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Capitolo 10




PROFEZIA E PROFETIZZARE




La profezia, nell’insegnamento dell’apostolo Paolo, è presentata come un dono. I seguenti passi sono chiari e non lasciano nessun'incertezza.

Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che c'è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede (Romani 12:6).

Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla (1Corinzi 13:2).

Desiderate ardentemente l’amore, non tralasciando però di ricercare i doni spirituali, principalmente il dono di profezia (1Corinzi 14:1).

Il concetto di dono, prima d’ogni altra cosa, esclude il merito personale; in secondo luogo esalta principalmente la libera scelta della volontà del donatore, cioè lo Spirito Santo. Che è lo Spirinto Santo a distribuire i nove doni elencati in (1Corinzi 12:1-11), a tra questi c’è la profezia, è elemento assodato che non può essere smentito da nessuno, (almeno tra quelli che credono ed accettano la veracità della Parola di Dio). Detto questo, non sarà facile spiegare il criterio che lo Spirito Santo adotta nel fare la scelta e nel distribuire i doni a ciascuno in particolare come vuole, soprattutto perché il testo sacro tace in maniera totale e poi perché non c'è dato da sapere.

Qui, ovviamente, non si tratta di pensare a certe caratteristiche umane, come di solito noi umani siamo abituati, nel fare le nostre scelte per certi incarichi particolari, quali per esempio l’intelligenza e la cultura, come se questi elementi costituissero la base su cui far dipendere la scelta dello Spirito Santo. Con questo non vogliamo affatto negare o mettere in ombra la cultura e l’intelligenza, perché sappiamo che, in certi settori della vita, possono essere utili. Quando però parliamo della profezia, che non ha niente a che vedere con l’umano, nel senso che non richiede o dipende dalla capacità dell’uomo, ma esclusivamente dallo Spirito di Dio, il discorso è tutto diverso. Tenuto conto che su questo campo, cioè per quanto riguarda la scelta che lo Spirito Santo fa nel distribuire i suoi doni, tutto quello che si potrebbe affermare in merito, si ridurrebbe ad una semplice ipotesi. Conviene, pertanto fermarsi e passare a riflettere su quello che ci riferisce il testo sacro per cercare di comprenderlo.

Il testo di Romani 12:6

Nel testo di (Romani 12:6-8), Paolo elenca diversi doni spirituali, come fa anche nel testo (1Corinzi 12:1-11), con la differenza che alcuni doni menzionati in (Romani 12:6-8), non si trovano elencati in 1Corinzi 12. Siccome il nostro scopo è di parlare del dono della profezia, tralasciamo gli altri doni per concentrarci su di lei.

Che il dono della profezia è diverso, nel valore e nell’importanza, degli altri doni, oltre che i commentatori sono unanimi in questo, è messo in evidenza dalla frase avendo pertanto carismi differenti...

«Il ricevimento di un dono di alto profilo non comporta con questo alcun diritto di considerarsi, o di essere considerati dagli altri, come personalmente superiori al proprio confratello o consorella in fede, i quali ne abbiano ricevuto soltanto uno di livello inferiore. Mentre i doni differiscono tra loro in dignità, per la misura di fede, le persone riceventi sono di pari dignità, essendo tutte oggetto dello stesso giudizio e della stessa misericordia. Nella misura in cui il credente è un vero credente, non dimenticherà mai che il suo dono è il dono libero di Dio e, mai, in nessun caso qualcosa per cui egli abbia ben meritato» [C. E. B. Cranfield, La lettera di Paolo ai Romani, (Capitoli 9-12), pagg. 106-107].

Non ci stancheremo mai di ripetere che, tutti i doni dello Spirito Santo, non vengono dati per il beneficio di chi li riceve, ma essenzialmente per servire di edificazione alla collettività, cioè la chiesa.

«Paolo prende la profezia come primo esempio di un dono. L’alto onore che ha assegnato a questo, fra i tanti doni spirituali, è indicata da 1Corinzi 14:1-39. Per quanto ciascun credente possa, di volta in volta, essere ispirato a profetizzare, c’erano alcune persone che lo erano così di frequente che venivano considerate come se fossero profeti, costituendo così un gruppo separato. Il loro numero includeva alcune donne (Atti21:9). Il profeta si distingueva dall’insegnante (dottore) dall’immediatezza della sua ispirazione: ciò che diceva era il risultato di una rivelazione specifica. Poteva essere una predizione sul futuro della comunità o di una singola persona, oppure l’annuncio di qualcosa che Dio richiedeva di fare. Era una caratteristica della profezia che essa fosse in riferimento diretto ad una situazione concreta specifica. Per quanto fosse indipendente da rivelazioni particolari, la mente del profeta — diversamente da colui che parlava in lingue — era impegnata pienamente e il suo messaggio era rivolto alla comprensione della chiesa. Mediante questo, la chiesa veniva istruita, edificata, confortata o ripresa. Ma Paolo ha riconosciuto la necessità che la proclamazione profetica fosse ricevuta con discernimento. Per questo ha dato le istruzioni contenute in 1Corinzi 14:29, per cui, mentre il profeta profetizza, il resto della comunità deve «giudicare». In 1Corinzi 12:10 il dono del «discernimento degli spiriti» viene significativamente elencato immediatamente dopo il dono della profezia. C’era, infatti, la possibilità della falsa profezia; c’era anche la possibilità che la vera profezia fosse adulterata da addizioni derivate da fonti diverse dall’ispirazione dello Spirito Santo. Da qui la necessità di esortare gli stessi profeti a profetizzare secondo gli standard della fede» [Ibidem, pag. 107].

Il testo di 1Corinzi 12:8-10

Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito;
a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito;
a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue
.

In questo testo vengono elencati nove doni dello Spirito. Siccome nell’elenco di questo testo non figurano tutti i doni dello Spirito, per completarlo, bisogna aggiungere quello che viene riferito in (Romani 12:6-8).

Nel passo di (1Corinzi 12:8-10) ci sono due frasi che Paolo adopera, ad uno è data... e, ad un altro..., che ha la loro importanza, specialmente la seconda che viene ripetuta per ben sette volte. Da qualche parte si afferma che ogni credente possiede i nove doni menzionati nel nostro passo. Se questo fosse vero, le due frasi che l’apostolo adopera, specie la seconda, non avrebbero senso. Che un credente possa avere più di un dono, nessuno lo nega; questo però non autorizza ad affermare che ogni credente possiede i nove doni dello Spirito. Infine, se questo fosse vero, anche la frase terminale: distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole, non avrebbe senso di logicità. Mentre se si pensa, come noi crediamo debbano intendersi le parole di Paolo, cioè che non tutti i credenti posseggono i doni dello Spirito, specificati nei due testi riportati, i termini impiegati dall’apostolo per spiegare quest’argomento, appaiano chiari nella sua luminosità e chiarezza.

Il testo di 1Corinzi 14:1

Il ricercare i doni spirituali, principalmente il dono della profezia, non significa che il credente con la sua ricerca, possa determinare o condizionare la scelta da parte dello Spirito Santo; vuole semplicemente far capire al credente, quanto sia importante dimostrare interesse e premura per le cose di Dio. Se il credente si dimostra disponibile per Dio, come per esempio, quando Dio lanciò un appello: Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!» (Isaia 6:8), la risposta a questa disponibilità fu, «Vai, e di’ a questo popolo… (v. 9). Quando il credente si mette a completa disposizione del Signore ed è disposto ad accettare i piani della Sua volontà per la sua vita, sarà molto più facile, che Dio, possa usare quel credente nell’opera del ministero.

Si continuerà il prossimo giorno...