Dio cambia?

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00mercoledì 1 settembre 2010 12:59
Dio cambia?

Dio non cambia mai:

Giacomo 1:17 “ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento”.

Malachia 3:6 “«Poiché io, il SIGNORE, non cambio; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete ancora consumati”.

Numeri 23:19 “Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?”

Dio cambia:

Genesi 6:6 “Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo”.

Giona 3:10 “Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece”.

1Samuele 2:30 “Perciò, così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre sarebbero state al mio servizio per sempre"; ma ora il SIGNORE dice: "Lungi da me tale cosa! Poiché io onoro quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno disprezzati”.

2Re 20:1 “In quel tempo Ezechia si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte. Il profeta Isaia, figlio di Amots, andò da lui, e gli disse: «Così parla il SIGNORE: Dà i tuoi ordini alla tua casa; perché tu morirai; non guarirai»”.

2Re 20:4-5 “Isaia non era ancora giunto al centro della città, quando la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: «Torna indietro, e di' a Ezechia, principe del mio popolo: "Così parla il SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa del SIGNORE”.

Risposta:

Dio è immutabile, non contraddice mai la sua personalità e le sue giuste norme, ma agisce sempre in armonia con esse. Quelle scritture, citate per obiettare questa verità di fondo, costituiscono la stupenda testimonianza che Jahveh è un Dio dinamico, misericordioso e che impiega le sue facoltà in modo da interagire con gli uomini. Questo stupendo rapporto con gli essere umani è ciò che fa innamorare di Jahveh.
Coloro che pongono queste contraddizioni sinceramente non hanno compreso molto del nostro Creatore.
Per quanto riguarda poi il passo di Genesi 6:6: lasciamo che il fratello A.W.Pink ci dia la risposta, tratta dalla sua opera: “La sovranità di Dio”:

Ancora, però, qualcuno cavilla ed afferma: Se tutto ciò che accade sulla terra è l'adempimento del beneplacito dell'Onnipotente, se Dio ha prestabilito - prima della fondazione del mondo - tutto ciò che avviene nella storia umana, allora perché leggiamo in Genesi 6:6 "Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo"? Non è forse vero che questo testo lascia intendere come gli antidiluviani avessero seguito un modo d'agire che il loro Fattore non aveva stabilito per loro, e, proprio perché essi avevano "corrotto" la loro via sulla terra, il Signore si pentì di aver portato all'esistenza creature simili? Prima di trarre queste conclusioni, però, notiamo che cosa implicano queste deduzioni. Se le parole: "Si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra" sono considerate in senso assoluto, allora si negherebbe l'onniscienza di Dio, perché, se questo fosse stato il caso, il comportamento dell'uomo sarebbe stato imprevedibile da Dio nel giorno in cui Egli lo creò. Deve essere, quindi, evidente, ad ogni anima rispettosa, che quelle parole intendano dire qualcosa di diverso. Di fatto le parole: "Il Signore si pentì" è il modo che Dio usa per adattarsi alla nostra intelligenza finita, e nel dire questo, non stiamo cercando di sfuggire alla difficoltà o di tagliare un nodo, ma proponiamo un'interpretazione che è, come cercheremo di dimostrare, in perfetto accordo con la tendenza generale delle Scritture. La Parola di Dio si rivolge a creature umane, e quindi si esprime come si esprimono gli esseri umani. Proprio perché noi non possiamo elevarci al livello di Dio, Egli, per grazia, scende al nostro e conversa con noi con il nostro modo di parlare...

2 Re 20:1,4-5 non rappresenta in sè una contraddizione in quanto Isaia sta dicendo a Ezechia che le parole di Jahveh riguardano gli ordini da dare alla sua casa visto che ha una malattia mortale. Riscontrare questo non significa aver pronunciato un giudizio o dato una profezia. Difatti, la preghiera di Ezechia fu ascoltata da Jahveh ed esaudita miracolosamente con un prolungamento di 15 anni di vita.

Gentilmente preso dal Wikispaces di Gaetano questo il link
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