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Domenico34 - La prima moltiplicazione dei pani – Sommario, Prefazione, Introduzione. Capitoli 1-4

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 00:07
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01/03/2012 00:05

Anche se il nostro evangelista non precisa che la folla si sedette sull’erba, c’è però da presupporlo, anche per dare valore al comando di Gesù. Dato per certo che, la gran folla ubbidì alla Parola di Gesù, e che tutto era in ordine, Gesù può compiere il miracolo e con lui manifestare tutta la Sua potenza e la Sua grandezza, come Signore e Creatore di tutto l’universo.

8. QUEL CHE GESÙ FECE E DISSE


...e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse; spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli alle folle.

Dopo che i cinque pani e i due pesci arrivarono nelle mani di Gesù, Matteo precisa che Gesù compì quattro azioni:

Alzò gli occhi al cielo;
benedisse i pani e i pesci;
spezzò i pani (ma non ci dice se fece lo stesso per i pesci);
diede i pani spezzati ai suoi discepoli.

1) Alzò gli occhi al cielo

Per quanto riguarda il gesto di «alzare gli occhi al cielo», indubbiamente questo denota «l’intima unione di Gesù col Padre» e della sua «dignità di Figlio». [Cfr. R. Schnackenburg, Il vangelo di Giovanni, II, pagg. 563,564] È probabile che voglia anche significare che Gesù, con questo gesto, intendesse «raccogliere le forze per compiere il miracolo» [Cfr. R. Pesch, Il vangelo di Marco, I, pag. 549], come suggerisce R. Pesch, nel suo commentario al vangelo di Marco Che l'atto di alzare gli occhi al cielo non venga accompagnato da una parola rivolta al Padre, come dimostrano invece altri due esempi, Giovanni 11:41, in cui è detto:

...Gesù allora, alzati in alto gli occhi, disse: Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito,
e Giovanni 17:1:
Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: Padre, l’ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te,

prova che Gesù non alzò gli occhi al cielo per pregare, ma per manifestare davanti a tutti, non solo l’intima unione che c’era tra lui e il Padre, ma anche per dire chiaramente che il potere di compiere i miracoli, non gli veniva dalla terra ma dal cielo.

2) Benedisse i pani e i pesci

Questa benedizione che Gesù impartì ai pani e ai pesci, non era solamente per adeguarsi ad un’usanza ebraica, per quanto riguardava la benedizione che veniva data dal capo di famiglia, nei banchetti conviviali prima che i commensali cominciassero a mangiare, come fanno rilevare i vari commentatori, ma era soprattutto una necessità perché i pani e i pesci si potessero moltiplicare. Anche se il miracolo della moltiplicazione si fosse verificato nelle mani dei discepoli, man mano che questi distribuivano alle folle, non si può escludere che il miracolo ha origine nella benedizione.
(Proverbi 10:22) afferma: La benedizione dell’Eterno arricchisce....

Ricchezza è sinonimo di abbondanza. I cinque pani e i due pesci erano troppo pochi per dare da mangiare ad una folla di migliaia di persone; era pertanto necessario che avvenisse un miracolo, perché quella moltitudine potesse mangiare a sazietà. Per questo ci pensò la benedizione di Gesù.

3) Spezzò i pani

Nello spezzare il pane, alcuni vedono un riferimento all’eucaristia, specie quando si vuole che «Matteo rappresenti qui i discepoli di Cristo come i ministri liturgici». A parte che a giudizio di J. Gnilka

«Questa è un’interpretazione eccessiva e non giustificata», aggiunge anche che «non è possibile pensare che Mt. intenda presentare il pasto dei cinquemila come immagine dell’eucaristia» [Cfr. J. Gnilka, Il vangelo di Matteo, II, pag. 21, nota 11].

Se questo «spezzare il pane» deve essere inteso nel senso eucaristico, dovremmo pensare nello stesso modo per l’episodio di Paolo, che «rompe il pane», secondo (Atti 27:35). Ora, siccome, nell’episodio eucaristico, Matteo ricorda che
Gesù prese il pane e lo benedisse, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli... (Matteo 6:26),
qui, si vuole vedere una somiglianza per affermare che la moltiplicazione dei cinque pani rappresenta l’eucaristia. Il voler mettere in evidenza una particolare tendenza sacramentale, (che a rigore non ha nessun'attinenza al testo), la sua forzatura appare inevitabile e ingiustificata.

Inoltre, a parte che nell’eucaristia c’è il vino, e qui non c’è la minima traccia, tutti i testi neotestamentari che ne fanno esplicito riferimento, glielo presentano sempre nell’ambito dei credenti, vale ad affermare che l’eucaristia non viene mai celebrata assieme a persone estranee al gruppo dei discepoli di Gesù, ma sempre tra loro. Se lo «spezzare il pane», viene inteso invece come in un comune banchetto dove il padre di famiglia spezza il pane per dare inizio al pasto, non c’è nessun bisogno d’intravedere qui, la rappresentazione dell’atto sacramentale dell’eucaristia.

Si continuerà il prossimo giorno...
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