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Domenico34 – Gesù... Il Divin Guaritore – Capitolo 3. GUARIGIONI CONTENUTE NEL VANGELO DI LUCA

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2011 00:16
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02/07/2011 00:20


Capitolo 3




GUARIGIONI CONTENUTE NEL VANGELO DI LUCA




Nota introduttiva

Dopo aver passato in rassegna i racconti di guarigione narrati da Matteo e da Marco, ci accingiamo ora ad esaminare quelli che Luca ha in esclusiva, poiché essi non si trovano negli altri evangeli. Materiale che prenderemo in esame:

1) La profezia di Isaia (4:18,19);
2) un gran numero di gente che va a Gesù per essere guariti (6:17-19);
3) la resurrezione del figlio della vedova di Nain (7:11-17);
4) la missione dei settanta (10:9);
5) la guarigione di una donna paralitica (13:10-17);
6) la guarigione di un uomo idropico (14:1-6);
7) la guarigione dei dieci lebbrosi (17:11-19) e
8) la guarigione dell’orecchio reciso del servo del sommo sacerdote (21:50,51).

1. LA PROFEZIA DI ISAIA

Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi e per predicare l’anno accettevole del Signore (Luca 4:18,19; cfr Isaia 61:1,2).

Esame del testo

Facendo un confronto col testo di Isaia, si possono notare alcune differenze. Queste variazioni sono dovute al fatto che il testo che Gesù lesse, pur leggendolo in ebraico, Luca però nel riportarlo, segue la versione dei LXX, [H.Schürmann, Il vangelo di Luca Parte prima, pag. 403] che probabilmente cita a memoria [R. G. Stewart, Commentario esegetico pratico del Nuovo Testamento, S. Luca, pag. 66].

Seguendo il testo di Isaia da una parte e confrontandolo col testo di Luca dall’altro, si notano le seguenti differenze:

1) La profezia dice: Recare una buona novella agli umili, mentre Luca parla di evangelizzare i poveri.
2) Isaia riferisce di fasciare quelli dal cuore rotto, mentre Luca ha: per guarire quelli che hanno il cuore rotto.
3) Nella profezia non c’è nessuno accenno al recupero della vista ai ciechi;
4) il profeta ha: Proclamare la libertà a quelli in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, mentre Luca ha: liberazione ai prigionieri, per rimettere in libertà gli oppressi.

Dato che noi stiamo esaminando il testo di Luca, conviene riflettere su di esso, per meglio comprendere l’operato di Gesù, secondo quello che ci siamo prefissi in questa nostra trattazione. Il primo elemento della profezia, secondo Isaia 61:1, riguarda l’unzione, di cui Gesù è consapevole di aver ricevuta, per portare a compimento una missione specifica. In base a Luca 2:21,22:

mentre stava pregando, il cielo si aprì e lo Spirito Santo scese sopra di lui, in forma di colomba,

alcuni hanno affermato che Gesù al Giordano, in occasione del suo battesimo, ricevette lo Spirito Santo, come risposta alla sua preghiera e fu unto di Spirito, per portare a compimento la sua missione.

Per quanto riguarda la sua unzione, — anche se il riferimento di Luca non lo dica chiaramente, come neanche altri testi, (Matteo 3:13-17 e Giovanni 1:33) —, si può accettare, dato che non ci sono altri testi in cui si dica che lo Spirito Santo sia sceso sopra di lui. Questa tesi può essere avvalorata maggiormente dal fatto che l’unzione, secondo quello che dice l’A.T., veniva eseguita sui profeti, i sacerdoti e i Re, prima che entrassero in funzione del loro ufficio.

Siccome Gesù incorporava in sé un triplice ministero, quello di profeta, di sacerdote e di Re, era più che logico che ciò avvenisse. Ma per quanto riguarda l’altro aspetto della questione, cioè il ricevere lo Spirito Santo al Giordano, non ci sembra esatta questa deduzione, soprattutto se si tiene in debito conto quello che dice Giovanni Battista:

Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo. Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio (Giovanni 1:32-34).

Questo testo afferma chiaramente che lo Spirito Santo scese sopra Gesù, da servire “come segno” a Giovanni Battista, per individuare chi fosse il Figlio di Dio, ogni altra interpretazione è fuori posto. Se poi si tiene in debito conto che Gesù aveva trent’anni, quando fu battezzato, per ragione di coerenza e di logica, non si potrebbe affermare di avere lo Spirito Santo, prima del suo battesimo, se è vero che lo ricevette solo al Giordano.

Come se questo elemento non bastasse, all’età di dodici anni, Gesù era già ripieno di sapienza, in accodo con (Isaia 11:2), ch’è una profezia chiaramente messianica. Concludiamo quindi che Gesù anche prima del suo battesimo era ripieno dello Spirito Santo.

L’unzione che si trovava sopra Gesù aveva un preciso scopo: secondo il profeta: per recare una buona novella agli umili, mentre secondo Luca: per evangelizzare i poveri. Evangelizzare e recare una buona novella, dal punto di vista del loro stretto significato, non c’è nessuna differenza. Infatti, ogni forma di evangelizzazione, non è altro che la proclamazione della buona novella che Gesù salva e libera l’uomo dal suo peccato.

Per quanto riguarda gli umili e i poveri, stando al significato che da l’A.T. al termine umile, non c’e nessuna differenza sostanziale (anche se il termine “povero” nell’A.T. si riferisce spesse volte alla disposizione, anziché alla condizione della vita; esso significa umile in ispirito, spoglio di orgoglio naturale, e così particolarmente preparato a ricevere l’evangelo), riflettendo particolarmente alle stesse parole di Gesù:
Beati i poveri in ispiritito, perché di loro è il regno dei cieli (Matt 5:3).

Per ciò che riguarda il mandato di Gesù, è detto chiaramente:
* Per guarire quelli che hanno il cuore rotto;
* per proclamare la liberazione ai prigionieri;
* il recupero della vista ai ciechi;
* per rimettere in libertà gli oppressi e
* per predicare l’anno accettevole del Signore.

Il fasciare il cuore rotto, ha sicuramente lo scopo di guarirlo. Questa, naturalmente, non è una guarigione fisica, ma spirituale, come non lo è solamente spirituale il recupero della vista ai ciechi, ma anche fisica. Il riferimento alla libertà degli oppressi, è senza dubbio in relazione con le tante liberazioni che Gesù fece di quelle persone che erano afflitte da forze demoniache, in accordo con quanto disse l’apostolo Pietro:

...il quale (Gesù) andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo... (Atti 10:38).

Infine, la profezia si chiude col parlare “dell’anno della grazia dell’Eterno”, che equivale “dell’anno accettevole del Signore”, per Luca, lasciando da parte, “il giorno della vendetta del nostro Dio”, per il semplice motivo che Gesù non era stato mandato sulla terra per giudicare, ma per cercare e salvare ciò che era perduto (Luca 19:10).

Si continuerà il prossimo giorno...
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