Domenico34 – Il mondo degli spiriti – Capitolo 17. Spiriti seduttori

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Domenico34
00venerdì 11 marzo 2011 02:39

Capitolo 17




SPIRITI SEDUTTORI




Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni (1Timoteo 4:1).

Le parole di questo testo, stabiliscono in maniera ferma che, nel campo degli spiriti, ci sono quelli, la cui finalità tende alla seduzione. Ciò vuol sostenere che questi spiriti, oltre a chiamarsi: Spiriti seduttori, accentrano tutta la loro attività diabolica nel deviare dal diritto sentiero.
Naturalmente, per Paolo, questo strano fenomeno, non rappresenta la casualità delle cose, ma sta ad indicare i segni degli ultimi tempi. Se alcuni apostateranno dalla fede, ciò non è solamente il risultato dell’azione seduttrice in sé, ma è una strana apertura a dare ascolto agli spiriti seduttori. È chiaro quindi, che nessuno spirito seduttore, potrà riuscire nel suo intento, se non c’è da parte dell’uomo, la disponibilità ad ascoltare.
Ascoltare, quindi, non è semplicemente un passatempo, è addirittura una premessa, perché lo spirito seduttore riesca nella sua azione diabolica. Ma come si può conoscere lo spirito seduttore, per non cadere nel suo tranello, se non si conosce il vero? Ecco perché è molto importante conoscere la verità, per non essere vittima dello spirito seduttore.

I. IL DATO BIBLICO PER CIÒ CHE RIGUARDA LA SEDUZIONE

Conoscere quello che ha da dirci la Bibbia in materia di seduzione, non è solamente importante, ma è necessario per scoprire come lo spirito d'inganno si muove e agisce. Di Eva, la moglie di Adamo, la Bibbia afferma che fu sedotta dal serpente Genesi 3:13.
A sua volta l’apostolo Paolo, riprendendo il racconto della Genesi, afferma che a motivo di questa seduzione, Eva cadde in trasgressione 1Timoteo 2:14.
Se consideriamo attentamente come si articolò la seduzione di Eva, notiamo che è il serpente a prendere l’iniziativa.
Ha Dio veramente detto: Non mangiate di tutti gli alberi del giardino? (Genesi 3:1).

Il serpente [Se non ci fosse il N.T. con le sue precise spiegazioni che ci dice chi è il serpente, non sapremmo spiegare facilmente l’episodio relativo alla tentazione di Eva. Ma io temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così talora le vostre menti non siano corrotte e sviate dalla semplicità che si deve avere riguardo a Cristo (2 Corinzi 11:3). Così il gran dragone, il serpente antico, (chiaro riferimento al racconto della Genesi) che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo... (Apoc. 12:9; anche Apoc. 20:2)], non avrebbe potuto sedurre Eva, se non avesse parlato; Eva, non sarebbe stata sedotta, se non avesse ascoltato la voce della serpe.
Il parlare del serpente e l’ascoltare di Eva, sono la premessa perché lo spirito di seduzione abbia esito nel suo intento. Notiamo subito, che il serpente mette in forse l’affidabilità della parola di Dio: ha veramente DIO detto?

Una volta che Eva ha dato al serpente questa apertura, entrando nel gioco del nemico col suo ascoltare, il serpente si fa più insistente:
Voi non morrete affatto; ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male (Genesi 3:4-5).

Quello che affermò il serpente, quando disse: Voi non morrete, era l’opposto di quello che Dio aveva detto a Adamo, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai (Genesi 2:17). Capovolgere quello che Dio dice nella Sua Parola, per farla apparire falsa, questo fa parte della tattica menzognera di Satana.

Poiché lo spirito seduttore è un emissario di Satana, non può esprimersi in maniera diversa del suo capo. In secondo luogo, sì, è vero, che gli occhi di Eva e di Adamo si aprirono, ma si aprirono per vedere la loro nudità, v. 7 e non per essere come DIO, come aveva detto il serpente.
Quando si mette in forse la veracità della Parola di Dio - e lo spirito seduttore ha come scopo di convincere le persone che la Parola di Dio non è verità - ci si trova già nel campo del nemico. Un abisso chiama, un altro abisso e, dopo l’uomo dovrà raccogliere il frutto della seduzione, che consiste appunto nell'essere allontanato dal luogo della felicità giardino dell’Eden per Adamo ed Eva, restando così separati da Dio, il che peserà come un enorme macigno sulla vita dell’uomo sedotto.
Isaia, parlando della caduta di Babilonia, mette in risalto l’agire di questo popolo, quando Dio dice loro:

Mi sono adirato con il mio popolo, ho profanato la mia eredità e li ho dati in tuo potere, ma tu non hai usato loro alcuna pietà: sugli anziani facesti pesare il tuo giogo grandemente,
e dicesti, Io sarò signora per sempre, e così non hai riposto queste cose nel cuore e non hai considerato la fine di tutto questo.
Or dunque ascolta questo, o voluttuosa, che dimori al sicuro e dici in cuor tuo: io, e nessun altro! Non rimarrò mai vedeva né conoscerò la perdita dei figli
Ma queste due cose ti avverranno in un momento, in uno stesso giorno: perdita dei figli e vedovanza; ti piomberanno addosso in piena misura, per la moltitudine dei tuoi sortilegi e la grand'abbondanza dei tuoi incantesimi.
Tu confidavi nella tua malizia e dicevi: nessuno mi vede. La tua sapienza e la tua conoscenza ti hanno sedotta, e dicevi in cuor tuo: Io, e nessun altro...
(Isaia 47:6-11).

La sapienza e la conoscenza che seducono, non si tratta sicuramente della saggezza che viene da Dio, ma di quella che la Bibbia chiama: terrena, animale e diabolica (Giacomo 3:15).

Quando una persona viene sedotta dalla sua sapienza e dalla sua conoscenza, essa viene accecata per ciò che riguarda la natura della vera umiltà; la conseguenza illusoria sarà: sentirsi e credersi migliori, più accorti e più saggi degli altri, con una chiara manifestazione a disprezzare e a sottovalutare gli altri.
Questo spirito di seduzione, presente a tutti i livelli nella vita degli uomini, si manifesta particolarmente nell'esistenza religiosa. Considerando la gravità della seduzione, Dio mette in guardia il suo popolo Israele, perché non sia trascinato e indotto a servire altri dèi:

Se in una delle tue città, che il Signore, il tuo DIO, ti dà per abitarvi, senti dire
che uomini perversi sono usciti di mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo a servire altri dèi, che voi non avete mai conosciuto,
tu farai indagini, investigherai e interrogherai con cura; e se è vero e certo che tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,
allora passerai a fil di spada gli abitanti di quella città, votando allo sterminio essa e tutto ciò che vi è, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame
(Deuteronomio 13:12-15).

Questo testo, non solo mette in guardia il popolo dall’eventualità di essere sedotti, ma descrive la severità con cui trattare il seduttore. Quando una persona viene sottratta dal servire il vero Dio rischia di servire altri dèi, bisogna prestare molta attenzione a quello che dice la Parola di Dio, per non essere traviati ed allontanati dalla relazione di comunione con Dio e spinti verso l’errore Isaia 44:20. Geremia, pronunciando la sua profezia contro gli Edomiti, così si esprime:

Ho udito un messaggio dal Signore, e un messaggero è stato inviato alle nazioni: radunatevi e andate contro di lui; alzatevi per la battaglia.
Poiché ecco, io ti renderò piccolo fra le nazioni e disprezzato fra gli uomini.
Il terrore che ispiravi e l’orgoglio del tuo cuore ti ha sedotto, o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi la sommità delle colline; anche se facessi il tuo nido in alto come l’aquila, ti farò precipitare di lassù, dice il Signore
(Geremia 49:14-16).

La persona che non sa guardarsi dall’orgoglio del cuore, oltre ad essere sedotta facilmente, va inesorabilmente incontro al disonore Proverbi 11:2 o all’infamia N. Riveduta.
Dal canto suo Gesù, cogliendo l’occasione della richiesta che i suoi discepoli gli fecero circa la fine, li esortò caldamente dicendo loro: guardate che nessuno vi seducano! Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: io sono il Cristo; e ne sedurranno molti. E sorgeranno molti falsi profeti, e ne sedurranno molti (Matteo 24:3-5,11; Marco 13:4-6).

Anche gli apostoli, Paolo e Giovanni, conoscevano la gravità della seduzione; perciò scrissero:

Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienzaEfesini 5:6; Figlioletti, nessuno vi seduca (1Giovanni 3:7).

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Domenico34
00sabato 12 marzo 2011 02:34
La seduzione, è una specifica attività satanica Apocalisse 20:3,8,10 e le persone che vengono sedotte, finiscono col diventare anche loro seduttrici.
Ma i malvagi e gli imbroglioni andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti (2Timoteo 3:13).

II. IL CAMPO DELLA SEDUZIONE

L’attività lusinghiera, che gli spiriti seduttori pratica, non si limita a certi determinati settori della vita, investe diversi campi, a cominciare dalle persone che hanno responsabilità nell’amministrazione pubblica per finire con quella miracolosa. Il racconto della seduzione del re Achab, ne è un classico esempio. La Bibbia dice:

Allora Mikaiah disse: Perciò ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore assiso sul suo trono, mentre tutto l’esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra.
Il Signore disse: chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad? Ora chi rispose in un modo e chi in un altro.
Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti al Signore e disse: lo sedurrò io.
Il Signore gli disse: in che modo? Egli rispose: uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. Il Signore gli disse: riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa’ così.
Perciò ecco, il Signore ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il Signore pronuncia sciagura contro di te
(1Re 22:19-23).

Achab, non era un semplice cittadino del popolo d’Israele, era il Re, colui che amministrava la cosa pubblica di questo popolo; sedurre pertanto il Re - come si direbbe oggi: il primo cittadino -, significava avere in mano la persona incaricata dell’amministrazione pubblica. In altra parte di questo libro [Capitolo 4], abbiamo chiamato: spirito di menzogna, quello che sedusse il re Achab, per il semplice fatto che metteva menzogne nella bocca di tutti i suoi profeti.

Qui, invece, lo chiamiamo spirito seduttore, che servendosi della menzogna, riuscì nel suo intento, di indurre il Re Achab a combattere contro Ramoth di Galaad, per lasciarvi la pelle. Facendo una riflessione spirituale, possiamo dire con fermezza, senza paura di essere smentiti che, lo spirito di seduzione, non conduce solamente verso vie sbagliate, decisioni affrettate e determinazioni codarde, ma principalmente conduce inesorabilmente verso la morte.

Quando ci spostiamo nel campo miracoloso, lo spirito di seduzione, agisce in modo piuttosto raffinato e camuffato, perché non trapeli l’inganno.

Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti (Matteo 24:24; Marco 13:22).

Anche se i falsi cristi e i falsi profeti richiamano alla nostra attenzione l’esistenza del vero Cristo, cioè Gesù e dei veri veggenti, quelli cioè che sono ispirati dallo Spirito di Dio, i falsi, quindi, non potrebbero mettersi in evidenza, senza produrre qualcosa che possa far pensare al divino.
Siccome sì tocca il campo del soprannaturale, i miracoli e i prodigi che vengono fatti, servono per fare accettare queste manifestazioni, come autentiche e divine, quindi vere, cioè procedenti da Dio. Gesù però avverte che, queste manifestazioni miracolose, tendono a sedurre, se è possibile anche gli eletti.

Dal momento però che il movente principale è la seduzione degli eletti, in queste manifestazioni miracolose ci deve essere qualcosa che serve come segno rivelatore, perché i predestinati non cadano nella trappola dei falsi cristi e dei falsi profeti.

III. L’INTERVENTO DI DIO A FAVORE DEGLI ELETTI

Trattandosi degli eletti, non si può pensare che Dio se ne stia lontano da loro, e, peggio ancora che non li sorvegli e non li protegga dallo spirito seduttore.
Come farà Dio ad intervenire a favore degli eletti, non ci viene dato da sapere specificatamente. Se gli eletti non saranno sedotti, ciò vuol affermare che la luce divina farà vedere l’inganno. Dio ha dato la Sua Parola, cioè la Bibbia, come norma di fede e di condotta.

La parola scritta, serve come metro per misurare tutte le manifestazioni miracolose, e giudicare se sono da Dio o provengono invece da spiriti seduttori. Se si trattasse di conoscere la veracità della parola di un profeta, basterebbe controllarne l’adempimento, vedi Deuteronomio 18:22 per stabilire se quella profezia è da Dio o meno.

Ma trattandosi di miracoli - e qui è bene sottolinearlo che, non c’è niente nella parola di Gesù che lasci trapelare che, gli eventi soprannaturali di cui si parla, non siano veri -, ci deve essere un altro metro per stabilire l’autenticità di una manifestazione miracolosa.
Per evitare di cadere nell’equivoco, diciamo subito che non è solamente Dio che produce i miracoli, li producono anche quelli che non appartengono a Lui. Per dare una dimostrazione valida alla nostra affermazione, consideriamo: Mosè era un vero servitore di Dio, e con il suo potere produsse dei miracoli alla presenza del Faraone. Ma, nonostante che il suo bastone si trasformò in un serpente, i savi, i maghi e gli incantatori di Egitto, riuscirono a fare lo stesso Esodo 7:10,11.

Quando Mosè fece cambiare le acque del fiume in sangue, lo stesso fecero anche i maghi con le loro arti occulte Esodo 7:17,22. Le rane che Mosè fece salire dai fiumi, dai canali e dagli stagni, vennero prodotte anche dai maghi con le loro arti occulte Esodo 8:5-7.

Anche se i maghi, pur tentando di produrre altri miracoli simili a quelli che faceva Mosè, non ci riuscirono Esodo 8:16-18, tuttavia i tre prodigi che compirono alla presenza di Mosè e di Faraone, sono abbastanza eloquenti da convalidare la nostra affermazione.
Noi crediamo che Dio sia onnipotente, cioè che sa fare e può fare tutto, ricordiamoci però che anche Satana, pur essendo limitato nelle sue azioni, per mezzo degli spiriti seduttori, è capace di produrre miracoli e prodigi.

Uno spirito di seduzione che produce un miracolo, nasconde sempre qualcosa che lo può rivelare come tale. È vero il detto che soleva dire Martin Lutero: satana, pur essendo la scimmia di Dio e la scimmia è quell’animale che fa quello che vede fare dagli altri, può fare la pentola, ma non è capace di fare il coperchio. Tutti i miracoli e tutti i prodigi che vengono prodotti non importa da chi, devono essere controllati e verificati con la Parola di Dio.

Se tra quello che dice Dio da una parte e quello che viene fatto dall’altra, c’è contraddizione o annullamento della Parola scritta, non abbiamo bisogno di fare altri controlli o eseguire altre verifiche: quell’opera è stata compiuta dallo spirito seduttore. Inoltre, se il nome di Gesù non viene esaltato e glorificato, non c’è nessun dubbio che quel miracolo o quel prodigio, l’ha compiuto uno spirito seduttore. Lo Spirito Santo che è l’autore della Bibbia e ne è il propulsore nella vita della Chiesa di Gesù Cristo, non può guidare e muovere le manifestazioni miracolose in contrasto e in concorrenza con la divina Parola. Ci sia pertanto di severo monito la parola di Gesù: Guardate che nessuno vi seduca! (Matteo 24:4).

IEZABEL

Anche se nella Bibbia non si parla mai dello spirito d'Iezabel, considerando il comportamento di questa donna, si può scorgere una strana tendenza che agiva nella sua vita, spingendola a compiere certe azioni. Sotto quest'aspetto, poniamo la domanda: si può parlare dello spirito d'Iezabel, come simbolo di seduzione?
Se la domanda viene seriamente considerata con riferimento a quello che la Bibbia documenta su Iezabel, non è strano parlare dello spirito d'Iezabel.
Se poi si fa riferimento al testo di Apocalisse 2:20, che recita:

Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli,

la possibilità aumenta, anche se bisogna subito precisare che l’Iezabel dell’Apocalisse, non è la stessa persona di cui si parla nel primo e secondo libro dei Re.

Per mettere in risalto tutta la problematica che è sorta intorno ad Iezabel, specialmente dal punto di vista spirituale, per le varie applicazioni che si fanno è necessario esaminare la storia di questa donna.
In questa sezione cercheremo di condurre un’indagine su Iezabel, principalmente con i dati che la Bibbia ci fornisce, per cercare di capire il suo carattere come riferimento a quello che lei compì e l’influenza che esercitò su Acab, re d’Israele, che poi era anche suo marito.

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Domenico34
00domenica 13 marzo 2011 13:18
Nei 19 testi che si trovano nei due libri dei Re, Iezabel è nominata 21 volte visto che il suo nome non ricorre in nessuno altro libro dell’A.T..
Si precisa che Iezabel era figlia di Etbaal, re dei Sidoni (1Re 16:31). La sua origine era pagana, di conseguenza portò con sé credenze e usanze del suo popolo, che non erano le stesse del popolo d’Israele, cui faceva parte Acab, suo marito.

La scelta che Acab fece di prendere per sposa la principessa Iezabel, fu una delle peggiori, che ben presto si rivelò catastrofica per la sua vita e anche per quella dell’intera nazione israelita, che egli rappresentava.
Il testo sacro precisa:

Come se fosse stato per lui poca cosa abbandonarsi ai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, prese in moglie Iezabel, figlia di Etbaal, re dei Sidoni, andò ad adorare Baal, a prostrarsi davanti a lui,
e innalzò un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria
(1Re 16:31-32).

«Baal che significa signore è un nome generalmente usato nell’A.T. per indicare la divinità maschile che le tribù cananee indigene adoravano con vari altri appellativi. I Tiri lo chiamavano Baal Melqart, ma la loro religione era solo una variante culturale del culto standard di Baal, comune in tutta la Palestina» [Thomas L. Constable, Investigate le Scritture, Antico Testamento, pag. 556]

Il fatto che Acab andò a adorare Baal, a prostrarsi davanti a lui, e innalzò un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria, denota chiaramente l’influenza pagana che subì nella sua vita, a causa dell’unione con Iezabel.

La Bibbia fa una precisa affermazione, per quanto riguarda la condotta di Acab:
In verità non c'è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, perché era istigato da sua moglie Iezabel.
Si comportò in modo tanto abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che il SIGNORE aveva cacciati davanti ai figli d’Israele
(1Re 21:25,26).

L’istigazione d'Iezabel non avrebbe senso, se questa donna non avesse prevalso sulla vita di suo marito. Se si tiene presente che Iezabel non influenzò solamente la vita privata di Acab, re d’Israele, si spinse in tale profondità da controllarlo persino l’amministrazione del regno.

La prova di questo tipo di controllo che Iezabel esercitò, si ha nel fatto che, tutti i profeti del Signore che vennero uccisi, il loro sterminio è chiaramente attribuito ad Iezabel e che di Acab, non c’è il minimo accenno che egli avesse impedito una simile atrocità.
Quando Iezabel sterminava i profeti del SIGNORE, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un’altra, e li aveva nutriti con pane e acqua.
Non ti hanno riferito quello che io feci quando Iezabel uccideva i profeti del SIGNORE? Come io nascosi cento uomini di quei profeti del SIGNORE, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un’altra, e li sostentai con pane e acqua?
(1Re 18:4,13).

Inoltre, si precisa che, i quattrocentocinquanta profeti di Baal e i quattrocento profeti di Astarte, mangiavano alla mensa di Iezabel (1Re 18:19).
Quale fu la reazione d'Iezabel quando suo marito gli riferì l’uccisione dei quattrocentocinquanta profeti di Baal ad opera di Elia?

Allora Iezabel mandò un messaggero ad Elia per dirgli: Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest’ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli (1Re 19:2).

Davanti a quella minaccia, Elia, il coraggioso profeta del Signore, crollò, e cercò di mettersi in salvo dalla furia d'Iezabel.

Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Seba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo;
ma egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: Basta! Prendi la mia vita, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!
Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò, e gli disse: Alzati e mangia.
Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre calde, e una brocca d’acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo.
L’angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: Alzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te.
Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio
1Re 19:3-8.

Come si comportò Iezabel per quanto riguardava la proprietà di Nabot, che suo marito la voleva per sé a qualsiasi costo, ma che Nabot si rifiutò di dargliela?
Ecco, come si esprime il testo biblico:

Allora Iezabel, sua moglie, andò da lui e gli disse: Perché hai lo spirito così abbattuto, e non mangi?
Iezabel, sua moglie, gli disse: Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Alzati, mangia, e sta’ di buon animo; la vigna di Nabot d’Izreel te la farò avere io.
La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Iezabel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate.
Poi mandarono a dire ad Iezabel: Nabot è stato lapidato ed è morto.
Quando Iezabel udì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: Alzati, prendi possesso della vigna di Nabot d’Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive più, è morto
(1Re 21:5,7,11,14-15).

In questa descrizione dettagliata, si vedono tutta la cattiveria che c’era nella vita d'Iezabel, il suo egoismo, la sua prepotenza e la mania di controllare e dominare su tutto e su tutti.
Giustamente, una simile attitudine con afferrati crimini che Iezabel consumò, non poteva passare sotto silenzio da parte del Signore. Infatti, la dura sentenza che Dio proclamò su questa donna, si può leggere nei seguenti testi:

Anche riguardo ad Iezabel il SIGNORE parla e dice: I cani divoreranno Iezabel sotto le mura d’Izreel (1Re 21: 23).

Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore, e io vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi del SIGNORE, sparso dalla mano di Iezabel.
I cani divoreranno Iezabel nel campo d’Izreel, e non vi sarà chi le darà sepoltura. Poi il giovane aprì la porta, e fuggì.
Quando Ioram vide Ieu, gli disse: Ieu, porti pace? Ieu rispose: Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni d'Iezabel, tua madre, e le sue innumerevoli stregonerie?
dice il SIGNORE! Prendilo dunque e buttalo in quel campo, secondo la parola del SIGNORE.
Poi Ieu giunse ad Izreel. Iezabel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò la capigliatura, e si mise alla finestra a guardare.
E tornarono a riferir la cosa ad Ieu, il quale disse: Questa è la parola del SIGNORE pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tisbita, quando disse: I cani divoreranno la carne d'Iezabel nel campo d’Izreel;
e il cadavere d'Iezabel sarà, nel campo d’Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in modo che non si potrà dire: Questa è Iezabel
(2 Re 9: 7,10,22,30,36-37).

ALCUNE RIFLESSIONI CHE S'IMPONGANO SU IEZABEL

1. Essendo una pagana, Iezabel, non aveva la conosceva della legge del Signore e tutto ciò che Dio aveva ordinato, come norma di condotta per il suo popolo d’Israele. Se Acab si fosse attenuto alla norma divina che proibiva unioni matrimoniali con estranei, cioè con chi non apparteneva alla famiglia d’Israele, non si sarebbe presa per moglie una pagana, indipendentemente dalla posizione che Iezabel aveva, quale figlia di re.
Che la scelta di prendere per moglie Iezabel, la fece Acab, con la sua libera volontà, non c’è nessun dubbio, altrimenti la Bibbia non avrebbe celato un simile avvenimento, come fa per diversi casi che menziona nelle sue pagine.
Visto che ci fu il consenso pieno della scelta e della volontà di Acab, egli deve essere ritenuto pienamente responsabile anche di quelle azioni che sua moglie compì di sua iniziativa, in suo favore. Quando poi si tiene conto dell’istigazione che sua moglie esercitava su di lui a compiere il male, la sua responsabilità aumenta notevolmente.
I detti dell’apostolo Paolo: Non v’ingannate: Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi (1 Corinzi 15: 33), e Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà (Galati 6:7), sono attuali anche per noi che viviamo nel ventunesimo secolo.

Si continuerà il prossimo giorno...
Domenico34
00lunedì 14 marzo 2011 13:20
2. I buoni consigli che vengono dati, non importa da dove provengono, devono essere presi. Ma se questi mirano a prevalere per annientare la nostra personalità, si diventa come una marionetta nella mano altrui e si agisce non con la nostra volontà, ma con quella degli altri. Un simile procedere non sarà salutare, né per la nostra vita fisica e massimamente per quella spirituale.

3. L’atteggiamento che tende ad avere il controllo e il dominio su tutti e su tutto, fu quello che manifestò Iezabel, durante gli anni della sua vita.
Questo suo comportamento rappresentò lo sfacelo per suo marito e per l’incarico che egli rivestiva come re d’Israele.
Sotto quest'aspetto, quando si parla dello spirito d'Iezabel, si vuole alludere a quello che questa donna compì.

Ai nostri giorni questo spirito è molto attivo in mezzo alla cristianità; si manifesta principalmente in chi ha delle responsabilità amministrative. Non si limita solamente per quanto riguarda l’andamento finanziario di una comunità, l’atteggiamento da tenere con la vita comunitaria; va oltre, usando la leva del potere, la trasforma in una vera e propria manipolazione, avendo di mira il controllo della vita spirituale delle persone.
Questo agire è molto pericoloso, dato che mette in evidenza il proprio egoismo, l’orgoglio, la superiorità su gli altri, e, in un certo qual senso finisce col disprezzare gli altri e sottovalutarli.
È lo Spirito del Signore che deve avere il controllo della nostra vita, nel senso pieno di questo termine.
E quando è Lui che mantiene nelle Sue mani, le redini della nostra vita, prende controllo delle varie situazioni della nostra esistenza, possiamo avere la certezza che sarà ben guidata a compiere i nostri doveri e a portare a buon fine le nostre attività ministeriali, secondo quello che c'è stato affidato.

Il testo di Apocalisse 2: 20

Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli.

Come abbiamo detto, l’Iezabel dell’Apocalisse, non era la moglie di Acab; perché quest’ultima era morta da diversi secoli, ma un’altra donna che manifestava gli stessi atteggiamenti e le stesse pretese, anche se portava lo stesso nome.
La condanna più severa di Gesù riguardava una donna di nome Iezabel, che sosteneva di essere una profetessa ed insegnava ai credenti a commettere fornicazione sacra e a mangiare carni sacrificate agli idoli. Ciò che era accettevole dalla società locale, era aborrito da Cristo.

L’abbandono della morale cristiana si verificava ormai da tempo v. 21. È possibile che la chiesa di Tiatiri avesse udito per la prima volta l’evangelo dalla bocca di Lidia, convertita attraverso il ministero di Paolo Atti 16: 14-15. È interessante notare che un’altra donna, sedicente profetessa, ora teneva la chiesa sotto la sua influenza.
Il nome Iezabel fa capire che lei corrompeva la chiesa di Tiatiri molto più di quanto aveva fatto la moglie di Acab, sua anonima, nei confronti d'Israele 1Re 16: 31-33 [John F. Walvoord, Investigate le Scritture, Nuovo Testamento, pag. 996].

La citazione dell’Apocalisse, serve per mettere in evidenza l’aspetto della seduzione che Iezabel esercitava nella comunità.
Come abbiamo detto in altra parte di questo libro, ogni forma di seduzione, riesce meglio secondo l’intento del diavolo che è anche il diretto ispiratore, quando c’è di mezzo l’aspetto religioso.
Con il pretesto di considerarsi una profetessa, Iezabel riusciva con il suo insegnamento a convincere, addirittura i servi di Cristo a vivere una vita immorale.
Commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli, rappresentava un comportamento di libertinaggio, che non curava di mantenere una buona moralità e di avere una buona testimonianza cristiana.

La tolleranza che c’era in mezzo alla comunità di Tiatiri dell’insegnamento d’Iezabel, consisteva nel fatto che c’era poco discernimento. Quando la luce della Parola di Dio non percorre strada nei sentimenti e nel cuore umano, si fa presto a credere alla menzogna e rigettare la verità.

Un simile atteggiamento che in termini moderni si chiama condiscendenza, finisce col condurre le persone ad allontanarsi dal retto sentiero e a vivere una vita di compromessi.
Come il Signor Gesù non approvò quel tipo di comportamento di allora in quella chiesa, non approva neanche oggi i tanti compromessi che si manifestano in mezzo alla cristianità dei nostri giorni.

L’esortazione che il Signore rivolse alla chiesa di Smirne: Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita (Apocalisse 2: 10), è valida per tutti i credenti di ogni epoca.

PS: Se ci sono domandare da fare, fatele liberamente e risponderemo con prontezza
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