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Capitolo 5




ADORARE – ADORAZIONE




Nel precedente capitolo abbiamo diffusamente parlato dell’onore dovuto al Figlio, e che tutti devono riconoscere e tributare, come ordine divino; in questo capitolo affronteremo l’argomento dell’adorazione: chiederemo se è esatto adorare Gesù Cristo e se questa adorazione è compatibile con le S. Scritture che dichiarano solennemente che bisogna adorare solo Dio (Matteo 4:10; Apocalisse 22:9). Dal momento che l’adorazione ha a che fare con la deità, non è fuori posto, se prima di cominciare l’esposizione di questo tema, trascriviamo la definizione linguistica, rilevata dallo stesso autore che già abbiamo citato nei capitoli precedenti [S. Battaglia, GDLI, (Grande Dizionario della lingua italia), Vol. I voce: Adorare-adorazione].

ADORARE

1) «Venerare, rendere culto alla Divinità (con la preghiera, con atti di omaggio riverente verso i suoi simboli)
2) Rendere omaggio (con atti esterni dell’adorazione); venire, fare oggetto di devozione (come una divinità; amare appassionatamente, con dedizione»).

ADORAZIONE

1) «Culto religioso, reverenza della divinità
2) Particolare forma di culto, di testimonianza religiosa di estrema devozione.
3) Atto d’omaggio, rispetto reverente, devozione incondizionata esagerata (e indica anche l’oggetto che si adora o venera o si ama appassionatamente»).

Siccome parleremo dell’adorazione a Gesù Cristo, abbiamo assoluto bisogno di provare con le S. Scritture quello che noi affermiamo. Diciamo subito che l’argomento è vasto, dato che toccheremo da vicino tanti testi biblici e soprattutto quelli del N.T. ragion per cui, abbiamo assoluto bisogno di esaminare un numero piuttosto rilevante, di passi neotestamentari, in modo da poter tirare una valida conclusione, se accettare o meno, l’adorazione a Gesù Cristo, come punto fermo insegnato dalle S. Scritture. Naturalmente, in questa discussione, non perderemo di mira il testo greco e il confronto con la stesura della TNM della Torre di Guardia.

Chi comincia a leggere il N.T., non dovrà fare tanta fatica per trovare i primi riferimenti che riguardano l’adorazione a Gesù Cristo. Dopo aver letto il primo capitolo di Matteo, ch’è il primo libro del N.T., nel secondo versetto del capitolo due leggiamo:

Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo (Matteo 2:2).

Prima di passare ai dovuti confronti con la stesura del TNM, è nostro dovere ricordare quali sono i termini che il greco del N.T. adopera e qual’è il loro significato. Il termine principale che il greco adopera è proskuneō [Cfr. H. Greeven, GLNT, (Grande Lessico del Nuovo Testamento) Vol, XI, Col. 379-400] il cui significato è:

1) «Salutare con venerazione, prosternarsi.
2) Supplicare per scongiurare, scongiurare, deprecare».

Proskunēsis Prosternarsi, venerazione; proskunētēs Adorare, e tante altre forme, secondo il tempo del verbo.

Dai 57 testi che possiamo esaminare nel N.T. per quanto riguarda il verbo proskuneō nelle varie forme, possiamo avere tanto materiale per stabilire se l’interpretazione della TNM, per ciò che riguarda il suo significato, specialmente quando viene applicato a Gesù Cristo, sia esatta o se invece rispecchi il loro modo di vedere, per quanto riguarda la negazione della deità di Gesù Cristo.

Ovviamente, per ogni citazione che faremo, metteremo tra due virgolette il termine greco e tra parentesi () l’interpretazione della TNM, così che il lettore possa avere sotto mano tutto il materiale, non solo per conoscerlo, ma soprattutto per fare una giusta valutazione, e trarne la conclusione. La forma greca di Matteo 2:2 è: proskunēsai.

La TNM dice: [Da ora in poi, invece di riportare l’abbreviazione (della TNM) diciamo solamente: «è stato tradotto» o «è stato reso», oppure: «interpretato»] (Dov’è il nato Re dei Giudei? Poiché vedemmo la sua stella quando (eravamo) in oriente e siamo venuti a rendergli omaggio). Per un seguace della Torre di Guardia, che fin dal primo giorno della sua adesione a questa religione, viene istruito a negare la deità di Gesù Cristo, è una cosa da non sottovalutare, far leggere nel N.T. (rendere omaggio).

Per uno invece che non conosce il significato dell’adorazione, quella traduzione fa molta impressione, e già gli fornisce i primi argomenti polemici per dire: «I magi, non adorarono Gesù, gli resero solamente omaggio»; non altro che un semplice saluto reverenziale. Per noi però che conosciamo il significato dell’adorazione, non fa tanta impressione, né differenza leggere quelle parole, perché sappiamo che l’adorazione in sé, ha tutti quegli «atti di omaggio».

Matteo 2:8:
E mandandoli a Betleem, disse loro: Andate e domandate diligentemente del fanciullino; e quando lo avrete trovato, fatemelo sapere, affinché io pure venga ad adorarlo. Il greco: proskunēsō, è stato reso (Rendergli omaggio).

Si continuerà il prossimo giorno...
[Modificato da Domenico34 21/10/2011 00:12]