CAPITOLO 4
TUTTI ONORINO IL FIGLIO COME ONORANO IL PADRE
Affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che l’ha mandato (Giovanni 5: 23).
La TNM dice: «Onde tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato».
Questo testo di Giovanni, è anche importante per un’altro motivo: la forma in cui è stato redatto. Noi crediamo fermamente che lo Spirito Santo ispirò Giovanni ad usare quelle parole che egli scrisse, perché soltanto per mezzo di esse, possiamo cogliere meglio, tutta la ricchezza della verità che ci viene presentata, circa l’onore del Figlio come quello del Padre. Le parole importanti, in questo testo di Giovanni, sono: Tutti, onorino, Figlio, come, Padre. La più importante di tutti è però «
COME ».
Per sottolineare l’importanza che merita questa parolina, «come», trascriviamo di seguito la definizione linguistica [S. Battaglia,
GDLI, (Grande Dizionario della lingua italiana)
Vol. III, voce: Come].
«Ha valore comparativo, esprime un rapporto di somiglianza o di identità (anche di correlazione): in quel modo che, a guisa che, a modo di, secondo che - In correlazione con così, tale, tanto e simili (anche se sottintesi), stabilisce una relazione di uguaglianza, esprime una corrispondenza di quantità, di qualità, a volte anche di tempo, o una relazione di causa ed effetto».
A sua volta, lo stesso autore, così definisce il termine correlazione:
1) «Rapporto, relazione, riferimento; conformità, analogia, somiglianza.
2) Rapporto di mutua dipendenza, di condizionamento reciproco; intima connessione».
Le parole di Gesù Cristo, riportate dal Vangelo di Giovanni, sono tanto chiare, che quando Cristo le pronunziò, gli stessi Giudei che non credevano in lui e non accettavano la sua dottrina, capirono perfettamente cosa voleva dire Gesù quando
chiamava Dio suo Padre, si faceva
uguale a Dio (Giovanni 5:18). Infatti, una delle più significative spiegazioni che i Giudei diedero a Pilato nel giorno del processo a carico di Gesù, fu:
Egli si è fatto Figliolo di Dio (Giovanni 19:7). Una della più insistenti obiezioni che i Giudei facevano a Gesù, durante il suo ministero, era:
Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio (Giovanni 10:33).
La TNM dice: «Noi ti lapidiamo non per un’opera eccellente, ma per bestemmia, perché tu, benché sia un uomo, fai di te stesso un dio».
Il greco ha:
«apekrithēsan autō ohi loudaioi, peri kalou ergou ou lithazomen se alla peri Blasphēmias, kai hoti su anthropōsēn poieis seau ton theon».
Chi conosce il greco e legge (Giovanni 10:33) nella stesura della TNM, rimane perplesso, a dir poco, come hanno potuto fare i redattori di cui sopra a tradurre:
poieis seau ton theon - «Fai di te stesso un dio». Ci viene spontaneo chiedere: Se il testo greco non ha l’articolo indeterminativo
«un», perché la Torre di Guardia c’è l’ha messo?
Se la Torre di Guardia non fosse avversa alla deità di Gesù Cristo, non avrebbe mai sognato di introdurre un articolo indeterminativo in (Giovanni 10:33), articolo che cambia totalmente il significato del testo stesso.
Ma siccome è risaputo che la Torre di Guardia non accetta e non crede alla deità di Gesù Cristo, non solo si comporta in tal senso, ma fa tutto il suo possibile, anche quello di falsificare le Scritture, con traduzioni che favoriscono il loro modo di pensare e di credere, così che possono fornire una prova Scritturale e dare nello stesso tempo una prova convincente, a quanti li seguono in questo loro cammino fatto soprattutto di inganni e di falsificazioni.
Cosa vale, a questo punto elencare traduttori che provano la falsità della loro traduzione, quando i seguaci della Torre di Guardia, non son disposti a credere a questi traduttori, anche se tra questi, menzioniamo uomini che non hanno niente a che vedere con la teologia (vedi per esempio S. Quasimodo e la sua traduzione del vangelo di Giovanni, che ha tradotto il testo in questione:
«e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio»).
L’unica cosa che potremmo chiedere ai seguaci della Torre di Guardia è: Studiate il greco, perché solo allora potrete accertarvi della falsità della stesura della TNM, e soltanto allora i vostri occhi si apriranno, per vedere tutti gli imbrogli della Torre di Guardia, quando si accanisce a negare la deità di Gesù Cristo. Ritornando a (Giovanni 5:23), nella speranza che questo testo dica qualcosa di più degli altri finora citati, anche perché, in questo testo ci troviamo avvantaggiati dal fatto che la TNM ha interpretato bene, ragion per cui non abbiamo niente da rimproverare. (Giovanni 5:23) afferma che:
Tutti onorino il Figlio.
Si continuerà il prossimo giorno...