Domenico34 – Il mondo degli spiriti – Capitolo 10. Spirito di prostituzione

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Domenico34
00venerdì 18 febbraio 2011 01:37

Capitolo 10




SPIRITO DI PROSTITUZIONE




Il mio popolo consulta i suoi idoli di legno e il suo bastone gli dà istruzioni; poiché lo spirito di prostituzione li svia, ed essi si prostituiscono, sottraendosi al suo Dio (Osea 4:12).

Le loro azioni non permettono loro di tornare al loro Dio, perché lo spirito di prostituzione è in mezzo a loro e non conoscono il Signore (Osea 5:4).

Nel primo testo la parola Ebraica usata è zânûwn, il cui significato è: Adulterio, fig. idolatria, e nel secondo testo zenûwth = adulterio, infedeltà, idolatria.

Il significato di adulterio, infedeltà che le due parole ebraiche hanno, richiamano alla mente l’atteggiamento di un marito nei confronti della moglie e viceversa quando lo sposo cioè va con un’altra donna e la sposa con un altro uomo.

Vivere una vita d'infedeltà coniugale, sembrerebbe per certuni giustificabile, perché pensano che non è peccato; mentre per altri si tratta di debolezza, di non sapersi controllare, ed infine per altri: un atteggiamento maniaco d'insaziabilità sessuale.
Non sono tanti però quelli che sono convinti che la prostituzione come tale, potrebbe avere la derivazione della presenza di uno spirito, che agendo nella vita dell’uomo e della donna, li spinge all’incontinenza sessuale.

Fra i tantissimi testi che si possono citare, solo in due si parla dello spirito di prostituzione, i due passaggi che abbiamo citato all’inizio di questo capitolo.
Nonostante che siano solamente questi a parlarne, essi sono più che sufficienti per stabilire che la prostituzione sessuale, non deve essere vista solamente dal punto di vista fisiologico, ma si deve soprattutto pensare che una forza malefica la produrrà e l’alimenterà.
È vero che in molti casi la prostituzione viene presentata dalla Bibbia come uno sviamento e allontanamento da Dio e dalla Sua legge; e, in senso figurativo, indica l’idolatria. Nonostante ciò, è innegabile il senso di rapporti sessuali vietati da Dio, in tanti altri testi.
È sotto quest’ultimo aspetto che si vuole trattare l’argomento, specialmente per capire meglio lo spirito di prostituzione.

a) Esame di alcuni testi

Già ai tempi di Mosè, Dio aveva dato una precisa norma al suo popolo ordinando:
Non contaminare la tua figlia, facendola divenire una prostituta, affinché il paese non si dia alla prostituzione e il paese non si riempia di scelleratezze (Levitico 19:29).

È significativo che questo testo definisca la prostituzione come una contaminazione e causi scelleratezze là dove viene praticata.
Dio, che tiene all’onore del suo popolo, ha dato la Sua Parola per servire di protezione alla vita morale dei suoi figli.
Ovviamente, quelli che non tenevano conto a questa precisa norma, con il loro comportamento, non contribuivano al bene del popolo, ma favorivano il dilagarsi dell’indignazione da parte del Signore (Numeri 25:1-9).

Un’altra norma sanciva:
Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d’Israele (Deuteronomio 23:17) [«Il servizio degli alti luoghi e dei templi cananei, Babilonesi, greci, ecc. comportava una classe di «prostitute sacre» (c’erano anche «prostituti»); i culti di Baal, Astarte, Dionisio erano estremamente licenziosi» (René Pache, Nuovo Dizionario Biblico, p. 686.
«Questo è uno degli aspetti più degradanti della religione cananea, che comportava anche la prostituzione sia femminile che maschile» (R. K. Harrison, Commentario Biblico, Vol. I, p. 268).
«Prostitute o prostituti vivevano in quasi tutti i luoghi di culto cananei e nei pressi dei templi babilonesi e assiri dedicati al culto di Ishtar» (La Sacra Bibbia, Edizione Marietti, annotata sotto la direzione di Mons. S. Garofalo, p. 174].

Nonostante questa precisa norma, più tardi, ai tempi del regno di Roboamo, figlio di Salomone, non si rispettò. Infatti, si legge:
C’erano nel paese uomini che si davano alla prostituzione sacra. Essi praticavano tutte le abominazioni delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti ai figli d’Israele (1Re 14:24) [«Il termine ebraico qedashim, «i separati, messi da parte, sacri», include uomini e donne dediti alla prostituzione «sacra». La stessa parola è usata per coloro che sono consacrati al servizio di Yahweh» (William Sanford La Sor, Commentario Biblico, Vol. I, p. 414).
«La quarta aberrazione, collegata intimamente con il culto babilonese di Astarte e assai diffusa in Palestina, era la prostituzione sacra, esercitata da evirati in veste di donna oppure da donne consacrate il cui salario passava alla divinità. Si reclutavano generalmente fra gli addetti al tempio, talvolta però erano ragazzi e ragazze votate dai genitori. Alcune si prostituivano temporaneamente per onorare la dea» (La Sacra Bibbia, Edizione Marietti, annotata sotto la direzione di Mons. S. Garofalo, p. 308)].

Con l’avvento del regno di Asa, questo malessere morale che era perpetrato in mezzo ad Israele, venne eliminato, secondo quello che si leggeva:

Asa eliminò dal paese quelli che si davano alla prostituzione sacra e fece sparire tutti gli idoli che i suoi padri avevano fatto (1Re 15:12).
Cosa che fecero anche Giosafat, figlio di Asa e Giosia 1Re 22:46; 2 Re 23:7, per quello che rimaneva in Israele.

b) I testi del profeta Osea

Il testo di Osea 4:12 afferma che lo spirito di prostituzione li svia, cioè produce un allontanamento dalle vie di Dio e in conseguenza li sottrae al loro Dio.

Anche se la prostituzione di cui parla questo passo ha il senso figurativo, ciò non toglie che un marito o una moglie - sotto il profilo dell’unione matrimoniale - abbandonandosi alla prostituzione, non abbiano effetti deleteri e svianti, per ciò che riguarda la loro fedeltà coniugale.
Una stragrande maggioranza di casi di rotture matrimoniali, avviene per motivo di infedeltà coniugale reciproca, sia del marito nei confronti della moglie come anche della moglie nei confronti del marito.

Un marito che vada a letto con un’altra donna specie quando questa relazione persiste, non è difficile che un giorno dica alla propria moglie: Non ti amo più; non possiamo più stare insieme.
Il discorso vale anche per la moglie che va a letto con un altro uomo.
Dal momento che la prostituzione produce uno sviamento da Dio, lo stesso avviene anche per ciò che riguarda il legame matrimoniale.
Se la persona che vive in uno stato di prostituzione viene sottratta da Dio, - per ciò che riguarda la relazione di comunione con Lui, naturalmente -, va da sé che anche nel rapporto matrimoniale si verifica la stessa cosa nella vita degli sposi, quando si spezza facilmente la relazione di convivenza.

L’altro testo di (Osea 5:4), mette in evidenza un secondo aspetto dello sviamento causato dallo spirito di prostituzione, cioè impedisce alla persona di tornare a Dio.
Tornare a Dio, in pratica significa ravvedersi del male fatto, sentirne dolore e chiederne perdono.
Quest'atteggiamento è necessario perché la misericordia e la benignità di Dio abbiano a manifestarsi nella vita del peccatore, secondo il detto della Scrittura:

Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia (Proverbi 28:13).

Pensando a questi effetti negativi che la prostituzione produce nella vita di quelli che la praticano, per ciò che riguarda Dio e la relazione sociale tra l’uomo e la donna, è da mettere in risalto la forza malefica che essa produce nella vita di coloro che si prostituiscono.
Coloro che non credono alla Bibbia, come fonte di verità assoluta, sia sul piano spirituale che su quello morale, assumeranno forse un atteggiamento scettico e spregevole. Mentre quelli che non hanno nessuna difficoltà ad accettarla per quello che essa è, cioè la Parola di Dio, non solo la riterranno in somma considerazione, ma faranno del tutto perché sia accettata e creduta dagli altri, per ciò che riguarda la vita pratica.
Tutta questa corruzione che esiste ai nostri giorni in materia sessuale, uomini e donne che cambiano di sesso, attraverso interventi chirurgici, sono persone trascinate e sedotte dallo spirito di prostituzione. Questa forza demoniaca, non solo li porta ad agire in quel modo, ignorando ogni norma di sana moralità, ma soprattutto a farsi beffe di Dio e della Sua Parola, vivendo la loro esistenza per questa vita, senza minimamente pensare all’eternità.

Il motivo perché le persone che vivono in quest'ambiente, di solito non vogliono sentire niente di Dio e della Sua Parola, è perché questo spirito di prostituzione che le guida e le domina, non permette loro di tornare a Dio. Col ravvedimento, infatti, si riallaccia quella relazione di comunione con Lui per immergersi nella conoscenza del Suo Nome.
Tutta questa ribellione tendente a rigettare la verità assoluta della Parola di Dio, viene continuamente ispirata ed alimentata dalla forza malefica, che fa del tutto per mantenere le persone lontane da Dio e dalle realtà eterne. Aveva ragione l’apostolo Paolo quando diceva:

Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini (1Corinzi 15:19).

Vivere la propria esistenza senza nessuna prospettiva per la vita futura, è una vera tragedia d'incalcolabile portata. L’uomo moderno che si vanta di vivere in libertà, senza dover sottostare a certe regole morali e senza dipendere da certe interpretazioni religiose, considerate antiquate e superate, ha in realtà bisogno di essere liberato da questo spirito seduttore. Solo allora potrà vedere in faccia il vero e valutarlo soprattutto alla luce di quello che Dio dice nella Sua Parola. Infine, come spiegare che in certe zone della terra, le donne in maggioranze si danno alla prostituzione?
La risposta si ha, solo pensando allo spirito di prostituzione, come forza malefica, che agisce nella vita dell’uomo e della donna infiammandoli nella loro libidine a comportarsi in quella maniera. Solo così si può trovare una logica e coerente spiegazione, a quest'infausto fenomeno sociale.

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con prontezza
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