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Domenico34 – La fede – XIV. La fede di Gedeone

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2011 12:39
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05/01/2011 12:39

Ora dunque proclama a tutto il popolo, dicendo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro e si allontani dal monte Galaad (Giudici 7:3),

non perde tempo a trasmettere quelle parole agli uomini che sono presso di lui, e con sua sorpresa deve prendere atto che ci sono ventiduemila esseri umani che hanno paura e che tremano, i quali devono tornarsene alle loro case.

Con Diecimila rimasti, ci aspetteremmo che Gedeone dicesse al Signore: Con questo piccolo esercito dovrò combattere contro i Madianiti? Invece, di sentire la parola di Gedeone, ascoltiamo piuttosto quella dell’Eterno, che dice:

La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all’acqua, e là io li metterò alla prova per te. Colui del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà con te; e colui del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà.
Gedeone fece dunque scendere la gente all’acqua; e l’Eterno gli disse: Tutti quelli che lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li metterai da parte; e così farai con tutti quelli che per bere si metteranno in ginocchio
(Giudici 7:4-5).

Da questa prova risultò che solamente trecento uomini avevano lambito l’acqua portandosela alla bocca nella mano; tutto il rimanente di novemilasettecento di esseri umani, si inginocchiò per bere.

Allora l’Eterno disse a Gedeone: Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l’acqua io vi salverò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutti gli altri tornino ciascuno a casa sua (Giudici 7:7).

Dopo che tutti quelli che non erano stati selezionati ritornarono, ognuno alla sua tenda, L’Eterno, che conosceva la paura che si nascondeva nella vita del suo servo, gli dice:

Levati e piomba sull’accampamento, perché io te l’ho dato nelle mani.
Ma se hai paura di farlo, scendi all’accampamento con Purah, tuo servo,
e udrai quello che dicono; dopo ciò, le tue mani saranno fortificate per piombare sull’accampamento. Egli dunque scese con Purah, suo servo, fino agli avamposti dell’accampamento.
Quando Gedeone arrivò, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e diceva: Ho appena fatto un sogno; mi pareva di vedere un pane d’orzo rotolare nell’accampamento di Madian, giungere alla tenda e colpirla, così da farla cadere, rovesciarla e farla crollare.
Allora il suo compagno gli rispose e disse: Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Joash, uomo d’Israele; nelle sue mani DIO ha dato Madian e l’intero accampamento
(Giudici 7:9,10,13,14).

Davanti ad una tal evidenza questa volta non fu un segno che Gedeone chiese, ma un segnale che Dio gli diede, Gedeone ordina ai suoi trecento uomini, e nel giro di poco tempo il nemico venne sbaragliato.

5. I TRECENTO UOMINI AFFRONTANO I MADIANITI

Dio aveva detto chiaramente a Gedeone che “Lui” avrebbe dato nelle sue mani i Madianiti. Non risulta dal testo sacro che Dio avesse pure detto a Gedeone, circa le trombe, le brocche vuote e le fiaccole, che i trecento selezionati, avrebbero dovuto ricevere per affrontare i Madianiti. Sicuramente l’idea che Gedeone ebbe di dare a tutti i trecento uomini, una tromba, una brocca vuota e una fiaccola, sarà venuta da parte dello Spirito dell’Eterno, che già aveva preso possesso dell’intera vita di quest’uomo. L’ordine che i trecento uomini ricevettero fu:

Guardate a me e fate come farò io; quando sarò giunto ai margini dell’accampamento voi farete esattamente come faccio io.
Quando suonerò la tromba, io e tutti quelli che sono con me, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e griderete: Per l’Eterno e per Gedeone
(Giudici 7:17-18).

Questi furono gli strani ordini di guerra che il loro capo, Gedeone, diede a quei trecento uomini. Da un punto di vista umano, quella strategia di guerra, a quale risultato avrebbe potuto approdare? Alla confusione, si dirà, non certo alla vittoria! Però, siccome era lo Spirito dell’Eterno che agiva nella vita di Gedeone, di conseguenza anche i suoi ordini, portavano il segno del divino. Il risultato fu che quando:

le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche tenendo con la sinistra le fiaccole e con la destra le trombe per suonare, e si misero a gridare: La spada dell’Eterno e di Gedeone!
Ognuno di loro rimase al suo posto intorno all’accampamento; l’intero esercito nemico invece si mise a correre, a gridare e a fuggire.
Mentre i trecento uomini suonavano le trombe, l’Eterno fece volgere la spada di ciascuno contro il proprio compagno per tutto l’accampamento. L’esercito nemico fuggì fino a Beth-Scittah, verso Tserah, fino ai margini di Abel-Meholah presso Tabbath
(Giudici 7:20-23).

Alla luce del testo sacro, appena esaminato, la fede di Gedeone appare nella sua luminosità e l’azione eroica di quest’uomo è degna di essere annoverata nel numero degli eroi della fede, secondo il capitolo undici della lettera agli Ebrei, valida per tutti i tempi e per ogni generazione.

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente, e, da parte nostra, sarà un piacere rispondere.
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