Capitolo 5
SPIRITO DEI FILISTEI
C’è un solo testo nella Bibbia che parla dello spirito dei Filistei e degli Arabi, e si trova precisamente nel secondo libro delle Cronache. Eccolo:
Il Signore risvegliò contro Jehoram lo spirito dei Filistei e degli Arabi, che abitano a fianco degli Etiopi (2Cronache 21:16).
I Filistei e gli Arabi, sono due popoli distinti, che appartengono alla famiglia umana; a causa di questo ha lo spirito che ha ogni essere umano. Di conseguenza né deriva che, se la Bibbia fa riferimento specifico a questo spirito, deve necessariamente esservi un senso diverso dal normale che si attribuisce a questa frase.
Si impone perciò di necessità un approfondimento per capire perché la Bibbia si esprime in questo modo, quale potrebbe essere il vero significato e il suo relativo insegnamento. Per comprendere questo naturalmente, bisogna studiare quei testi della Bibbia che trattano dei Filistei e degli Arabi, come riferimento al loro particolare comportamento e modo di agire.
1. La statistica dei testi biblici
La Bibbia parla molto dei Filistei, e tutti i testi concernenti, si trovano esclusivamente nell’Antico Testamento. Dalla Genesi a Zaccaria, sono esattamente 254 nella forma plurale, mentre al singolare Filisteo, sono 34, quasi tutti nel 1 e 2 Samuele ad eccezione dell’unico testo di (1 Cronache 11:18).
Dall’esame che condurremo, risulteranno caratteristiche particolari, che ci permetteranno di comprendere meglio cosa sia questo spirito dei Filistei.
2. Esame dei testi biblici e sue applicazioni
1) Primo atteggiamento - I sentimenti dei Filistei
La prima caratteristica che appare, si trova in (Genesi 26.14), che dice:
Egli venne a possedere greggi di pecore, mandrie di buoi e un gran numero di servi. Così i Filistei lo invidiarono.
Il riferimento riguarda Isacco, allorquando si stabilì a Gherar, terra dei Filistei.
I sentimenti d'invidia che manifestarono i Filistei di allora nei confronti della prosperità d'Isacco, - ciò si nota anche largamente in tanti strati della società antica e contemporanea -, essi, si commentano da soli, e ciò mette in risalto particolarmente questo cosiddetto spirito dei Filistei.
Avere uno spirito d'invidia, non è certamente da desiderare e tanto meno da favorire, specialmente quando si pensa a quello che dice (Proverbi 14.30):
Un cuore sano è vita per il corpo, ma l’invidia è il tarlo delle ossa, o come dice un’altra versione:
La carie delle ossa.
Nell’elenco particolare che abbiamo fornito intorno agli spiriti, non risulta lo spirito d’invidia. Però, riflettendo sui sentimenti che i Filistei manifestarono ai tempi d'Isacco, e dato che la Bibbia parla specificatamente dello spirito dei Filistei, c’è da individuare in questo, quello che noi chiamiamo: Spirito d’invidia.
2) Secondo atteggiamento - La strategia dei Filistei
In tantissimi testi biblici, i Filistei vengono presentati come nemici agguerriti d'Israele, sempre pronti a combattere contro di loro, usando tutta la loro strategia militare e anche la loro accortezza, astuzia, allo scopo di rendere impotente il popolo d’Israele.
Uno dei testi classici di questo loro agire, si trova in (1Samuele 13:17-22):
Poi dall’accampamento dei Filistei uscirono dei razziatori divisi in tre schiere: un drappello si diresse sulla via di Ofrah, verso il paese di Shual;
un’altra squadra si diresse sulla strada di Beth-Horon; la terza schiera si diresse sulla via della frontiera che domina la valle di Tseboim, verso il deserto.
Or in tutto il paese d’Israele non si trovava alcun fabbro, perché i Filistei dicevano: Gli Ebrei non fabbrichino spade o lance.
Così tutti gli Israeliti scendevano dai Filistei per affilare chi il suo vomero, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga.
Il prezzo per l’affilatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli.
Così, nel giorno della battaglia, non si trovava né spada né lancia in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionathan; ne avevano solamente Saul e Gionathan suo figlio.
Questa strategia che escogitarono e attuarono i Filistei, oltre ad essere stata bene studiata e preparata, nascondeva in sé, quello che noi specificatamente avremmo chiamato: accortezza, astuzia. Il fatto stesso che
in tutto il paese d’Israele non si trovava alcun fabbro, di per sé ha un peso rilevante, quando si pensa alla fabbricazione delle spade e delle lance, armi necessarie per combattere contro il nemico, che in quel tempo erano appunto i Filistei.
L’espressione dei Filistei, riportata nel v. 9.
Gli Ebrei non fabbrichino spade o lance, ci mostrano, non solo la volontà dei Filistei, a che il popolo d’Israele non fabbricherà armi, ma anche il loro modo di comportarsi per scoraggiare la nascita di officine per tale scopo.
Infatti, avere una fabbrica in proprio, senza dipendere da nessuno, significa produrre quelle armi quando si vogliono e quante se ne desiderano. Il piano dei Filistei era proprio quello di impedire la fabbricazione di spade e di lance, e non dei vomeri, delle zappe, delle scuri, delle vanghe, dei tridenti e dei pungoli.
Non erano gli arnesi di lavoro che preoccupavano i Filistei, ma le armi di guerra. Per gli arnesi di lavoro, quali: zappe, vomeri, scuri, vanghe, tridenti e pungoli, le officine dei Filistei, non erano solamente aperti, ma erano anche disponibili per il popolo d’Israele, ad un prezzo basso e concorrenziale.
Lo spirito dei Filistei, vale a dire il modo di agire di queste persone, chi minaccia e come si individua?
Senza dubbio, esso è uno spirito che si leva contro il popolo di Dio, non solo israelitico, ma anche cristiano nell’intento di farlo trovare senza armi nel giorno della battaglia. Per la sua individuazione, non esitiamo a chiamarlo: Spirito di compromesso.
Sono tanti i cristiani, ai nostri giorni, che sono animati da questo spirito.
Il guaio più grande è che non lo conoscono con questo nome e di conseguenza non si sanno proteggere dal male che può arrecar loro. Non è raro sentire questo ragionamento: non c’è bisogno che tu fabbrichi una spada o una lancia; il tempo delle grandi polemiche, intorno alla sana dottrina, è ormai passato.
Viviamo in tempi di ecumenismo, in cui ogni carne fa brodo. Perché non pensare piuttosto ad affilare gli arnesi di lavoro?
Si continuerà il prossimo giorno...