Domenico34 – Il mondo degli spiriti – Capitolo 4. Lo spirito di menzogna

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Domenico34
00venerdì 28 gennaio 2011 13:50

Capitolo 4




LO SPIRITO DI MENZOGNA




La menzione dello spirito di menzogna, si basa esclusivamente su due testi paralleli dell’Antico Testamento, precisamente: 1Re 22:22,23 e 2Cronache 18:21,22. Del resto in nessun altro libro della Bibbia, si parla di questo spirito. Ecco i testi:

Il Signore gli disse: in che modo? Egli rispose: uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti.
Il Signore gli disse: riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa’ così.
Perciò ecco, il Signore ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il Signore pronuncia sciagura contro di te
(1Re 22:22,23).

Egli rispose: io uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. Il Signore gli disse: riuscirai certamente a sedurlo; va’ e fa’ così. Perciò ecco, il Signore ha posto uno spirito di menzogna a questi tuoi profeti, ma il Signore pronuncia sciagura contro di te (2Cronache 18:21,22).

Abbiamo citato i due libri della Bibbia, anche se è chiaro che i passaggi in questione sono paralleli, nondimeno l’abbiamo riportati, allo scopo di specificare dove si trova scritto questo qualificativo spirito di menzogna.

ESAME DEL TESTO BIBLICO

Nel capitolo ventidue del primo libro dei Re, c’è la descrizione dettagliata di un patto di alleanza tra Achab, re d’Israele e Giosafat, sovrano di Giuda, per andare assieme a combattere e così riconquistare Ramoth di Galaad che si trovava nelle mani del re di Siria.

Però, prima che i due re si mettessero in marcia per la battaglia, Giosafat chiese ed ottenne da Achab, di consultare la Parola del Signore v. 5; cosa che avvenne alla presenza di circa quattrocento profeti v. 6, che Achab stesso convocò.
A questo punto sorge una domanda: Questi profeti erano gli stessi di cui si parla in (1Re 18:19) o erano diversi?

Da quello che si legge, sembrerebbe che si trattasse degli stessi profeti, sia perché il testo su indicato parla di quattrocento veggenti e sia soprattutto perché Elia scannò i soli quattrocentocinquanta indovini di Baal 18:40.

C’è però un piccolo problema: 1Re 18:19, parla di quattrocento profeti, in cifra tonda, mentre (1Re 22:6) dice circa quattrocento profeti.

Anche se dobbiamo accettare che questi secondi erano diversi dai primi, rimane sempre certo il fatto che Mikaiah, non li considerava come profeti del Signore, ma chiaramente come veggenti al sevizio di Achab (1Re 22:23).

La menzione di Sedekia, figlio di Kenaanah, che si era fatto delle corna di ferro, e diceva:

Così dice il Signore: con queste corna trafiggerai i Siri fino a distruggerli completamente v. 11, e Per dove è passato lo Spirito del Signore quando è uscito da me per passare da te? v. 24,

potrebbe farci pensare che si considerasse, profeta del Signore.

Vero o no, questo non ha alcun'importanza ai fini di quello che ci siamo proposti in questa trattazione. Il vero profeta del Signore, Mikaiah, prima di arrivare davanti ai re Achab e Giosafat, fu consigliato di unirsi ai quattrocento veggenti che assicuravano unanimemente del bene, ai due monarchi, in modo che anche lui, con la sua autorevole parola, potesse convalidare quello che dicevano tutti gli altri profeti.

Però lui, senza la minima preoccupazione delle conseguenze che gli deriverebbero da un netto rifiuto, rispose al messaggero che era andato a chiamarlo:
E' vero che il Signore viva, io dirò ciò che il Signore mi dirà (1Re 22:14).

Anche se in un primo momento Mikaiah cercò di eludere la domanda del re Achab, che gli chiedeva se dovevano andare alla guerra o desistere:

Va’ pure, tu riuscirai, perché il Signore la darà nelle mani del re (1Re 22:15),
in un secondo tempo, però, quando il re Achab gli pose la domanda, se quella parola era veramente quella del Signore, Mikaiah, senza nessuna titubanza, invertendo i termini, pronunciò l’esatta parola del Signore, che riguardava appunto la morte del re Achab sul campo di battaglia. Ecco la parola del profeta:

Ho visto tutto Israele disperso sui monti, come pecore che non hanno pastore; e il Signore ha detto: essi non hanno più padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua. Perciò la parola del Signore. Io ho visto il Signore assiso sul suo trono, mentre tutto l’esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra.
Il Signore disse: Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad? Ora chi rispose in un modo e chi in un altro.
Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti al Signore e disse: lo sedurrò io.
Il Signore gli disse: in che modo? Egli rispose: uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti quei suoi profeti. Il Signore gli disse: riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa’ così.
Perciò ecco, il Signore ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il Signore pronuncia sciagura contro di te
(1Re 22:17,19-23).

Si potrebbe rimanere perplessi e chiederci: come fece questo spirito di menzogna, a presentarsi davanti al Signore?

Qui, ovviamente, ci troviamo davanti al trono di Dio, e questo spirito, di cui parla il testo, appartiene a Satana, all’esercito dell’inferno. Se si tiene presente che, Satana si poteva presentare davanti a Dio, perché appunto ancora non era stato espulso dal cielo, lo sarà alla risurrezione di Cristo Gesù (Giobbe 1:6; Apocalisse 12;9), la perplessità in questione, può essere facilmente superata.

Per quanto riguarda lo spirito di menzogna, bisogna subito affermare che questo spirito, ha la capacità straordinaria di nascondersi, dietro il paravento della religiosità, per non farsi conoscere. Proferendo: così dice il Signore, come fece Sedekia, chi mai ha potuto immaginare che in quell’uomo c’era uno spirito di menzogna?

Non fu certamente l’abilità di un uomo, né Achab, né Giosafat o qualcun altro, e neanche lo stesso Mikaiah, che svelò l’esistenza di quello spirito, davanti a quell'entusiastica profezia che prevedeva una sicura vittoria, sui Siri, ma il Signore stesso. Un falso profeta, potrebbe dire una menzogna, come fu il caso di Hananiah,

Geremia 28, ma non avere necessariamente su di sé uno spirito di bugia. Lo spirito di menzogna, di cui parla il libro dei Re, svolse una mansione particolare per un tempo speciale.

Anche se Dio permetterà allo spirito di menzogna di manifestarsi nella vita di una persona, che potrebbe anche essere religiosa, pur nondimeno, quando la falsità rischierà di essere paragonata e creduta come verità, Dio non rimarrà silenzioso e indifferente: interverrà certamente, perché la Sua Parola, che è veridicità, prevalga sulla menzogna. A questo punto chiediamo: quale rapporto vi può essere tra una persona religiosa e uno spirito di menzogna?

Oppure: perché lo spirito di menzogna, ha la sua predilezione di manifestarsi per mezzo della persona religiosa?
La risposta che si può dare a queste due domande, è subordinata alla finalità che lo spirito di menzogna si prefigge nella sua manifestazione. Gesù, per esempio, poteva tacciare Satana, come il padre della menzogna, dato che in lui non c’e verità (Giovanni 8:44).

Satana non può manifestarsi nella vita di una persona che non vuole sapere niente di Dio e delle Sue cose, senza correre il rischio di non essere creduto ed apprezzato.
È sua inderogabile esigenza manifestarsi nelle persone religiose, com'erano i Farisei ai tempi di Gesù, per condurre a buon fine la sua attività.
Alla stessa maniera, se lo spirito di menzogna, si manifesta attraverso la persona religiosa, ha più possibilità di riuscita, per sedurre e ingannare l’uomo. Solo chi ha lo spirito di verità in sé, potrà conoscere e smascherare lo spirito di menzogna.

PS: Se ci sono domanda da fare, fatele liberamente e noi risponderemo prontamente.
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