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Domenico34 – Donne menzionate nella Bibbia – Capitolo 4. DONNE MENZIONATE NELLA BIBBIA SENZA NOME

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2011 00:09
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16/09/2011 00:11

LE MOGLI DI GEDEONE

Delle molte mogli che ebbe Gedeone, si parla in Giudici 8:30-31. Quanti erano le mogli, non ci viene dato di sapere. Si precisa solamente che da queste donne, Gedeone ebbe settanta figli. Anche la sua concubina gli partorì un figlio che si chiamava Abimilec.

LA DONNA DI TEBES

Non ci viene detto come si chiamava la donna di Tebes che, gettando giù un pezzo di macina sulla testa di Abimilec, gli spezzo il cranio e morì]/C] (Giudici 9:50-54; 2 Samuele 11:21).

Che questa donna, in quello che compì, sia stata molto saggia dimostrando anche un enorme coraggio, ciò appare chiaramente dal testo biblico. Tenuto conto della precisazione che fa il racconto biblico: Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre uccidendo i suoi settanta fratelli (v. 56), possiamo aggiungere, senza tema di essere smentiti che Dio, usando il coraggio e la saggezza di quella donna, punì l’arroganza e la crudeltà di Abimelec.

LA MADRE DI IEFTE

In (Giudici 11:1-3), si parla della madre di Iefte, precisando anche che era una prostituta. Questo significa che Iefte, non nacque dalla moglie legittima che Galaad, suo padre aveva, ma dal rapporto illecito che ebbe con una prostituta. Inoltre, a causa di ciò, Iefte venne scacciato dalla casa di suo padre dai suoi fratelli e privato dell’eredità paterna. In seguito Iefte, dovette affrontare una difficile situazione, che la vita di fuggiasco gli riserbò, venendosi a trovare insieme con un gruppo di avventurieri che facevano delle incursioni. Tutte queste disavventure che Iefte incontrò e che dovette subire durante gli anni, in un certo qual senso gliele procurò sua madre, a causa della condotta dissoluta che conduceva.

LA FIGLIA DI IEFTE

Della figlia unica che Iefte aveva, si parla in (Giudici 11:34-39), in un contesto tutto particolare. Il padre di questa fanciulla, cioè Iefte, (senza fare menzione di sua madre), era stato invitato dagli anziani di Galaad a ritornare tra di loro, per combattere contro i figli di Ammon, visto che quest’ultimi avevano dichiarato guerra contro Israele. Dopo l’accordo raggiunto dalle due parti, cioè Iefte da un lato e gli anziani di Galaad dall’altro, Iefte, prima di scendere in guerra contro i figli di Ammon, rivolgendosi al Signore, fece un voto e disse:

«Se tu mi dai nelle mani i figli di Ammon,
chiunque uscirà dalla porta di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vincitore sugli Ammoniti, sarà del SIGNORE e io l’offrirò in olocausto»
(vv. 30-31).

Se egli avesse riflettuto seriamente e fosse stato più prudente prima di aprire la sua bocca e fare un voto al Signore, certamente non si sarebbe espresso con quelle parole. Egli non pensò che chiunque fosse uscito dalla porta della sua casa per venirgli incontro, dopo la vittoria sugli Ammoniti, sarebbe stata la sua unica figlia.
Fatto il voto in quei termini, Iefte affronta i figli di Ammon, Dio glieli dà nelle sue mani, riportando così una gloriosa vittoria su di loro. Fiero e contento della vittoria, Iefte ritorna a casa. A questo punto accade l’imprevedibile: l’unica figlia che Iefte aveva, avendo avuta notizia della vittoria sugli Ammoniti, per la gioia che prova e per congratularsi con suo padre, gli va incontro con timpani e danze.

Alla vista di sua figlia, Iefte esclama: «Ah, figlia mia! Tu mi riempi d’angoscia! Tu sei fra quelli che mi fanno soffrire! Io ho fatto una promessa al SIGNORE e non posso revocarla» (v. 35).

Sentendo quelle parole, la figlia comprendere che suo padre dovrà offrirla in olocausto al Signore. Perciò chiede una proroga di due mesi, affinché assieme alle sue amiche, vada su e giù per i monti per piangere la sua verginità (v. 37). Da questa storia, la lezione che dobbiamo imparare riguarda l’accortezza e la prudenza, prima di aprire la bocca, soprattutto quando si fa un voto. Questo perché la Bibbia afferma:

Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; perché egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto.
Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli
(Ecclesiaste 5:4-5).

LE FIGLIE D'IBSAN

Delle figlie d'Ibsan, di Betlemme, che fu giudice d’Israele per sette anni, dopo Iefte, si fa riferimento in (Giudici 12:8-9). Si precisa anche che ebbe trenta figlie e trenta figli. I figli si sposarono con trenta fanciulle fatte venire da fuori e le figlie con gente di fuori.

LA MOGLIE DI MANOA

La storia della moglie di Manoà, è descritta in (Giudici 13:2-6,9-10; 14:25). Di lei si precisa che era sterile e non aveva figli. L’angelo del Signore, in una sua apparizione, le promise che avrebbe concepito e partorito un figlio. Durante il tempo della sua gravidanza, doveva astenersi dal bere vino o bevanda alcolica, perché il figlio sarebbe stato un nazireo, consacrato a Dio dal seno di sua madre e fino al giorno della sua morte (v. 7).

Si continuerà il prossimo giorno...
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