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Capitolo 9




LA PROMESSA DI GESÙ PER QUELLI CHE L’AMANO




Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?»
Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato
(Giovanni 14:21-24).

Nota preliminare

Nel testo che abbiamo riportato, c’è una chiara promessa che Gesù fa a tutti quelli che lo amano. Che questa promessa non fosse limitata ai soli apostoli e al loro tempo, ma estesa a chiunque avrebbe creduto in Cristo e avrebbe accettato il suo insegnamento, appare evidente dalla forma verbale che venne adoperata. Il fatto che Gesù non abbia fatto riferimento a nessun nome, ciò non mette in evidenza nessuna condizione sociale, ma vuol assicurare che in questo numero avrebbero potuto entrare a pieno titolo: uomini e donne di ogni genere, colti, ignoranti, ricchi e poveri. È a costoro, che si riferisce la promessa contenuta nel testo che abbiamo riportato.

La promessa di Gesù consiste:
1) Chi mi ama, sarà amato dal Padre mio.
2) Chi mi ama, io l’amerò e mi manifesterò a lui.
3) Chi mi ama, io e il Padre mio verremo da lui e dimoreremo presso di lui.

Una precisa domanda

Se formuliamo una domanda per sapere chi sono quelli che amano Gesù, la risposta sicuramente non sarà unanime, per il semplice fatto che ognuno, nel dare la risposta, cercherà di mettere in risalto la propria convinzione e la descriverà in conformità con quello che crede. Supponiamo che qualcuno suggerisca: quelli che amano Gesù, sono quelli che frequentano assiduamente una chiesa, (non importa a quale denominazione si faccia riferimento). Il fatto stesso, si ribadisce, che una persona frequenti un luogo sacro, ai fini di dedicare un po’ del suo tempo a Dio, di per sé, potrebbe essere una chiara indicazione in quel senso, visto che quel preciso comportamento, non potrebbe essere interpretato in maniera diversa.

È vero che tutti i frequentatori di chiesa, amano Gesù? È possibile che una persona, pur frequentando un luogo di culto, non ami effettivamente Gesù? Senza farne una regola di carattere generale, rispondiamo: è possibile! D’altra parte, non si può negare che ci sono persone che frequentano locali di culto, non perché attratti dall’amore di Gesù, ma perché c’è su di loro, una certa imposizione, da parte di qualcuno. Pensiamo, per esempio, a quei giovani e ragazzi che, frequentano una chiesa, perché i genitori hanno loro imposto di frequentarla.

Qualcun altro potrebbe suggerire: una persona che legge assiduamente la Bibbia, ama senza dubbio Gesù. È doveroso domandarci: è vero che tutti i lettori della Bibbia amano Gesù? La risposta non potrebbe essere affermativa, per il semplice fatto che la Bibbia non la leggono solo le persone di chiesa e quelli che sono interessati per le cose di Dio; la leggono anche quelli che non credono a Dio, quelli cioè che sono dichiaratamente critici, scettici o oppositori del cristianesimo. Perché loro la leggono? Per ricavarne beneficio o indicazione per la loro vita? Niente affatto! Lo fanno solamente per trovare elementi per convincere gli altri che la Bibbia non è altro che una raccolta di leggende orientali, e che, il personaggio più importante che presenta, cioè Gesù Cristo, non è mai esistito!

Naturalmente, con questo tipo di ragionamento, non intendiamo assolutamente negare che, tra quelli che frequentano locali di culto e leggono la Bibbia, ci sono senza dubbio, quelli che amano Gesù. Se, poi però, si vuole conoscere una certa percentuale, il discorso cambia, per il semplice fatto che, l’unico che conosca chi veramente ama il Signor Gesù, è solamente Dio.

La precisazione di Gesù

Fra i tanti insegnamenti che Gesù diede in maniera dogmatica, c’è quello relativo a coloro che lo amano. Egli affermò, senza raggiri di parole che, chi lo ama, è colui che ha i suoi comandamenti e li osserva; chi osserva insomma le sue parole. Perché Gesù si espresse in quel modo e con quelle parole? Per evidenziare che Lui metteva l’accento, non tanto sull’avere i suoi comandamenti, o avere in bocca le Sue parole, quanto nell’osservarli. Tra i comandamenti di Gesù e le Sue parole, non c’è nessuna differenza.

Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri .
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri
(Giovanni 13:34; 15:12,17).

Un detto di un salmo dice: Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati con cura (Salmo 119:4). Un altro testo biblico precisa: O SIGNORE, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e fai misericordia a quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti (Neemia 1:5).

In uno dei dieci comandamenti, Dio afferma: Io uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti (Esodo 20:6).

Ed infine: Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c’è nulla che possa farli cadere (Salmo 119:165).
Nessuno potrà dire realmente di amare la legge del Signore, senza osservarla.

Ai religiosi dei suoi tempi, Gesù poteva dir loro: Mosè non vi ha forse dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge! Perché cercate d’uccidermi?» (Giovanni 7:19). Se quest'affermazione l’avesse fatta qualcun altro, si sarebbe potuto pensare che un simile giudizio, oltre ad essere severo, non concordava con la verità. Il fatto stesso però che i religiosi, non replicarono a Gesù, rappresenta la prova che quello che Egli asseriva non era falso, ma corrispondeva a verità.

In un’altra circostanza, Gesù, parlando alla folla e ai suoi discepoli, intorno agli scribi e ai farisei, affermava:
Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè.
Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno
(Matteo 23:2-3).

Davanti ai testi che abbiamo citato, si può formulare un’equazione: Gesù = osservare i suoi comandamenti e le sue parole. Non esiste una diversa alternativa per comprendere giustamente l’affermazione del Maestro, anche perché Egli fu molto dogmatico:
Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato (Giovanni 14:24).

La domanda di Giuda non l’Iscariota

Perché Giuda non l’Iscariota fece la domanda a Gesù: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» (Giovanni 14:22).

Si continuerà il prossimo giorno...