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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 7. Espressioni riferite a Satana o al diavolo nel Nuovo Testamento

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2011 00:52
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Sesso: Maschile
25/04/2011 12:48

Sapeva Eva l’esistenza del bene e del male? Probabilmente non aveva la minima idea cosa significavano! Per quanto riguardava il bene, lei poteva concentrare la sua ammirazione su tutto quello che la circondava in quel prezioso giardino; non poteva fare però lo stesso per quanto riguardava il male, perché non sapeva effettivamente cosa fosse.

Il serpente con le sue parole era riuscito, non solo a suscitare un forte interesse e desiderio nella donna, intorno a cose che addirittura non sapeva che esistessero, ma era anche riuscito a condurla sul terreno di farle sognare un mondo diverso di quello in cui lei viveva. È sempre questa la tattica del seduttore: far vedere le cose in maniera diversa dalla realtà!

Quanto durò la conversazione che il serpente fece con Eva? Stando alle parole che vennero dette da ambo le parti, durò pochissimo; probabilmente alcuni minuti.

Però, da quella breve conversazione, il seduttore riuscì a convincere la donna e a proiettarla verso un futuro luminoso (così credeva Eva) senza rendersi minimamente conto che nel giro di poco tempo, avendo trasgredito l’ordine del Signore, sarebbe diventata lei stessa uno strumento per sedurre suo marito a mangiare il frutto proibito, e tutti due sarebbero stati cacciati fuori del giardino d’Eden e cominciare a sperimentare la loro vita di travagli e di sofferenza.

E questo è sempre vero per tutti i tempi e per qualsiasi persona. Quando l’essere umano si apre alla menzogna, l’accetta e rigetta a sua volta la verità, egli sperimenterà che invece di avere in bocca il dolce, ingoierà quel boccone che avvelenerà la sua esistenza, presente e particolarmente per quella futura, cioè l’eternità.

Infine, quando non si ha fiducia in quello che Dio dice nella Sua Parola, o peggio ancora si crede che Egli non affermi sempre la verità e che vuole privarci di raggiungere certi traguardi, si è già in mano del seduttore il quale non indugerà a condurre la persona sul sentiero della disubbidienza e a rifiutare l’autorità divina.

2) L’avversario

…Così si temerà il nome del SIGNORE dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo spirito del SIGNORE lo metterà in fuga (Isaia 59:19).
…linguaggio sano, irreprensibile, perché l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi (Tito 2:8).

Oltre ad essere seduttore, il diavolo è chiamato anche “avversario”, cioè nemico che sta dalla parte avversa; contendente, rivale; avverso, ostile. Il profeta paragona il levarsi dell’avversario come una fiumana, che tende a sommergere, a travolgere, a portare via tutto quello che incontra nella furia nel suo percorso.
La fiumana di solito produce seri danni, sia quando investe la coltivazione con le sue inondazioni, sia quando fa crollare case, sradica alberi, rompe argini e porta via vite umane. È un panorama che descrive con toni marcati, desolazioni e distruzioni.

La fiumana, non parla solamente di rovine e distruzione, è anche un termine che descrive la brutalità dell’azione dell’avversario. L’avversario del popolo di Dio e dei seguaci di Gesù Cristo, è il diavolo; egli non ha mai manifestato azioni gentili nei loro confronti, poiché essi non si trovano sotto il suo dominio.
Tenuto conto che la sua natura è di fare del male, tutto quello che egli compie, tende a tale scopo.

Le furenti persecuzioni che sono state scagliate contro i cristiani attraverso i secoli, a cominciare dall’era apostolica in poi, non devono essere considerate come se fosse il prodotto dell’ostilità dell’uomo, pensata e programmata per difendere la propria religione; devono essere piuttosto interpretate alla luce della brutalità che possiede il diavolo, in qualità di vero avversario del popolo del Signore.

Che il diavolo si serva di soggetti umani per scagliarsi contro il popolo di Dio, non deve sorprendere nessuno, poiché egli agisce per mezzo della strumentalità umana, anche se alle volte questi soggetti si chiamano, autorità politiche o religiose.
Come Dio si serve dell’uomo per compiere l’opera sua, allo stesso modo fa anche il diavolo, per portare a compimento i suoi piani e i suoi programmi. La differenza tra lui e Dio consiste nel fatto che, mentre i piani e i disegni divini mirano a portare l’essere umano alla conoscenza della verità, di Gesù Cristo, del regno di Dio, della salvezza per la fede in Gesù, quelli del diavolo invece, mirano ad opporsi, ad ostacolarli perché non si realizzino, quindi fa del tutto per neutralizzarli.

Quando il diavolo non riesce con le buone, (diciamo cortesemente, non per affermare che egli faccia cose buone, ma nel senso di non apparire irruente ed aggressivo) attraverso conversazioni, incontri (a volte amichevoli), allora sfodera l’arma della crudeltà, che spessissimo si chiama feroce persecuzione.

La storia del dragone, narrata nel capitolo 12 dell’Apocalisse, è un chiaro esempio.
Quando il dragone (che è il diavolo), si vide precipitato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio.
Ma alla donna furono date le due ali della grand'aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dov’è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente.
Il serpente gettò acqua dalla sua bocca, come un fiume, dietro alla donna, per farla travolgere dalla corrente.
Ma la terra soccorse la donna: aprì la bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva gettato fuori dalla sua bocca.
Allora il dragone s’infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù
(Apocalisse 12:13-17).

L’acqua, a guisa di un fiume, che sgorgò dalla bocca del serpente, aveva lo scopo di travolgere la donna per farla perire, siccome non riuscì a catturare il figlio maschio che lei aveva partorito. Se non vi riuscì, non fu perché a quelle acque mancasse la forza per travolgere la donna, ma perché la terra, la soccorse, inghiottendo il fiume che il dragone vomitato dalla sua bocca.
Il fine di ogni persecuzione contro i seguaci di Gesù Cristo, (non importa la maniera come viene eseguita) è quello di indurre il credente ad abbandonare le vie del Signore, rinnegare la propria fede in Cristo e ritornare alla vecchia vita di prima.

Se questo non succede, non è perché l’avversario rallenta la morsa, ma perché lo Spirito del Signore interviene in favore del credente.

Il testo d'Isaia afferma che quando l’avversario verrà a guisa di fiumana, lo Spirito del Signore lo metterà in fuga. Questo significa che Dio, per mezzo del Suo Spirito, viene in soccorso ai suoi figli e li libera dalla furia dell’avversario.

L’altro passo che abbiamo riportato, precedentemente cioè Tito 2:8, si trova in un contesto che raccomanda la saggezza, sia al semplice credente e specialmente al responsabile della comunità.
L’apostolo esorta, quest’ultimo ad essere un esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l’avversario resti confuso. In pratica significa che se il credente non manifesta le caratteristiche di cui sopra, l’avversario, invece di restare confuso, troverà dove appigliarsi per inveire contro il seguace di Gesù.

3) L’uomo forte

Come può uno entrare nella casa dell’uomo forte e rubargli la sua roba, se prima non lega l’uomo forte? Allora soltanto gli saccheggerà la casa (Matteo 12:29).
D’altronde nessuno può entrare nella casa dell’uomo forte e rubargli le sue masserizie, se prima non avrà legato l’uomo forte; soltanto allora gli saccheggerà la casa (Marco 3:27).
Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro;
ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale confidava e ne divide il bottino
(Luca 11:21-22).

Il discorso parabolico che Gesù fece sull’uomo forte e le sue strategie, mirava senza dubbio a descrivere il diavolo, per quello che si crede di essere e per ciò che riguarda quello che egli compie. Anche il contesto in cui Gesù parla di Satana e di demoni, si armonizza perfettamente.

Tutti i commentatori concordano nell’affermare che l’uomo forte è Satana e l’uomo più forte è Gesù Cristo stesso. I testi evangelici stabiliscono in maniera inequivocabile che c’è un “solo” uomo forte, e non sette, come qualcuno si è spinto ad affermare.

Si continuerà il prossimo giorno...
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