Domenico34 – Profeti e profezia nel Nuovo Testamento – Capitolo 6. GESÙ COME PROFETA – LE SUE SPECIALI DICHIARAZIONI

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Domenico34
00giovedì 26 maggio 2011 00:13

Capitolo 6




GESÙ COME PROFETA – LE SUE SPECIALI DICHIARAZIONI




Una speciale dichiarazione di Gesù

In quello stesso momento vennero alcuni farisei a dirgli: «Parti, e vattene di qui, perché Erode vuol farti morire».
Ed egli disse loro: «Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio i demoni, compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno avrò terminato".
Ma bisogna che io cammini oggi, domani e dopodomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!
Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. Io vi dico che non mi vedrete più, fino al giorno in cui direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"»
(Luca 13:31-35).

Perché Gesù precisò che non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme? Perché questa città era conosciuta come un luogo in cui i profeti trovavano la loro morte. E se Egli, nel giro di poco tempo avrebbe subito quella sorte, era essenzialmente perché Egli stesso, tutte le volte che ne parlò, aveva indicato Gerusalemme; quindi Egli sarebbe morto come uno dei profeti. Anche se in questo testo Gesù non si definì chiaramente profeta, nondimeno la sua identificazione a tale carica, va individuata nel riferimento della sua morte a Gerusalemme.

Le predizioni di Gesù lo qualificano come un vero profeta

Durante il corso del suo ministero in terra, Gesù predisse diversi eventi, alcuni dei quali accaddero, altri ancora dovranno adempirsi. Nella circostanza in cui Gesù lavò i piedi dei suoi discepoli, con lo scopo principale di insegnare loro una lezione pratica di umiltà, ricordò una profezia che parlava di chi l’avrebbe tradito.

«Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelti; ma, perché sia adempiuta la Scrittura, "Colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno".
Ve lo dico fin d’ora, prima che accada; affinché quando sarà accaduto, voi crediate che io sono
(Giovanni 13:18-19).
Il detto si trova nel libro dei Salmi: Anche l’amico con il quale vivevo in pace, in cui avevo fiducia, e che mangiava il mio pane, si è schierato contro di me (Salmo 41:9).

Logicamente, la predizione la fece Davide, e, la sua intenzione era, senza dubbio, con riferimento ad un suo amico. Chi era questa persona, non possiamo dirlo, perché non viene specificato. Però Gesù, interpretando quelle parole e applicandole al traditore, che più tardi sarebbe stato chiamato Giuda Iscariota, affermò che quella predizione doveva adempirsi. Lo scopo di questo richiamo, non era solamente par conoscere ai Suoi quello che Davide aveva detto, — e le sue parole erano una profezia — ma soprattutto di annunciarlo prima che si adempisse, affinché i Suoi credessero che Egli è io sono, chiara allusione al nome di Dio (cfr. Esodo 3:14; Ebreio 13:8). Annunziare qualcosa prima che accade, è caratteristica prettamente profetica. Infatti, uno dei segni per individuare il vero profeta, era quello di costatare l’adempimento della sua predizione (Deuteronomio 18:22). In questo Gesù dimostrò, — perché le sue parole si avverarono — che Egli era un vero profeta.

Predizione riguardante la morte e risurrezione di Gesù

Gesù parlò più di una volta della Sua morte e della Sua risurrezione. Anzi, addirittura un giorno precisò: Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi.
Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio»
(Giovanni 10:17-18), (chiara allusione alla Sua morte e alla Sua risurrezione).

Ecco, qui di seguito i passi evangelici in cui si parla della morte e della risurrezione di Gesù.

Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno (Matteo 16:21.

Poi cominciò ad insegnare loro che era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse (Marco 8:31).

«Bisogna che il Figlio dell’uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il terzo giorno» (Luca 9:22).

Poi Gesù, mentre saliva verso Gerusalemme, prese da parte i dodici; e cammin facendo, disse loro:
«Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; essi lo condanneranno a morte
e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito, flagellato e crocifisso; e il terzo giorno risusciterà»
Matteo 20:17-19).

Infatti, egli istruiva i suoi discepoli, dicendo loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini ed essi l’uccideranno; ma tre giorni dopo essere stato ucciso, risusciterà».
«Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani,
i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e l’uccideranno; ma, dopo tre giorni, egli risusciterà»
(Marco 9:31; 10:33-34).

Anche se la morte e la risurrezione di Gesù erano state predette dai profeti (cfr. Isaia 53:1-12; Salmo 22:1,18; 16:10 e Atti 2:25-31), Egli la predisse nei minimi particolari, fornendo la prova che conosceva esattamente come sarebbe stato trattato. Se non ci fossero altri testi che provano che Gesù era un vero profeta, la predizione della Sua morte e della Sua risurrezione, sarebbe più che sufficiente per provarlo.

Predizione della distruzione di Gesusalemme e del Tempio

Gesù predisse la distruzione di Gerusalemme e del tempio per opera dei romani, in una maniera così precisa, che nessuno avrebbe potuto negare, visto che fu un evento storico che si avverò nell’anno 70 d.c. Ecco i testi:

«Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!
Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta
Mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si avvicinarono per fargli osservare gli edifici del tempio.
Ma egli rispose loro: «Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata»
(Matteo 23:37-38; 24:1-2).

Si continuerà il prossimo giorno...
Domenico34
00venerdì 27 maggio 2011 00:09
Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo:
«Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi.
Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte;
abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata»
(Luca 19:41-44).

Predizione del trattamento crudele che avrebbero subito i messaggeri di Gesù

Ecco alcuni testi che parlano di questo trattamento crudele:
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato (Matteo 10:22).

Perciò ecco, io vi mando dei profeti, dei saggi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città,
affinché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l’altare.
Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome
(Matteo 23:34-35; 24:9).

Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato (Marco 13:13).

E sarete odiati da tutti a causa del mio nome (Luca 21:17).

Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio (Giovanni 16:2).

Predizioni di eventi futuri

La predizione che Gesù fece della Sua morte e della Sua risurrezione, della distruzione di Gerusalemme e del tempio per opera dei romani, il trattamento crudele che subirono e subiranno i suoi seguaci, sarebbero bastati per provare che Egli era un vero profeta. Egli, però, non si fermò solo a quegli eventi; predisse anche altri avvenimenti che riguarderanno il futuro, cioè: la grande tribolazione, la venuta del Figlio dell’uomo (cioè il secondo ritorno di Cristo), eventi critici che richiederanno vigilanza, il giudizio delle nazioni, la condanna eterna e la vita eterna per i giusti. Questi eventi sono descritti nei capitoli 24-25 del vangelo di Matteo. Se i traduttori li hanno denominati discorsi profetici, è perché il contenuto di questa parte del vangelo, è squisitamente profetico, che nessuno potrà negare [Per un’ampia panoramica dell’argomento, consigliamo di leggere l’ampio articolo di G. Friedrich, in GLNT, Volume XI, colonne 599-616].

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e noi risponderemo con premura
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