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Capitolo 7




SPIRITO ABBATTUTO




Ci sono tre testi nella Bibbia che parlano dello spirito abbattuto, essi sono:
Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa (Proverbi 17:22).

Lo spirito dell’uomo lo sostiene nella sua infermità. Ma chi può sollevare uno spirito abbattuto Proverbi 18:14).

Lo Spirito del signore... mi ha inviato... per accordare gioia a quelli che fanno cordoglio in Sion, per dare loro un diadema invece della cenere, l’olio della gioia invece del lutto, il manto della lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce di giustizia, la piantagione del Signore per manifestare la sua gloria (Isaia 61:3).

Nel primo testo la parola ebraica usata è nƒkˆ’, che significa:

- Colpire, percuotere, battere, ferire
- Fig. Affliggere, tormentare
- Ferita, lesione
- Spezzato, affranto.

e nel secondo e terzo kˆheh , il cui significato è:

Debole, oscuro, oscurità, pesantezza, tristezza, sonnolenza.

Il significato di questi due termini ebraici, mette in evidenza la condizione in cui viene a trovarsi una persona quando ha uno spirito abbattuto.

1. UN CUORE ALLEGRO

Costatando che un cuore allegro è una buona medicina mentre uno spirito abbattuto inaridisce le ossa, vale la pena approfondire l’esame della massima del savio Salomone, soprattutto quando pensiamo all’effetto che ha nella vita pratica di tutti i giorni, per le due manifestazioni in questione.

Avere un cuore allegro, dovrebbe essere l’aspirazione e la meta di ognuno di noi, non solamente per non apparire come quelli che non hanno la gioia nel cuore, ma soprattutto per beneficiare, nelle svariate manifestazioni, di quello stato di gaudio, che sarà immancabilmente salutare per il corpo e per lo spirito. Nello stesso tempo ci preserverà dall'essere attanagliato dal peso dell’oppressione e dello sconforto.

Per avere un cuore allegro, approfondiamo l’analisi per conoscere come si fa per raggiungere un simile traguardo; e se quello che dice la Bibbia è realizzabile, o se invece si tratta solamente di una pura forma ipotetica, senza nessuna reale possibilità, ai fini pratici.

Se poi quello che afferma la Bibbia, non può essere sperimentato dall’uomo, allora non vale neanche la pena affrontarne la ricerca, per non trovarsi alla fine, - come dice un proverbio - con gli occhi pieni e niente nelle mani.

QUEL CHE DICE LA BIBBIA A PROPOSITO DEL CUORE ALLEGRO

La stragrande maggioranza dei testi che parlano del cuore allegro, si trova nell’A.T., mentre nel N.T. si parla in pochi scritti, uno dei quali è una citazione dell’A.T.

a) Servire il Signore con gioia e allegrezza di cuore

Nel tratto del capitolo 28 v. 47 del Deuteronomio, là dove si parla delle maledizioni per disubbidienza, si leggono queste parole:

Poiché non hai servito il Signore, il tuo DIO, con gioia e allegrezza di cuore per l’abbondanza di ogni cosa...

Questo rimprovero che Dio fece al popolo d’Israele, era come riferimento ad un errato atteggiamento che avevano assunto, nel tempo in cui erano stati nell’abbondanza di ogni cosa e non avevano servito Dio con gioia e allegrezza di cuore.

Quest'atteggiamento negativo, manifestava l’ingratitudine di questo popolo nei confronti di Dio, per tutto quello che Egli aveva dato loro, e nello stesso tempo non teneva presente il fatto che Dio voleva essere servito con cuore allegro.

Questa è, infatti, l’esortazione che si legge nel libro dei salmi:
Servite il Signore con letizia, venite davanti a lui con canti di gioia (Salmo 100:2).

Quando si considera l’importanza che ha il servire Dio con letizia e presentarsi davanti a Lui con canti di gioia, assumere un diverso atteggiamento, ciò significa non rispondere a quello che Dio esige da ciascuno di noi.
Se si crede che lo Spirito Santo guidò le parole che il salmista adoperò nel testo summenzionato, la letizia e la gioia di cui parla lo scritto, servono essenzialmente a mettere in risalto quello che l’uomo deve manifestare nei confronti di Dio.

b) Il divertimento e lo svago

Spesso la gioia del cuore affonda le sue radici sullo svago e su un sano divertimento. Non sempre però lo stesso svago e il divertimento rappresentano il risultato di qualcosa di serio e di duraturo.
È il classico esempio del popolo dei Filistei che hanno gioia nel cuore per aver catturato, Sansone, il loro nemico che per tanti anni seminò il panico e il terrore in mezzo a loro. In un giorno particolare però, trovandosi questo popolo Filisteo in massa nel tempio del loro dio Dagon, fecero uscire dalla prigione Sansone, con lo scopo di assistere ad un divertente spettacolo, che Sansone avrebbe dato loro, per folleggiare il popolo con le sue buffonate (Giudici 16:25).

Le prime parole del verso 25 affermano che i Filistei avevano gioia nel cuore. Questa gioia, non era certamente il risultato di una calda relazione con Dio, di una stretta comunione con lo Spirito Santo, o della ricchezza dell'unione fraterna.
Era solamente l’effetto euforico che quel giorno di svago poneva fine a lunghi dì di terrore, a causa delle molte vittime che Sansone aveva fatto in mezzo al popolo Filisteo.

Dallo spettacolo che si presentava davanti a loro, sembrava che quella gioia, fosse destinata a prolungarsi nel tempo, non sospettando che nel giro di poche ore, ciò si sarebbe trasformato in una vera e propria tragedia, seminando morte e disperazioni in tutti.
La gioia degli svaghi e dei divertimenti, oltre a non rendere felici le persone, spesse volte si trasforma in tragedie le più impensabili, e sprofonda gli individui nel dolore più amaro e nel travaglio indescrivibile dello sconforto, lasciandole con gli occhi pieni e niente nelle mani, come si suole dire.

Lo squallore e la desolazione che spesso si rivelano nella vita delle persone che si divertono e si svagano. Tutto questo offre un quadro desolante, per il semplice motivo che non si tratta di gioia che perdura ma di un'allegria effimera e passeggera, che spesse volte lascia anche l’amaro in bocca.
Questo perché non è gioia vera che viene da Dio, come risultato di un'intensa relazione con Lui, o della comunione con lo Spirito Santo, ma semplicemente di una giornata di svago con cui si è cercato di dimenticare gli affanni della vita e tutte le amarezze delle esperienze umane.

c) Un cuore allegro dal vino

Il vino può rendere allegro il cuore dell’uomo, tanto da fargli passare la stanchezza di una dura giornata di lavoro e portarlo, almeno per un po’ di tempo, a dimenticare alcune cose.
La storia del ricco Boaz, di cui ci parla il libro di Ruth, e quella di Nabal, in (1Samuele 25), ci forniscono questi esempi. Il testo di Ruth, per quanto riguarda il ricco agricoltore di Betleem, Boaz, dice:

Boaz mangiò e bevve e col cuore allegro andò a coricarsi accanto al mucchio di grano (Ruth 3:7; vedi pure Ester 1:10).

Si continuerà il prossimo giorno...