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Domenico34 – Donne menzionate nella Bibbia – Capitolo 4. DONNE MENZIONATE NELLA BIBBIA SENZA NOME

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2011 00:09
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30/09/2011 00:10

Gesù però, che leggeva i sentimenti di quell’uomo, sotto forma di una parabola, volle chiamare l’attenzione del fariseo. Prima però di cominciare a raccontare la parabola, volle avere il permesso di Simone. Ecco perché gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». E alla risposta del fariseo: «Maestro, di’ pure», il Maestro poté cominciare a raccontare la parabola dei due debitori, uno che doveva dare cinquecento denari e l’altro cinquanta. Siccome il creditore si rese conto che i due debitori non avevano possibilità di pagare il loro debito, condonò la somma dovuta a tutti e due.

Alla domanda che Gesù gli rivolse, per sapere chi dei due debitori avrebbe amato di più il benefattore, Simone rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Siccome la risposta che diede era esatta, Gesù non indugio a dirgli: «Hai giudicato rettamente» (v. 43). Qual era, però, lo scopo di quella parabola? Far comprendere a Simone quello che lui non aveva fatto nei confronti di Gesù e quello che aveva compiuto la peccatrice.

E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell’acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui cui poco è perdonato, poco ama».
Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».

Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: «Chi è costui che perdona anche i peccati?»
Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace»
(vv. 44-50).

È sempre attuale la verità di questa parabola, anche ai nostri giorni: i criminali e le prostitute, quando si convertono e danno il loro cuore al Signore, sono quelli che lo amano di più!

LA DONNA CHE LODÒ IL GREMBO DELLA MADRE DI GESÙ

Mentr’egli (Gesù) diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!» Ma egli disse:
«Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!»
(Luca 11:27-28).

Se la donna del nostro testo si espresse in quel modo, e volle in quel giorno lodare la madre di Gesù per averlo portato nel suo grembo e allattato, fu perché non conosceva il valore di ascoltare la Parola di Dio e di metterla in pratica. Che ognuno di noi sappia riflettere, sulla parola di Gesù e la ritenga attuale!

LA DONNA CURVATA

Il racconto di questa donna, si trova in (Luca 13:11-17). Se la donna del nostro racconto era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi (v. 11) era perché uno spirito d’infermità, che perdurava da diciotto anni, l’aveva ridotta in quel modo. Gesù, il Divin compassionevole, vedutala nella sinagoga, oltre a chiamarla, le disse:

«Donna, tu sei liberata dalla tua infermità».
Pose le mani su di lei, e nello stesso momento lei fu raddrizzata e glorificava Dio
(vv. 12-13).

Tutti in quella sinagoga, si rallegrarono nel vedere le opere gloriose che Gesù aveva compiute, tranne il capo della sinagoga. Questi, invece di unirsi al popolo che si rallegrava e glorificava Dio, esortò le persone a farsi guarire da Gesù, non nel giorno di sabato, ma in altri dì della settimana.

Davanti alla presa di posizione di quell’uomo, Gesù non poteva rimanere indifferente. Ecco perché, con il suo intervento precisò: «Ipocriti, ciascuno di voi non scioglie, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a bere? E questa, che è figlia di Abrahamo, e che Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?» (vv. 15-16).

LE FIGLIE DI GERUSALEMME

Di queste figlie di Gerusalemme si parla in (Luca 23:27-28). Chi erano queste figlie di Gerusalemme? Le donne che lo seguivano, camminando verso il Golgota, facendo cordoglio e lamento per lui.

«Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli.
Perché, ecco, i giorni vengono nei quali si dirà: Beate le sterili, i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato
(vv. 28-29).

Se Gesù pronunciò quelle parole, lo fece in vista di quello che Egli antivedeva, cioè quello che sarebbe accaduto a Gerusalemme, quando l’esercito romano sarebbe entrato in città per devastare il tempio e uccidere tante persone.

LA DONNA SAMARITANA

La storia della donna Samaritana, è descritta nei minimi particolari in (Giovanni 4). Dalla descrizione che l’evangelista fa, si possono conoscere le vicissitudini di questa donna e il privilegio che ebbe nell’incontrare Gesù. Che la Samaritana non avesse previsto l’incontro con lo sconosciuto Giudeo, — come lei definì Gesù —, si comprende chiaramente dal modo come si espresse.

Si continuerà il prossimo giorno...
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