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Domenico34 – Il perdono dei peccati – Sommario, Introduzione, Capitoli 1-5

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2012 00:17
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11/05/2012 00:14

Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e misericordioso verso quanti t’invocano (Salmo 86:5).

Non perdonare la loro colpa, e non sia cancellato davanti a te il loro peccato; poiché hanno provocato la tua ira in presenza dei costruttori (Neemia 4:5).

Come mai che in quest’altro testo, si invoca addirittura Dio, a non la perdonare colpa e di non cancellare il peccato di quelle persone che avevano cercato in tutti i modi, di ostacolare e impedire il lavoro di ricostruzione? Nell’atteggiamento di questa richiesta, non rispecchiava forse, nel supplicante, una specie di volersi vendicare? A parte, però, che non ci viene affermato che Dio, avesse esaudito quella preghiera; possiamo confermare però che, quella richiesta, mancava di quello spirito di amore e di compassione, che certamente un cristiano, alla luce dell’esempio di Gesù e di tutti gli insegnamenti del nuovo Testamento, non avrebbe mai fatto.

Hanno rifiutato di ubbidire, e non si sono ricordati delle meraviglie da te fatte in loro favore; e hanno irrigidito i loro colli e, nella loro ribellione, si son voluti dare un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a Perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran bontà, e non li hai abbandonati (Neemia 9:17).

Il non ricordati delle meraviglie da te fatte in loro favore, era una chiara allusione all’atteggiamento negativo che il popolo d’Israele manifestò, ai tempi di Mosè, davanti al rapporto che fecero gli esploratori mandati nella terra di Canaan. Sì sa, infatti, che dopo quel rapporto, non solo gli Israeliti disprezzarono la terra promessa, ma addirittura volevano costituirsi un capo per ritornare in Egitto, alla loro schiavitù.

Davanti all’incoraggiamento che diedero Giosuè e Caleb, a non temere dei giganti, ma ad avere fiducia in Dio, perché con Lui, avrebbe superato facilmente tutti gli ostacoli e sarebbero entrati in possesso di quel buon paese, dove scorreva il latte e il miele. Un simile messaggio che quei due servitori dell’Eterno diedero, con tutto il fervore e la certezza che avevano nei loro cuori, non solo il popolo lo respinse, ma addirittura li volevano anche uccidere, talmente si erano irrigiditi, nella loro ribellione. La storia è narrata, in Numeri, capitolo 14.

Nonostante il testo in questione, prospetti una simile scena, impregnata d'incredulità e di ribellione, termina con il ricordare che Dio, essendo misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran bontà, è pronto a perdonare.

Perciò l’uomo sarà umiliato; ognuno sarà abbassato. Tu non li perdonare (Isaia 2:9).

Il profeta Isaia, prima di arrivare al versetto in oggetto, descrive una situazione del popolo, veramente desolante, spiritualmente parlando.

Infatti, tu, SIGNORE, hai abbandonato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché sono pieni di pratiche divinatorie, praticano le arti occulte come i Filistei, fanno alleanza con i figli degli stranieri.
Il suo paese è pieno d’argento e d’oro, e ha tesori a non finire; il suo paese è pieno di cavalli, e ha carri a non finire.
Il suo paese è pieno d’idoli: si prostra davanti all’opera delle sue mani, davanti a ciò che le sue dita hanno fatto
(Isaia 2:6-8).

Pur riconoscendo l’allontanamento e lo sviamento di questo popolo, dalle dirette vie del Signore, mi domando: com'è possibile che un uomo di Dio, quale era Isaia, consacrato al Suo servizio, nel ministero profetico, prega il suo Dio, dicendogli: tu non li Perdonare? Questo significa che nel momento che avanzava la sua richiesta a Dio, aveva dimenticato che il Signore, è un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran bontà? Dall’uomo, c’è d’aspettarsi tutto!

Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare (Isaia 55:7).

In quest’altro passo, il pensiero e l’atteggiamento del profeta, non solo è ben diverso, rispetto a 2:9, ma corrisponde anche al cuore di Dio. Infatti, invitare l’empio a lasciare la sua via e a convertirsi al Signore, significa in pratica, preparare la strada al buon Dio, il quale non si stanca di perdonare.

Tu, SIGNORE, conosci tutti i loro disegni contro di me per farmi morire; non perdonare la loro iniquità, non cancellare il loro peccato davanti ai tuoi occhi! Siano essi abbattuti davanti a te! Agisci contro di loro nel giorno della tua ira! (Geremia 18:23).

Una simile preghiera che Geremia rivolse al Signore, com'è possibile accettarla? Neanche alla minaccia di morte per la sua vita? Assolutamente no! Questo lo diciamo, cristianamente parlando. Si direbbe: perché? Perché non è coerente e in armonia, principalmente con l’insegnamento di Gesù, e anche con quello degli apostoli.

Si continuerà il prossimo giorno...
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