info. - Matteo 28:19 - Che significa che i discepoli dovevano battezzare?

Pace a tutti

in Matteo 28:19 possiamo leggere di Gesù che dice ai discepoli: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"

vorrei chiedervi: Cosa dovevano fare di preciso i discepoli con questo comando? Grazie

Credo che sarebbe utile uscire fuori dalle formule per conoscere ciò che è prima promessa e poi deve divenire realtà.
Come tutti credo sappiamo, nome è indicativo di carattere, natura; ci sono nomi di uomo e ci sono i Nomi di Dio; mentre per i primi i nomi sono e restano realtà di tanti, in Dio la realtà è una sola, cioè IDDIO E'.
Essere battezzati nel nome di qualcuno equivale a riceverne il nome e nello specifico anche il carattare la natura.
Trattandosi di Dio, è promessa della Sua venuta in chi crede attraverso le varie manfestazioni o espressioni divine.
E' preghiera prima e promessa poi, quella di Gesù, io e il Padre verremo ed abiteremo in lui (chi crede), come è promessa di Gesù che ci avrebbe mandato lo Spirito Santo, affinchè potessimo ricevere ciò che manca e che per un certo tempo non possiamo comprendere perchè non ancora pronti.
Lo Spirito Santo ha fra le altre cose, nella vita del credente, il compito di insegnare a pregare e a conoscere qual sia la volontà di Dio.
Nel nome del Padre = essere da Lui mandati come figli (vedi Gesù),
nel Nome del Figlio= essere suoi imitatori (imparate da me che sono umile e mansueto di cuore),
Nel nome dello Spirito Santo = essere condotti per lo Spirito e non per la carne (Rom. 8/1)
Tutto il resto è contorno.

Grazie Salvo (posso usare questo nome o devo usare Turibolo?)

La domanda per alcuni potrebbe essere "scontata" nel senso che si abbina questo comando con l'atto del Battesimo in acqua dove per l'appunto si sentono dire queste parole, ma io l'altra sera ci ho visto qualcosa in più che proverò a spiegare ma che tu hai racchiuso in questa frase

turibolo, 02/09/2010 15.44:

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Essere battezzati nel nome di qualcuno equivale a riceverne il nome e nello specifico anche il carattare la natura.

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e cioè il fare (i discepoli) non è l'atto di un momento di un determinato giorno (battesimo in acqua) ma è un fare continuativo, cioè un adoperarsi verso i nuovi (e non solo) per un battesimo costante e che sottintenda il percorso di una vita o fino a che quei discepoli non diventino a sua volta "servi" chiamati a battezzare.

Riguardo "Nel nome..." possiamo richiamare questo passo:

Giovanni 17:6 "Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola."

Ecco che allora "andare e fare discepoli battezzandoli nel Nome..." è più che una immersione in acqua di un giorno, ma è un testimoniare di una immersione già avvenuta e che, almeno per il servo di Dio, deve continuare facendo conoscere il Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Pace a tutti

Info., 02/09/2010 16.50:

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Per ora mi fermo e aspetto.

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Va bene aspettiamo il proseguio

ps se a qualcuno interessa ho aperto "Un ministerio può essere "chiuso"?" ci si arriva cliccando qui




Salvo volevo fare il "quote" invece poi dopo aver preparato il post qui sopra ho cliccato "modifica" SCUSA SCUSA SCUSA se hai una copia di quanto hai scritto, modifica e cancella tutto

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in Matteo 28:19 possiamo leggere di Gesù che dice ai discepoli: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"

vorrei chiedervi: Cosa dovevano fare di preciso i discepoli con questo comando? Grazie

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Il comando di Gesù di fare “discepoli da tutti i popoli”, sta ad indicare che il messaggio del vangelo che il missionario proclama, non è destinato ad una certa categoria di persone racchiuse in un determinato “popolo”, ma esteso a tutti i popoli esistenti sulla faccia della terra. Questo mandato, differisce da quello riportato da Matteo 10: 6 in cui Gesù aveva dato precise indicazioni, e aveva limitato l’opera missionaria alla sola “casa d’Israele”. Qui si parla chiaramente di uscire del recinto del popolo d’Israele e raggiungere i popoli con il messaggio del vangelo, visto che il vangelo è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco (Romani 1: 16).

Per quanto riguarda il “battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, credo sia necessario fare un'esposizione sul battesimo, in modo che si abbia idee chiare intorno a questo soggetto. A questo punto, chiedo a Roberto se ritiene opportuno farlo, visto che richiederà molto spazio per trattarlo, non in questa sede, ma in uno spazio adatto a tale scopo.

domenico.34, 03/09/2010 16.20:

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Per quanto riguarda il “battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, credo sia necessario fare un'esposizione sul battesimo, in modo che si abbia idee chiare intorno a questo soggetto. A questo punto, chiedo a Roberto se ritiene opportuno farlo, visto che richiederà molto spazio per trattarlo, non in questa sede, ma in uno spazio adatto a tale scopo.

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Pace Domenico

se pensi di fare anche delle domande puoi utilizzare la sezione "Riflessioni" che ci arrivi da qui diversamente puoi utilizzare la "Sezione Biblica" sotto la categoria "Vangeli" che ci puoi arrivare da qui in entrambi i casi selezionando "Nuova discussione"

ps vi rammento di leggere il post "Presentazione" (che trovate in ogni sezione) per un uso corretto di quella determinata area in cui volete postare

Pace

turibolo, 02/09/2010 16.50:

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Per ora mi fermo e aspetto.

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Va bene aspettiamo il proseguio

ps se a qualcuno interessa ho aperto "Un ministerio può essere "chiuso"?" ci si arriva cliccando qui