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Domenico34 – I segni che accompagneranno coloro che avranno creduto

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2011 00:06
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Sesso: Maschile
25/09/2011 00:29

Un necessario chiarimento

Da quello che leggiamo nel libro di H. Lindsey, di cui abbiamo fatto qualche riferimento, ci sembra che sia necessario un chiarimento per mettere nel giusto posto, “il dono dello Spirito, di cui Atti 2:38, promessa estesa a
quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà (v. 39), e i doni dello Spirito, dati dallo stesso Spirito Santo a ciascuno in partiare come egli vuole (1 Corinzi 12:11).

Se non si fa questa netta distinzione, come la Parola di Dio lo fa, si fa presto, non solo ad alimentare confusione, ma anche ad emettere giudizi di condanna, tacciando facilmente di non prendere le Scritture come base delle nostre convinzioni.

Quando Gesù ordinò ai suoi apostoli di non andare via da Gerusalemme finché dall'alto siate rivestiti di potenza, in attesa dell'adempimento della promessa del Padre (Luca 24:49; Giovanni 14:26; Atti 1:4), in quella circostanza venne fatta una specificazione:

Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni (Atti 1:5).

Al v. 8 si precisa:
Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra.

Che lo Spirito Santo non è ancora venuto sugli apostoli, è cosa provata dalle stesse parole di Gesù:
Egli v'è utile che io me ne vada; poiché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò (Giovanni 16:7),

e dalla parola di Pietro:
Egli dunque, essendo stato esaltato alla destra di Dio, ed avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete ed udite (Atti 2:33).

Nel giorno della Pentecoste, i 120 ricevettero quello che Gesù aveva promesso, cioè lo Spirito Santo. Che poi Pietro definisca «dono» lo Spirito Santo, ciò è con riferimento al fatto del libero donare del Padre e del Figliolo. Se lo Spirito Santo venne nel giorno di Pentecoste su oro che l'aspettavano, fu perché il Padre e il Figlio lo mandò. Gesù non fece la promessa agli apostoli che avrebbero ricevuto i doni dello Spirito Santo, perché sapeva che una volta venuto lo Spirito Santo, Egli stesso avrebbe pensato a darli. Nel giorno di Pentecoste, la promessa che venne fatta fu:

Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.

Pietro non affermò che tutti quelli che Dio avrebbe chiamato, avrebbero ricevuto i doni dello Spirito ma specificatamente il dono dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è dato al credente dal Padre e dal Figliolo; mentre i doni dello Spirito, sono dati esclusivamente dallo Spirito Santo.

Quando si afferma che «il dono del parlare in lingue è riportato per la prima volta nel libro degli Atti», si vuole chiaramente affermare che nel giorno della Pentecoste, i 120 radunati nell'alto solaio, ricevettero, non il dono dello Spirito, ma il «dono del parlare in lingue». Questo perché in quel giorno ha avuto inizio il fenomeno estatico della glossolalia, ha seguito della venuta dello Spirito Santo. Che nel giorno della Pentecoste abbia avuto inizio il parlare in lingue, non vuol dire affatto che i 120 che parlarono in lingue ricevettero dallo Spirito il «dono del parlare in lingue».

Il parlare in lingue nel giorno della Pentecoste stava ad indicare che lo Spirito Santo promesso era venuto. Sia la profezia di Gioele e sia la promessa di Gesù, non affermavano che quando fosse venuto lo Spirito Santo, ci sarebbe stato questo segno visibile del parlare in lingue, come prova della venuta dello Spirito Santo promesso. Nonostante ciò, Pietro non ebbe nessuna diffità ad affermare che quello che si vedeva e si udiva in quel giorno, era esattamente quello che il profeta Gioele aveva predetto (Gioele 2:28﷓32; Atti 2:16) e che la promessa di Gesù si era adempiuta (Atti 2:33). Se il parlare in lingue nel giorno della Pentecoste, dice chiaramente che lo Spirito Santo era venuto e che in occasione di quella divina venuta, si ebbe quel fenomeno di parlare in lingue, questa manifestazione deve essere essenzialmente intesa come prova visibile dell'adempimento profetico e della promessa di Gesù.

Che le lingue parlate nel giorno della Pentecoste furono secondo come lo Spirito dava loro d'esprimersi (Atti 2: 4), cioè che era lo Spirito che li faceva parlare in quella maniera, ciò è chiaramente detto. Non è però chiaramente detto (può darsi che si verificò in seguito), che in quel giorno, lo Spirito Santo ha dato anche il «dono del parlare in lingue».

È forse un puro caso che la venuta dello Spirito Santo è stata manifestata parlare in lingue? Perché Dio scelse questo modo e questa manifestazione, al sorgere di questo straordinario evento? Il parlare in lingue come prova della venuta dello Spirito Santo, fu soltanto un caso isolato, limitatamente il giorno della Pentecoste, oppure continuò con la medesima manifestazione? Quale fu il criterio degli apostoli per stabilire se un credente avesse ricevuto lo Spirito Santo?

In tutti i casi che il N.T. registra, cioè che lo Spirito Santo è stato sparso, (Atti 2:33), ricevuto (Atti 8:17), caduto (Atti 10:44) e sceso (Atti 11:15; 19:6), si tratta sempre di ricevere lo Spirito Santo. In nessuno di questi passi citati si parla, nè implicitamente, né esplicitamente, che quei credenti avessero ricevuto il «dono del parlare in lingue», sol perché parlarono le lingue (quasi per tutti è detto specificatamente, tranne per (Atti 8:17 e 9:17), ma chiaramente è detto per tutti, compreso (Atti 8:17 e 9:17), che ricevettero lo Spirito Santo.

Il volere ignorare volutamente questa precisa specificazione che il N.T. fa, significa in ultima analisi, non solo far dire alla Bibbia quello che essa non vuol dire, ma significa anche e soprattutto, trincerarsi su posizioni altamente preconcette con il vanto di volersi mantenere fedeli all'insegnamento del N.T.

Si continuerà il prossimo giorno...
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