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Domenico34 - La prima moltiplicazione dei pani – Sommario, Prefazione, Introduzione. Capitoli 1-4

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 00:07
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24/02/2012 00:09

Indubbiamente, la notizia concernente la morte del Battista, soprattutto la maniera con cui venne eseguita, avrà prodotto un dolore profondo nel cuore di Gesù. Con la sua decisione di andarsene in disparte, in un luogo deserto, Egli pensava di allontanarsi dalle persone, – almeno per un po’ di tempo –, per riprendersi. Sia lungi da noi il pensiero che Gesù si fosse stancato e che non avesse più la forza di sopportare l’ostilità delle persone, come per esempio, tantissimi anni prima, si era verificato per il profeta Elia (cfr. 1 Re 19). Il fatto poi che di tutto quello che Gesù aveva preventivato non si avvera, dimostra eloquentemente che non c’erano situazioni così affliggenti – come la morte di suo cugino, secondo la carne –, che avrebbero potuto sottrarlo alle sue responsabilità ministeriali.

Lo spostamento di Gesù non avvenne nel segreto e non restò inosservato. Il testo evangelico precisa: «E le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città». Il fatto stesso che le folle vennero a sapere che Gesù si era spostato da quella località, è una dimostrazione che Egli veniva controllato nei suoi movimenti e c’erano sempre persone pronte e disposte a seguirlo dovunque andasse.

La maniera come quelle folle lo seguì, «a piedi», non è solamente un’espressione verbale per abbellire il racconto, o come prova dello stato di povertà di quelle persone, ma denota soprattutto un certo interesse nei confronti di Gesù, che gli fece affrontare dei sacrifici non indifferenti, indipendentemente dal fatto se quelle persone si trovarono nello stato di povertà da non potere avere denaro per prendere le barche.

3. COME APPARE A MATTEO LA SCENA DI QUEL GIORNO GLORIOSO


Il testo precisa:
E Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi (v. 14).

Come osservammo sopra, nonostante che Gesù si fosse recato in quel luogo con la precisa intenzione di andarsene «in disparte, in un posto deserto», ciò non fu possibile, per il fatto che la folla era già arrivata prima di lui là dove Egli sbarcò.

Se Gesù si fosse comportato come certe persone di questo mondo, avrebbe detto: “Perché non mi lasciate in pace? Perché mi correte sempre appresso? Perché non ve ne andaste alle vostre case, così che potrò rimanere solo senza essere disturbato?” Gesù, sì, era un vero uomo, ma nello stesso tempo era anche Dio fatto carne, Chi era venuto da presso il Padre, per procurare la salvezza all’umanità.

Il vedere di Gesù e la sua compassione

Di fronte a quella grande folla la compassione che Gesù aveva per le persone in genere, non poteva allontanarsi da lui e chiudergli gli occhi. Indubbiamente, il fatto stesso che Gesù ha compassione per quella folla, già denota che Egli vedeva soprattutto quel bisogno che gli altri non scorgevano. Gesù è Chi sa vedere in maniera diversa di come noi uomini vediamo; noi vediamo solamente quello che è apparente, quello che si presenta all’esterno, Gesù invece vede nel di dentro dell’essere umano e scorge i vari bisogni che si nascondono nella vita di una persona. Come farà la Sua «compassione» a rimanere indifferente davanti a quello che i suoi occhi vedono? Ecco perché viene detto: «e ne guarì gli infermi».

Quella grande folla non era composta solamente di persone che stavano bene, fisicamente parlando; c’erano persino degli infermi. Anche se Matteo non specifica il tipo d'infermità che Gesù guarì in quel giorno, dal momento però che ha affermato che c’erano degli infermi, maggiormente la compassione di Gesù non poteva rimanere indifferente. Se quegli infermi furono guariti in quel giorno, lo furono, non solamente per il potere miracoloso di Gesù, ma soprattutto per la Sua compassione, che lo fece desistere dall’andarsene «in disparte in un luogo deserto», e fu grazie alla stessa che la virtù miracolosa raggiunse quelle persone e li guarì.

Questa riflessione è molto importante e merita di essere messa in evidenza. La compassione di Gesù, valicando i tempi lontani del passato, si colloca al presente e nel periodo in cui viviamo, per venire incontro a qualsiasi bisogno, sia grande che piccolo, che l’uomo del ventesimo secolo può avere. Al minimo segno d’interessamento che si ha per Gesù, la Sua compassione viene subito messa in atto, per dimostrare ancora una volta e nel tempo presente, che Egli apprezza ed è molto sensibile, al comportamento dell’uomo nei suoi confronti.

Gesù guarì gli infermi

a) Oltre a non conoscere (perché il nostro evangelista non glielo dice) che tipo d'infermità avevano le persone ammalate, non ci viene neanche detto il quantitativo d'infermi che si trovava in quel giorno e luogo. Se gli ammalati erano uomini, donne o bambini – visto che quella folla era composta di queste persone –, ciò non ha tanta importanza; quello che ha valore e rilievo, non è tanto sapere il numero rilevante o meno d'infermi, quanto il potere miracoloso di Gesù che si manifestò a favore di quei bisognosi.

Si continuerà il prossimo giorno...
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