in Cristo Gesù consideriamo quanto segue.

Se Iddio avesse detto all'uomo: "Chi avrà acceso la luce elettrica sarà salvato ma chi non l'avrà accesa sarà condannato" risulterebbe chiarissimo il presupposto che tutti gli uomini possiedano nelle loro case la corrente elettrica e che, per salvarsi, debbano solo azionare l'interruttore.I sommergibili sono dotati di un'apparecchiatura-radio capace di lanciare un segnale di richiesta di soccorso nel caso che, trovandosi in panne sul fondo del mare, non possano riemergere. È facile capire che solo i sommergibilisti che l'azionano (lanciando il S.O.S.) possano essere soccorsi (quando si tratta di salvare la propria vita materiale, della quale tutti gli uomini sono consapevoli, si pensa subito a chiedere aiuto, purtroppo non avviene così per la vita spirituale nella quale pochi credono!).

Per poter lanciare la richiesta di soccorso, si debbono verificare, però, tre condizioni:

1. rendersi conto della propria condizione di pericolo;
2. credere nell'efficacia del soccorso;
3. azionare l'apparecchiatura.


Purtroppo, nel caso della salvezza dell'anima, non sempre si bada a queste tre condizioni!

Se ci si rende conto del pericolo, l'apparecchiatura per lanciare il segnale di soccorso (la fede che è presente in ogni uomo), sarà azionata (questa è la vera fede, quella viva, cioè operante), l'aiuto arriverà e con esso la salvezza.Come i sommergibilisti, tutti gli uomini possiedono la fede da azionare per credere ed essere salvati e tutti, quindi, sono liberi di credere.In quanto alla misura della propria fede il discorso è diverso, la Parola dice infatti:"Per la grazia che m'è stata data, io dico quindi a ciascuno fra voi che non abbia di sé un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo al misura della fede che Dio ha assegnata a ciascuno." (Romani 12:3).La Parola dice, quindi, che la fede, anche se in misura diversa, è assegnata a ciascuno!

Quest'ultimo concetto non significa, però, che ogni uomo abbia in ogni tempo una misura di fede "stabile" che non possa subire alterazioni, ma che ciascuno deve avere "in ogni momento" il giusto concetto di sé in relazione alla fede che in quel momento possiede e pregare affinché gli venga aumentata.
[Modificato da cavia 27/11/2010 13:28]
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27/11/2010 13:28

In caso ci fossero dei punti che non riguardano la predestinazione e si volessero chiarire è possibile farlo (a seconda di cosa si tratta) o nella Sezione Biblica o in Temi Vari, qui limitiamoci alla Predestinazione e ciò che le ruota intorno Grazie
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