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Domenico34 - La prima moltiplicazione dei pani – Sommario, Prefazione, Introduzione. Capitoli 1-4

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 00:07
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07/03/2012 00:06

Il discernimento della moltitudine

Per concludere l’esame del verso 33, notiamo infine che la moltitudine, una volta arrivata, si strinse intorno a lui.

Questa frase ci parla chiaramente del discernimento di quella folla. La grande folla non si era spostata dalla casa per andare in cerca di Giovanni, di Pietro, o di qualche altro apostolo; la loro decisione fu mossa dal desiderio di trovarsi con Gesù. Trovare i discepoli assieme a Gesù, non sempre significa che trovando l’uno si trovi anche l’altro. È vero che Gesù di solito si trova quasi sempre con i suoi discepoli, ad eccezione di qualche caso (cfr. Giovanni 4:7-27).

Questa eccezione che non è una regola, si può anche verificare ai nostri giorni in cui viviamo. Pertanto, può accadere che trovando i discepoli non si trovi Gesù. A prima vista, questa affermazione potrebbe sembrare eccessiva per non dire paradossale. Non sempre le cose imparate da un punto di vista teorico, trovano il loro riscontro nella vita pratica.

Si dice (e la storia evangelica sembra confermare) che tra Gesù e uno dei suoi discepoli di nome Giovanni, ci fosse una somiglianza di fisionomia tale da confondere chiunque (cfr. Matteo 26:48). È molto facile, quindi, che un discepolo di Gesù (si noti bene di Gesù), possa essere scambiato con Lui. Anche se il discepolo ha la tendenza di assomigliare al Maestro, però, rimane fermo il fatto che tra l’uno e l’atro c’è una notevole differenza. Mai si è verificato, e mai crediamo si verificherà, che il discepolo prenda il posto di Gesù e Gesù quello del discepolo. Questo tipo di ragionamento non rappresenta un gioco di parole, è una precisazione tendente a mettere in risalto una verità basilare, secondo la quale l’uomo deve raccogliersi presso Gesù, anche se vicino a Lui, si possono trovare i suoi discepoli.

Quante volte, non avendo il dovuto discernimento, confondiamo il divino con l’umano e scegliamo l’uomo anziché il soprannaturale! Dobbiamo stare attenti a non cadere in quest'errore, per non trovarci delusi alla fine, privi di quello che vorremo.

Riepilogando, possiamo dire: la gran folla, del testo evangelico, seppe fare una ferma decisione; ebbe una meta ben precisa; affrontò dei sacrifici non lievi ed infine ebbe il discernimento, una volta arrivata, di stringersi intorno a lui, cioè a Gesù.

4. GESÙÙ VIDE UNA GRANDE FOLLA

E Gesù, sbarcato, vide una gran folla e ne ebbe compassione, perché erano come pecore senza pastore; e prese ad insegnare loro molte cose.

Lo scopo dello spostamento di Gesù, fu per dare “un po’ di riposo ai suoi discepoli”, i quali, a causa della moltitudine che andava e veniva, non avevano neppure il tempo di mangiare. Perciò Gesù pensò di ritirarsi con loro in un luogo solitario. Sebbene fosse questa la sua intenzione iniziale, non ebbe però il risultato sperato, a motivo della moltitudine che li raggiunse presto. Sia Matteo che Marco sono concordi nel affermarci che Gesù, una volta sbarcato, vide una gran folla. Indubbiamente questo vedere di Gesù, ha un particolare significato, per il fatto che non sono i suoi discepoli a vedere quelle persone anche se con gli occhi fisici li videro anche loro, ma Gesù, il Figlio di Dio. Di conseguenza, dato che il vedere di Gesù, fu diverso, dal comune vedere degli altri, è interessante esaminare quest'aspetto del percepire, così come ce lo presenta l’evangelista Marco.

Presso i greci, si attribuiva maggiore importanza al “vedere” rispetto a quello che sì “udiva”. Non per niente questo popolo, in maniera particolare fu chiamato: “Un popolo dell’occhio”.

«Gli Elleni avevano in sommo grado il dono della vista, della contemplazione. Erano un popolo dell’occhio, molto dotati per le visioni più disparate ai più diversi livelli spirituali».
La lingua greca ha una serie di verbi per descrivere il senso della vista. Essi, non sono certamente soltanto sinonimi puri e semplici, ma indicano varie forme del vedere o ne mettono in rilievo aspetti particolari. Lasciando da parte l’esame semantico di questi vari verbi greci contenuti nel N.T., ci limitiamo a mettere in risalto quanto segue.

Prendiamo com'esempio il capitolo 20 del vangelo di Giovanni,
1) «Vedere, nel senso casuale del termine; vista fisica, sguardo casuale, osservazione di ciò che può apparire in un primo momento».

Questo è il senso che viene dato al termine greco blepo. Questo verbo è riportato in Giovanni 20:5, con tale significato. In questa parte della narrazione evangelica, si parla di due discepoli di Gesù, uno dei quali fu Pietro, i quali, correndo assieme, arrivarono al sepolcro di Gesù.

Ma l’altro discepolo corse avanti più in fretta di Pietro e arrivò primo al sepolcro. E, chinatosi, vide Blepei i panni di lino che giacevano nel sepolcro, ma non vi entrò.

2) Quando Pietro arrivò, egli
entrò nel sepolcro e vide i panni di lino che giacevano per terra, e il sudario, che era stato posto sul capo di Gesù; esso non giaceva con i panni, ma era ripiegato in un luogo a parte (Giovanni 20:6,7).


Si continuerà il prossimo giorno...
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