Capitolo 3
GEDEONE CON I TRECENTO UOMINI
Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti quanti delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole nelle brocche;
e disse loro: «Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto all’estremità dell’accampamento, come farò io, così farete voi;
e quando io con tutti quelli che sono con me sonerò la tromba, anche voi sonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e direte: "Per il SIGNORE e per Gedeone!"»
Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all’estremità dell’accampamento, al principio del cambio di mezzanotte, quando si era appena dato il cambio alle sentinelle. Sonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano.
Allora le tre schiere sonarono le trombe e spezzarono le brocche; con la sinistra presero le fiaccole e con la destra le trombe per sonare, e si misero a gridare: «La spada per il SIGNORE e per Gedeone!»
Ognuno di loro rimase al suo posto, intorno all’accampamento; e tutti quelli dell’accampamento si misero a correre, a gridare, a fuggire.
Mentre quelli sonavano le trecento trombe, il SIGNORE fece rivolgere la spada di ciascuno contro il compagno per tutto l’accampamento. L’esercito madianita fuggì fino a Bet-Sitta, verso Serera, fino al limite d’Abel-Meola, presso Tabbat (Giudici 7:16-22).
Dio aveva promesso a Gedeone che,
«mediante questi trecento uomini che hanno leccato l’acqua io vi libererò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua» (Giudici 7:7).
Dio era stato perentorio con Gedeone imponendogli di far rimanere solamente trecento dei trentaduemila uomini che inizialmente si erano arruolati a lui per combattere contro i Madianiti, mentre tutti gli altri dovevano ritornare a casa.
Anche se il testo biblico non specifica che fu Dio a suggerire la strategia di Gedeone per affrontare i Madianiti, lo Spirito del Signore che lo aveva
rivestito, senza dubbio, lo avrà spinto in tal senso.
I trecento uomini che si trovavano con Gedeone furono divisi in tre gruppi di cento e ad ognuno venne consegnata una tromba, una brocca vuota con delle fiaccole dentro. Vennero dislocate in tre punti dell’accampamento dei Madianiti con un preciso ordine per tutti:
1) stare fermi nel luogo in cui si trovavano;
2) osservare Gedeone;
3) imitarlo.
Come si può notare, gli ordini erano molto precisi e facili da eseguire. Tutta la scena si svolse di notte,
al cambio di mezzanotte che, secondo il nostro orario, avveniva dalle 22.00 alle 24.00.
L’ordine delle operazioni
1) Stare fermi
Tutti i componenti delle tre schiere dovevano rimanere fermi nei luoghi in cui erano stati dislocati: a nessuno era permesso spostarsi. Un simile ordine richiedeva pazienza e fiducia nei confronti del loro capo ed era alquanto insolito per chi si appresta ad affrontare una battaglia con l’obiettivo di non farsi sorprendere.
In vista del confronto (non ipotetico) ogni combattente doveva tenere gli occhi aperti su ogni mossa del nemico. Era umanamente da pazzi rimanere fermi e sperare nella possibilità di successo. Si sa però che non sempre le cose di Dio seguono la logica umana. Chi però è in grado di apprendere ciò che sa fare il Signore (e in questo c’è tutto da guadagnare e niente da perdere) sa che il migliore sentiero da calcare è quello di credere in Lui e attenersi alla Sua Parola.
Per Gedeone, il quale dipendeva completamente dal suo Signore e non dagli altri uomini, era molto importante credere nella predizione di vittoria rivelatagli da Dio. In pratica, il ragionamento che faceva Gedeone era pressappoco questo: visto che non saremo io e i miei trecento uomini a combattere contro i Madianiti e gli Amalechiti, bensì il mio Signore, mi conviene stare fermo ed assistere con ammirazione alla strategia che Dio mi ha riservato. Una simile persuasione logicamente richiedeva una profonda fiducia che riuscì a trasmettere anche ai suoi uomini.
2) Osservare Gedeone
Anche se a quell’ora gli uomini di Gedeone erano molto esposti al sonno, dovevano farsi forti e rimanere svegli per continuare a guardare il loro capo. Il momento era decisivo, quindi non potevano distrarsi.
Inoltre, Gedeone non aveva dato ai suoi uomini alcun termine, circostanza non da poco considerando che dovevano rimanere non soltanto svegli ma anche fermi e in silenzio.
Le posizioni scomode, si sa, non fanno piacere a nessuno, ma nessun beneficio si potrà ricavare smettendo di
guardare a Gesù, autore e compitore della nostra fede (Ebrei 12:2). Se nelle notti delle prove e delle avversità sapremo tenere i nostri occhi fissi su Gesù, da Lui riceveremo ispirazione e forza per continuare il nostro cammino e portare a compimento la missione assegnataci.
3) Imitare Gedeone
Tutti i trecento uomini dovevano rimanere
fermi ai loro posti,
guardare il loro capo e infine,
imitarlo in tutto ciò che egli avrebbe fatto. Le tre schiere, appostate ognuna al proprio posto, avevano ricevuto il medesimo ordine; non c’era alcuna differenza tra chi si trovava vicino a Gedeone e chi ne era lontano. Nessuno dei trecento in quella notte era autorizzato a comportarsi in maniera diversa.
Le trombe in mano ai trecento dovevano suonare solamente dopo l’ordine di Gedeone. Se qualcuno dei trecento avesse suonato la sua tromba prima del tempo avrebbe fatto più male che bene. Tutto doveva svolgersi secondo il volere del capo. In quel modo, in quella notte particolare, i Madianiti e gli Amalechiti non avrebbero sentito il suono di una singola tromba, bensì di ben 301 tutte insieme.
Suonare all’unisono le trombe non era solo un modo per spaventare i nemici d’Israele: era più di questo. Era più un simbolo di ubbidienza, compattezza e armonia nell’eseguire un ordine ricevuto. Il suono di tutte le trombe e non di una singola poteva provocare confusione tra Madianiti e Amalechiti.
In ogni popolo c’è stata sempre, come sempre ci sarà, la tendenza a far emergere la singola persona, l’
eroe. Anche se nel popolo di Dio questa strana tendenza non è del tutto assente, tuttavia l’opera del Signore non è il risultato del lavoro e dell’impegno del singolo, ma di tutti insieme.
Il grande mandato di predicare il vangelo in tutto il mondo ad ogni creatura (Marco 16:15) non fu affidato al singolo apostolo e discepolo di Gesù Cristo, ma a tutti gli apostoli e i suoi seguaci. Il singolo predicatore che si ritiene, non importa come, capace di agire da solo, senza considerare gli altri, produce solo danno alla collettività. Non è così, infatti, che Dio opera!
Si continuerà il prossimo giorno...