Canti di
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La Vita di Cristo non è racchiusa in un pensare. E se invece di un pensiero tu portassi la Vita?
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Domenico34 – GESÙ CRISTO È DIO? – Capitoli 7-16 + APPENDICE E BIBLIOGRAFIA

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2012 00:23
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10/11/2011 00:19

Quale virtù agiva in quel momento in Gesù? Era veramente un vedere e un conoscere il suo? Si può dimostrare che un essere umano abbia la capacità di leggere il pensiero che viene elaborato nel cuore umano? Per chi studia la Bibbia e la crede come parola di Dio, c’è una sola risposta a tutte queste domande: Solo Dio conosce i pensieri e il cuore di tutti gli uomini (cfr. 1 Cronache 28:9; Salmo 94:11; 139:2).

Allora, quando Gesù affermava di conoscere il pensiero che veniva elaborato nel cuore dell’uomo, diceva la verità, o stava dicendo una scemenza, per ingannare il mondo? Solo gli intenebrati e coloro che non vogliono ammettere la deità di Gesù Cristo, hanno difficoltà a capire queste cose. Eppure, questa verità, relativa all’onniscienza di Cristo, viene presentata, dalla ispirata Parola di Dio, in una maniera così semplice, chiara, quasi fanciullesca, che stentiamo a credere che vi possano essere persone, come la Torre di Guardia, a negarla.

Se questa verità venisse presentata, con parolone del linguaggio teologico, si potrebbe obbiettare: Sono i teologi, con i loro ragionamenti piuttosto filosofici, che cercano di presentare una verità, come biblica, ma che di biblico non ha proprio niente.

Quando la Torre di Guardia e i suoi seguaci leggono la Bibbia, come fanno a non riflettere: Se Gesù conosceva il pensiero degli uomini che veniva formato nei loro cuori, era veramente un semplice uomo, o era nello stesso tempo, il vero Dio fatto carne?

Un’attenta e ponderata riflessione, non tarderà a portare, immancabilmente alla mente umana, quella luce necessaria per far vedere e conoscere Gesù Cristo, l’Emmanuele: Dio con noi. Quando Gesù guarì quell’indemoniato, cieco e muto, i farisei dissero di lui che cacciava i demoni per l’aiuto che riceva da Belzebub; e Matteo osserva:

E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso in parti contrarie sarà ridotto in deserto (Matteo 12,25).

Leggiamo ancora:
Or gli Scribi e i Farisei l’osservavano per vedere se farebbe una guarigione in giorno di sabato, per trovar di che accusarlo. Ma egli conosceva i loro pensieri (Luca 6:8).

Ed ancora:
Ma Gesù, conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un piccolo fanciullo, se lo pose accanto, e disse loro (Luca 9:47).

Davanti ad una simile evidenza, come se il fiato ci venisse meno, chiediamo: Non sono abbastanza, chiari e semplici nello stesso tempo, questi testi che proclamano a voce alta, l’onniscienza di Gesù Cristo? Ripetiamo ancora una volta: Se Gesù Cristo è onnisciente (e lo è davanti all’evidenza di questi testi), è inevitabilmente divino, avendo gli stessi attributi del vero Dio. Ma se questi testi che finora abbiamo citato, non dovessero bastare per illuminare una persona che ancora persiste nella sua ostinazione, vi preghiamo, amorevolmente, di ascoltare quest’altri testi.

La testimonianza che l’apostolo Giovanni rende all’onniscienza di Gesù Cristo, è veramente grande, degna di essere ascoltata.

Ascoltiamola insieme! Ma Gesù stesso non s’affidava a loro perché li conosceva tutti e perché non aveva bisogno che alcuno gli rendesse testimonianza riguardo all’uomo, poiché egli stesso sapeva cosa vi era nell’uomo (Giovanni 2:24,25, (la TNM).

Ed ancora: «Voi scrutate le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo d’esse vita eterna; e queste sono quelle che rendono testimonianza di me. Eppure non volete venire a me per avere la vita. Io non cerco la gloria dagli uomini, ma so bene che non avete in voi l’amore di Dio (Giovanni 5:39-42, (la TNM).

Ed infine:
Ora sappiamo che sai ogni cosa, e non hai bisogno che alcuno t’interroghi; perciò crediamo che sei proceduto da Dio (Giovanni 16:30).

Come si può rimanere indifferenti e passivi, davanti a questi testi che dicono, con la stessa nota di chiarezza, quello che Gesù Cristo ha, cioè l’onniscienza?

Anche l’apostolo Paolo conosceva l’onniscienza di Cristo, e non aveva nessuna esitazione ad affermare:

Affinché siano confortati nei loro cuori essendo stretti insieme dall’amore, mirando a tutte le ricchezze della piena certezza dell’intelligenza, per giungere alla completa conoscenza del mistero di Dio: cioè di Cristo, nel quale tutti i tesori della conoscenza e sapienza sono nascosti (Colossesi 2:2-3).

Per Paolo. non ci sono tesori delle conoscenze in Cristo, c’è solamente: Tesori della conoscenza, cioè quella Suprema, quella piena e completa; quella su tutti e su tutto. Questo è il mistero di Dio: cioè di Cristo. Non possiamo infine chiudere questo capitolo, senza dover ricordare (Apocalisse 2:2.9,13,19; 3:1,8,15) in cui viene detto per sette volte: Conosco le tue opere. Questa è la finale testimonianza che le Sacre Scritture rendono all’onniscienza di Gesù Cristo: Vero Dio e vero uomo.

PS: Se al termine del capitolo 10 ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura

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