Domenico34 – Le parabole di Gesù – Capitolo 17. UNA SIMILITUDINE SULLA SECONDA VENUTA DI CRISTO

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Domenico34
00martedì 3 maggio 2011 00:12

Capitolo 17




UNA SIMILITUDINE SULLA SECONDA VENUTA DI CRISTO
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«I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese;
Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si rimboccherà le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
Se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro!
Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate»
(Luca 12:35-40).

Le vesti degli antichi erano lunghe e ampie. Prima di iniziare una qualsiasi attività, la prima cosa che si doveva fare era alzare le vesti e fermarle ai fianchi con una cintura. Questo perché le vesti sciolte e non strette ai fianchi impedivano alla persona di muoversi con scioltezza e di svolgere qualsiasi attività. L’esortazione ad avere i fianchi cinti era senza dubbio indirizzata ai discepoli di Gesù e costituiva un segno per chi aspettava che il padrone tornasse dalle nozze.

Per comprendere meglio la frase i fianchi cinti, è opportuno ricordare alcuni passi biblici in cui essa ricorre, tenendo presente il contesto, in modo che si possa valutare meglio l’esortazione di Gesù. Il primo testo che riporta la frase in questione si trova nel libro dell’Esodo, in cui si parla dell’istituzione della Pasqua. Alla vigilia della lunga permanenza d’Israele nel paese d’Egitto, Dio ordina al Suo popolo di prendere un agnello o un capretto di un anno, senza difetto, uno a famiglia, e di mangiarlo. A proposito delle precise norme che il Signore ha stabilito, il testo recita: Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del SIGNORE (Esodo 12:11).

Pensiamo all’ordine che il profeta Elia diede ad Acab: Risali, mangia e bevi, poiché già si ode un rumore di una grande pioggia. Poi, in seguito alla caduta della pioggia, Acab se ne andò ad Izreel, e il testo sacro precisa che la mano del Signore fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all’ingresso d’Izzreel (1Re 18:41-46). Giacché Elia indossava una lunga veste, se non l’avesse alzata e cinta ai fianchi non avrebbe potuto correre. Lo tesso discorso si potrebbe fare per Gheazi, servo di Eliseo, che avrebbe dovuto mettere il bastone di Eliseo sopra il figlio morto della Sunamita. In vista di questa missione, il profeta gli ordina di cingersi i fianchi e partire (2Re 4:29).

Anche ad uno dei discepoli dei profeti, che doveva ungere Ieu re d’Israele, venne detto: Cingiti i fianchi, prendi con te questo vasetto d’olio e va’ a Ramot di Galaad (2Re 9:1-3).

Nel libro di Giobbe si legge in due passi quanto segue:
Orsù, cingiti i lombi, come un prode; io ti interrogherò e tu mi risponderai (Giobbe 38:3; 40:7).

Anche a Geremia, all’inizio del suo ministero, Dio ordina: Tu dunque, cingiti i fianchi, àlzati, e di’ loro tutto quello che io ti comanderò. Non lasciarti sgomentare da loro, affinché io non ti renda sgomento in loro presenza (Geremia 1:17).

Nel Nuovo Testamento, oltre al passo di Luca 12:35 abbiamo quello dell’apostolo Pietro: Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo (1Pietro 1:13). Che significa avere cinti i lombi della mente? Per Cirillo di Alessandria «significa la prontezza della nostra mente a dedicarsi completamente ad ogni cosa importante»; mentre, per Agostino, «tenere a freno le passioni sregolate: e questo è compito della continenza» [La Bibbia commentata dai padri, Nuovo Testamento 3 Luca, pag. 306].

Tenuto conto che la mente dell’uomo può essere paragonata ad un campo di battaglia, in cui si combattono tutte le battaglie della vita, avere una mente rinnovata (Romani 12:2) ed avere in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra (Colossesi 3:2, ND) rappresenta per un cristiano la migliore spiegazione che si possa dare. Infine, questo denota l’esclusione di tutti quei pensieri che potrebbero nuocere allo stato d’animo di attesa, come i desideri cattivi.

Dai testi biblici che abbiamo riportato, quale insegnamento per la vita pratica possiamo ricavare dalla frase: I vostri fianchi siano cinti? L’insegnamento riguarda la nostra prontezza, che si articola nei seguenti sei punti:

1. Se, quando verrà, il Signore troverà i Suoi in queste condizioni, 2. Egli promette di rimboccarsi le vesti, 3. e farli mettere a tavola e di 4. passare a servirli. Inoltre, non importa se il Signore giungerà alla seconda o alla terza vigilia: se li troverà in quello stato, 5. li dichiarerà beati. Infine, si tenga presente che il Figlio dell’uomo non verrà solo nell’ora che non si pensa, 6. ma che Egli è anche paragonato a un ladro di notte, che giunge senza dare alcun preavviso. Perciò, l’esortazione conclusiva che rivolge la parabola è: Voi siate pronti.

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente
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