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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 7. Espressioni riferite a Satana o al diavolo nel Nuovo Testamento

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2011 00:52
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24/04/2011 02:56


Capitolo 7




ESPRESSIONI RIFERITE A SATANA O AL DIAVOLO NEL NUOVO TESTAMENTO




Nella Bibbia, Satana o il diavolo, vengono nominati con le seguenti espressioni:

* Il seduttore;
* L’avversario;
* L’uomo forte;
* Il maligno.
* Inoltre, gli viene dato il titolo di:
* Principe del mondo;
* Principe della potenza dell’aria.
* Viene anche chiamato serpente antico e dragone.
* L’accusatore dei fratelli;
* il mendace;
* il padre della menzogna.

Infine, il Nuovo Testamento, oltre a parlare dei figli di Dio, parla anche dei figli del diavolo o i figli del maligno. Con il presente schema, passeremo in rassegna i vari testi biblici, così che possiamo avere l’esatta cognizione di quello che la Bibbia riferisce intorno a Satana.

1) Il seduttore

C]l gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli (Apocalisse 12:9).

Chiamandolo seduttore, la Bibbia vuole mettere in risalto l’opera principale che il diavolo svolge, allorquando riesce a fare allontanare le persone dalla verità e li inganna con le sue menzogne.

Da quando il diavolo è stato detronizzato a causa del suo orgoglio che lo indusse a rivoltarsi contro Dio e la Sua autorità, egli ha sempre svolto l’opera di sedurre, nelle diverse forme e con accorgimenti raffinati che, se non si ha il discernimento dello spirito, non è facile accorgersi e scoprirlo. Il detto della Scrittura che attesta:
gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati (2 Timoteo 3:13); seducendo essendo sedotti (ND),
esprime chiaramente il motivo principale di ogni azione tendente alla seduzione. Che l’inganno stia alla base di ogni azione seduttrice, è evidente, visto che rappresenta l’elemento e il mezzo più efficace per raggiungere lo scopo con maggiore facilità.

Sull’opera di seduzione, si potrebbero citare tanti esempi, principalmente tratti dalle Scritture, per descriverla. Preferiamo però citarne uno che può essere considerato il più articolato e il più raffinato, anche perché è chiamato in causa proprio il diavolo, il padre di ogni forma di seduzione.

Il racconto del terzo capitolo della Genesi, ci mostra il metodo che il diavolo usò per sedurre Eva, la progenitrice del genere umano. Nei primi due capitoli di questo libro, si descrive l’opera della creazione, compresa quella dell’uomo, quando Dio lo formò dalla polvere della terra.

Si afferma anche che Dio mise l’uomo che aveva formato nel giardino dell’Eden che Lui stesso aveva piantato, ordinandogli che di tutti gli alberi che c’erano nel giardino poteva mangiarne il frutto, tranne quello della conoscenza del bene e del male, perché nel giorno che ne avrebbe mangiato, certamente morirebbe.
Visto che Adamo era solo nel giardino dell’Eden, e che Dio considerò la solitudine una cosa che non sarebbe stata di giovamento per l’uomo, Egli pensò di dargli una compagna; così dalla costola di Adamo Dio formò una donna, Eva, la moglie di Adamo.

A lei, sicuramente Adamo, avrà trasmesso il comando divino relativo alla proibizione di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Per quanto tempo questa coppia visse nel giardino dell'Eden mangiando solamente il frutto di ogni albero che c’era in quel luogo, non ci viene detto. Però, ad un certo momento, si racconta che il tentatore si presentò ad Eva, sotto la forma di un serpente, e, le prime parole che le rivolse furono:
[V]«“Ha DIO veramente detto “Non mangiate di tutti gli alberi del giardino”?» (ND) (3:1).

Siccome questa domanda fatta in quei termini non rispondeva a verità, in quanto Dio non aveva proibito di mangiare il frutto di tutti gli alberi del giardino, la donna rispose che si trattava solamente
del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino che Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"» (v. 3).

La prima osservazione che s’impone d’obbligo è: perché ad Eva venne posta la domanda in quei termini? Non sarebbe stato meglio che la domanda riguardasse il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, poiché era del frutto di quell’albero che Dio aveva proibito?

Se il serpente avesse posto la domanda in quei termini, alla donna facilmente sarebbe venuto il sospetto, e la trama abilmente messa appunto dal tentatore, sarebbe stata scoperta, con il risultato di fallire il bersaglio.
La prima pedina che il tentatore mosse sullo scacchiere, fu quella di aprire una conversazione (apparentemente innocua) con lo scopo di sedurre Eva.
Chiedere se Dio aveva veramente detto…, aveva lo scopo di seminare il dubbio nella mente della donna, così da fare apparire Dio, come uno che non asseriva la verità.

Se il diavolo non semina il dubbio nella mente e nel cuore dell’uomo, non sarà facile per lui sedurlo; mentre con il dubbio in corpo, sarà molto facile raggiunge lo scopo, che è quello di fare sempre apparire Dio bugiardo.
Infatti, quando l’uomo accetta per vero che non esistono verità assolute, (e ai nostri giorni ci sono tanti che hanno accettato questo) già si trova sul terreno del seduttore, che può svolgere la sua azione diabolica con la massima facilità, facendo credere la menzogna come se fosse verità.

Il serpente essendo riuscito ad aprire il ragionamento con la donna, già si trova avvantaggiato per muovere la prossima pedina. Con la prossima mossa che esegue, mira a scardinare l’autorità di Dio.
Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto;
ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male»
(vv. 4-5).

Affermare che Adamo ed Eva non sarebbero morti, pur mangiando il frutto proibito, non significava solamente che quello che Dio aveva detto non era vero, ma mirava essenzialmente a scardinare la Sua Autorità. Se le persone sono certe che quello che loro credono e fanno è basato sull’autorità della Parola di Dio, per il diavolo non sarà facile sedurle.

Ma se egli riuscirà a convincere che la realtà è ben diversa di quanto l’uomo crede, per farlo crollare dalla sua fede in Dio e dal credere alla Sua Parola, l’astuto tentatore concentrerà tutte le sue forze contro la lealtà di Dio.
Traducendo in termini pratici la risposta del serpente alla precisazione che gli fa la donna, il ragionamento potrebbe proseguire nel seguente modo. Vedi Eva, tu hai creduto fino ad oggi che, Dio è stato sempre veritiero in quello che Egli vi ha detto; però ti devo affermare che non è così, cioè non è affatto vero che nel giorno che tu e tuo marito mangerete il frutto, morirete. La realtà è ben diversa: non solo voi non morirete, ma addirittura
Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male» (v. 5).

Un simile raggionamento fu tanto efficace che la donna vi credette.
Infatti, davanti alle parole persuasive del serpente, Eva non osò fare nessun’altra osservazione. Questo ci dimostra che il serpente con la sua astuzia, riuscì a convincerla che, in fin dei conti Dio non gli asseriva sempre la verità e che Egli, addirittura, era geloso di loro, non volendo la loro emancipazione.

Certo, il pensiero stesso di diventare come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male, fu talmente allettante per lei, da spingerla verso quella meta.

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25/04/2011 12:48

Sapeva Eva l’esistenza del bene e del male? Probabilmente non aveva la minima idea cosa significavano! Per quanto riguardava il bene, lei poteva concentrare la sua ammirazione su tutto quello che la circondava in quel prezioso giardino; non poteva fare però lo stesso per quanto riguardava il male, perché non sapeva effettivamente cosa fosse.

Il serpente con le sue parole era riuscito, non solo a suscitare un forte interesse e desiderio nella donna, intorno a cose che addirittura non sapeva che esistessero, ma era anche riuscito a condurla sul terreno di farle sognare un mondo diverso di quello in cui lei viveva. È sempre questa la tattica del seduttore: far vedere le cose in maniera diversa dalla realtà!

Quanto durò la conversazione che il serpente fece con Eva? Stando alle parole che vennero dette da ambo le parti, durò pochissimo; probabilmente alcuni minuti.

Però, da quella breve conversazione, il seduttore riuscì a convincere la donna e a proiettarla verso un futuro luminoso (così credeva Eva) senza rendersi minimamente conto che nel giro di poco tempo, avendo trasgredito l’ordine del Signore, sarebbe diventata lei stessa uno strumento per sedurre suo marito a mangiare il frutto proibito, e tutti due sarebbero stati cacciati fuori del giardino d’Eden e cominciare a sperimentare la loro vita di travagli e di sofferenza.

E questo è sempre vero per tutti i tempi e per qualsiasi persona. Quando l’essere umano si apre alla menzogna, l’accetta e rigetta a sua volta la verità, egli sperimenterà che invece di avere in bocca il dolce, ingoierà quel boccone che avvelenerà la sua esistenza, presente e particolarmente per quella futura, cioè l’eternità.

Infine, quando non si ha fiducia in quello che Dio dice nella Sua Parola, o peggio ancora si crede che Egli non affermi sempre la verità e che vuole privarci di raggiungere certi traguardi, si è già in mano del seduttore il quale non indugerà a condurre la persona sul sentiero della disubbidienza e a rifiutare l’autorità divina.

2) L’avversario

…Così si temerà il nome del SIGNORE dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo spirito del SIGNORE lo metterà in fuga (Isaia 59:19).
…linguaggio sano, irreprensibile, perché l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi (Tito 2:8).

Oltre ad essere seduttore, il diavolo è chiamato anche “avversario”, cioè nemico che sta dalla parte avversa; contendente, rivale; avverso, ostile. Il profeta paragona il levarsi dell’avversario come una fiumana, che tende a sommergere, a travolgere, a portare via tutto quello che incontra nella furia nel suo percorso.
La fiumana di solito produce seri danni, sia quando investe la coltivazione con le sue inondazioni, sia quando fa crollare case, sradica alberi, rompe argini e porta via vite umane. È un panorama che descrive con toni marcati, desolazioni e distruzioni.

La fiumana, non parla solamente di rovine e distruzione, è anche un termine che descrive la brutalità dell’azione dell’avversario. L’avversario del popolo di Dio e dei seguaci di Gesù Cristo, è il diavolo; egli non ha mai manifestato azioni gentili nei loro confronti, poiché essi non si trovano sotto il suo dominio.
Tenuto conto che la sua natura è di fare del male, tutto quello che egli compie, tende a tale scopo.

Le furenti persecuzioni che sono state scagliate contro i cristiani attraverso i secoli, a cominciare dall’era apostolica in poi, non devono essere considerate come se fosse il prodotto dell’ostilità dell’uomo, pensata e programmata per difendere la propria religione; devono essere piuttosto interpretate alla luce della brutalità che possiede il diavolo, in qualità di vero avversario del popolo del Signore.

Che il diavolo si serva di soggetti umani per scagliarsi contro il popolo di Dio, non deve sorprendere nessuno, poiché egli agisce per mezzo della strumentalità umana, anche se alle volte questi soggetti si chiamano, autorità politiche o religiose.
Come Dio si serve dell’uomo per compiere l’opera sua, allo stesso modo fa anche il diavolo, per portare a compimento i suoi piani e i suoi programmi. La differenza tra lui e Dio consiste nel fatto che, mentre i piani e i disegni divini mirano a portare l’essere umano alla conoscenza della verità, di Gesù Cristo, del regno di Dio, della salvezza per la fede in Gesù, quelli del diavolo invece, mirano ad opporsi, ad ostacolarli perché non si realizzino, quindi fa del tutto per neutralizzarli.

Quando il diavolo non riesce con le buone, (diciamo cortesemente, non per affermare che egli faccia cose buone, ma nel senso di non apparire irruente ed aggressivo) attraverso conversazioni, incontri (a volte amichevoli), allora sfodera l’arma della crudeltà, che spessissimo si chiama feroce persecuzione.

La storia del dragone, narrata nel capitolo 12 dell’Apocalisse, è un chiaro esempio.
Quando il dragone (che è il diavolo), si vide precipitato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio.
Ma alla donna furono date le due ali della grand'aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dov’è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente.
Il serpente gettò acqua dalla sua bocca, come un fiume, dietro alla donna, per farla travolgere dalla corrente.
Ma la terra soccorse la donna: aprì la bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva gettato fuori dalla sua bocca.
Allora il dragone s’infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù
(Apocalisse 12:13-17).

L’acqua, a guisa di un fiume, che sgorgò dalla bocca del serpente, aveva lo scopo di travolgere la donna per farla perire, siccome non riuscì a catturare il figlio maschio che lei aveva partorito. Se non vi riuscì, non fu perché a quelle acque mancasse la forza per travolgere la donna, ma perché la terra, la soccorse, inghiottendo il fiume che il dragone vomitato dalla sua bocca.
Il fine di ogni persecuzione contro i seguaci di Gesù Cristo, (non importa la maniera come viene eseguita) è quello di indurre il credente ad abbandonare le vie del Signore, rinnegare la propria fede in Cristo e ritornare alla vecchia vita di prima.

Se questo non succede, non è perché l’avversario rallenta la morsa, ma perché lo Spirito del Signore interviene in favore del credente.

Il testo d'Isaia afferma che quando l’avversario verrà a guisa di fiumana, lo Spirito del Signore lo metterà in fuga. Questo significa che Dio, per mezzo del Suo Spirito, viene in soccorso ai suoi figli e li libera dalla furia dell’avversario.

L’altro passo che abbiamo riportato, precedentemente cioè Tito 2:8, si trova in un contesto che raccomanda la saggezza, sia al semplice credente e specialmente al responsabile della comunità.
L’apostolo esorta, quest’ultimo ad essere un esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l’avversario resti confuso. In pratica significa che se il credente non manifesta le caratteristiche di cui sopra, l’avversario, invece di restare confuso, troverà dove appigliarsi per inveire contro il seguace di Gesù.

3) L’uomo forte

Come può uno entrare nella casa dell’uomo forte e rubargli la sua roba, se prima non lega l’uomo forte? Allora soltanto gli saccheggerà la casa (Matteo 12:29).
D’altronde nessuno può entrare nella casa dell’uomo forte e rubargli le sue masserizie, se prima non avrà legato l’uomo forte; soltanto allora gli saccheggerà la casa (Marco 3:27).
Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro;
ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale confidava e ne divide il bottino
(Luca 11:21-22).

Il discorso parabolico che Gesù fece sull’uomo forte e le sue strategie, mirava senza dubbio a descrivere il diavolo, per quello che si crede di essere e per ciò che riguarda quello che egli compie. Anche il contesto in cui Gesù parla di Satana e di demoni, si armonizza perfettamente.

Tutti i commentatori concordano nell’affermare che l’uomo forte è Satana e l’uomo più forte è Gesù Cristo stesso. I testi evangelici stabiliscono in maniera inequivocabile che c’è un “solo” uomo forte, e non sette, come qualcuno si è spinto ad affermare.

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26/04/2011 02:31

Inoltre, tutte e tre gli evangelisti parlano dell’uomo forte; solo Luca fa riferimento al fatto che è bene armato, guarda l’ingresso della sua casa, e quello che egli possiede è al sicuro.

Visto che Luca ci fornisce questi particolari, vale la pena spendere qualche parola per cercare di capire che cosa vuole dire l’evangelista.
L’immagine che Luca ci presenta è quella di un soldato-guardiano; siccome riveste il ruolo di guardiano, rientra nella logica che sia armato, in modo che possa controllare la porta del palazzo, per non fare entrare elementi estranei che potrebbero arrecare danno a quello che si trova nello stesso palazzo.
Tenuto conto che l’uomo forte è il diavolo in persona, le armi che egli indossa (per usare un’espressione cara a Martin Lutero) sono senza dubbio “l’astuzia e la frode”. Con quest’armatura, Satana ha saputo fare il buon guardiano al suo palazzo attraverso i secoli, per non permettere a qualcuno di entrare e portare via qualcosa che appartiene al suo dominio.

Non condividiamo l’interpretazione che diede il Loisy agli «averi» di Satana = i demoni», che Gnilka riporta nel suo commentario [Cfr.Joachim Gnilka, Il vangelo di Matto, Prima parte, pagg. 666-667], mentre è più logico vedere ed accettare negli «averi» dell’uomo forte («gli uomini imprigionati da Satana») [Ibidem, pagg. 666-667].

Alla base delle parole di Gesù, ci sono senza dubbio i testi di (Isaia 49:24-25; 53:12), che affermano:
Si potrà forse strappare il bottino al forte? I giusti, una volta prigionieri, potranno fuggire?
«Sì»; così dice il SIGNORE: «Anche i prigionieri del forte verranno liberati, e il bottino del tiranno fuggirà; io combatterò contro chi ti combatte e salverò i tuoi figli.
Perciò io gli darò la sua parte fra i grandi, egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli
.

Siccome l’uomo forte non potrà essere vinto da chiunque, è necessario per vincerlo che, ci sia un altro più forte, che prima lo possa legare, per poi svaligiargli i suoi averi. Il più forte, è sicuramente Gesù Cristo, il solo in tutto l’universo capace di affrontarlo a viso scoperto, dato che Egli possiede la potenza dell’Iddio onnipotente.

Non ha tanta importanza stabilire “quando” Gesù ha compiuto quest’azione, (come fanno i commentatori nelle loro argomentazioni), perché non è questo ciò che Gesù ha voluto illustrare, bensì il fatto che Egli ha vinto sull’uomo forte e ha portato via il suo bottino.
Le persone che sono state sedotte dal diavolo e condotte nel suo palazzo, per essere da lui sorvegliate e tenute al sicuro sotto il suo dominio, non potranno essere liberate, se non attraverso la potenza del vivente Signore, per mezzo dell'evangelo, che è potenza di Dio (Romani 1:16).

Non si tratta di pensare solamente agli indemoniati; si deve invece pensare a tutte quelle persone che vivono lontane da Dio, cioè senza Gesù nella loro vita.
Verso costoro bisogna avere la massima attenzione, perché siano strappati dal dominio di Satana e condotti a Dio, per ricevere il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati (Atti 26:18).

4) Il maligno

Ma il vostro parlare sia: "Sì, sì; no, no"; poiché il di più viene dal maligno (Matteo 5:37).
…e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen (Matteo 6:13).
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno (Giovanni 17:15).
prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno (Efesini 6:16).
il Signore è fedele ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno (2 Tessalonicesi 3:3).
Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno (1 Giovanni 2:14).
…Non come Caino, che era dal maligno, e uccise il proprio fratello. Perché l’uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello erano giuste (1 Giovanni 3:12).
Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca.
Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno (1 Giovanni 5:18-19).

Tutti i testi che abbiamo riportato, contengono la parola maligno. Il diavolo, oltre ad essere presentato come il seduttore, l’avversario, l’uomo forte, è indicato anche come il maligno. Questo termine sta per indicare la sua natura. Infatti, il significato di quest'aggettivo è:

«Che è incline al male: che si compiace, con sottile perfidia, di ordire trame ai danni altrui, di causare danni, dispiaceri, malanni, sofferenze; crudele, perverso, cattivo; corrotto depravato. – In partic.: che è abitualmente disposto, per indole malvagia, a sparlare, a denigrare, a diffamare» [S. Battaglia, GDIL , (Grande Dizionario della lingua Italiana) Vol. IX, pag. 546].

Tenendo presente questa definizione linguistica, possiamo comprendere meglio i passi che abbiamo elencati, e, nello stesso tempo spendere qualche parola di spiegazione ai testi stessi.

Il testo di Matteo (5:37) ha a che fare con il modo di parlare. Gesù esorta severamente a non dire mai quando si deve dire no, e non dire no, quando si deve dire . Un diverso parlare viene dal maligno, il quale fa del tutto, (vista la sua natura malvagia), di invertire i termini, facendo apparire la “verità, menzogna e la “bugia” verità.

Secondo quest'esortazione, i figli di Dio, in maniera particolare, devono fare molta attenzione.
Il contesto di questo famoso passo di (Matteo 6:13) parla del Padre nostro, la preghiera che Gesù insegnò ai suoi discepoli, non per “recitarla”, come abitualmente fanno diversi, ma per tenerla come “modello”, per ogni forma di preghiera (Efesini 6:18).

In questa preghiera, l’orante, rivolgendosi a Dio, chiamandolo Padre, chiede di essere liberato dal maligno.
Perché questa richiesta? Perché Gesù sapeva che il maligno avrebbe inseguito i suoi seguaci, con lo scopo di farli cadere in peccato. Ha lo stesso significato la preghiera che Gesù fece al Padre in favore dei suoi, riportata in (Giovanni 17:15).
Infatti, in quella preghiera, Gesù non chiede al Padre di togliere dal mondo i suoi, ma di preservarli dal maligno. Questo principalmente, per la grande missione che Egli affiderà loro, di predicare l’evangelo ad ogni creatura (Marco 16:15).

I dardi infocati dal maligno, vengono lanciati per colpire il combattente cristiano, allo scopo di eliminarlo; ma con lo scudo che Dio ha provveduto per il combattente, come arma difensiva, egli potrà spegnerli, così da non subire alcun danno e continuare il suo combattimento fino al termine del suo corso (2 Timoteo 4:7).

Se il Signore guarderà i suoi dal maligno, è perché Egli è fedele; di conseguenza terrà il suo occhio vigile su di loro, perché non vengano portati alla deriva. Questo è quello che afferma (2 Tessalonicesi 3:3).

L’incoraggiamento che l’apostolo rivolge ai giovani, in (1 Giovanni 2:14) (è perché non si lascino travolgere dalle onde impetuose del mondo), non è uno di semplice portata.
Per mettere in risalto quello che Cristo ha fatto in loro e messo, Giovanni preannuncia il messaggio della vittoria. Voi non siete dei “perdenti”, dice loro, ma siete dei vincitori sul maligno, in virtù di colui che vi ha amati (Romani 8:37).

In (1 Giovanni 3:12), Giovanni afferma che quelli che odiano, assomigliano a Caino che uccise suo fratello. Perché l’uccise? Non solo perché odiò suo fratello, ma anche perché era dal maligno. Con ciò, egli ci fa comprendere che chi odia, è dal maligno, dato che lo sta seguendo nel suo comportamento.
Chi non persiste nel peccare, è nato da Dio; di conseguenza il Signore lo protegge, e il maligno non lo tocca, è ciò che afferma (1 Giovanni 5:18). Mentre per quanto riguarda il mondo, cioè tutti quelli che vivono lontani da Dio e in opposizione alla Sua legge e ai Suoi comandamenti, Giovanni afferma che, giacciono sotto il potere del maligno, essendo dominati da lui (v. 19).

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27/04/2011 00:14

5) Principe del mondo

Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo (Giovanni 12:31).
Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me (Giovanni 14:30).
Quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato (Giovanni 16:11).

Il titolo di principe del mondo, non se l’ha preso il diavolo, ma glielo ha dato Gesù, visto che lo stesso mondo è sotto il suo “dominio”. Però, per quanto riguarda il Figlio di Dio, non può nulla contro di Lui, poiché Gesù è sotto un’altra dominazione, cioè quella divina.

Per quando riguarda il potere del principe di questo mondo, si sa che non durerà per sempre, per il semplice fatto che è stato giudicato. Di conseguenza il suo destino per l’eternità, sarà nello stagno di fuoco e di zolfo (Apocalisse 20:10).

6) Principe della potenza dell’aria

…Ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli (Efesini 2:2).

Se Gesù ha dato al diavolo il titolo di principe del mondo, questo lo fece per indicare il dominio che egli esercita su di esso; Paolo invece gli dà quello di principe della potenza dell’aria, per indicare un’altra sfera d’azione, nella quale Satana esercita il suo controllo.

Quando Paolo parlava delle forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti (Efesini 6:12), non intendeva riferirsi alla sfera divina, cioè al cielo, poiché il diavolo fu cacciato via da quel luogo, quando Cristo ritorno in cielo, dopo aver compiuta l’opera del riscatto del genere umano (Apocalisse 12:7).

Pensare che il diavolo attualmente si trova in cielo e che di lì sarà cacciato durante il periodo della tribolazione, come vorrebbe far credere Harold W. Hoehner, specialmente quando cita Efesini 2:2, per convalidare questa sua affermazione [Cfr. Harold W. Hoehner, Investigate le Scritture, Nuovo Testamento, pag. 679], ciò non risponde a verità, perché Efesini 2:2, parla dell’aria e non del cielo.

La spiegazione che dà lo Schlier, è più convincente:

«I nemici non sono questo e quell’individuo, e nemmeno il mio stesso io, non sono sangue e carne. Naturalmente anche il sangue e la carne possono essere gettati in questo combattimento. Ma il contrasto è più profondo: si combatte contro una quantità innumerevole di nemici che sono continuamente all’attacco, che non è possibile definire esattamente, che non hanno nomi propri, ma vengono designati soltanto collettivamente. Essi sono a priori superiori all’uomo per la loro posizione situata «nei cieli» dell’esistenza, per la tenebrosità e l’inattaccabilità di questa posizione. Tale posizione è appunto l’«atmosfera» dell’esistenza, che essi stessi intendono diffondere intorno a sé» [Heinrich Schlier, La lettera agli Efesini, pag. 465].

Se si accetta che l’aria è piena di forze malefiche, cioè di demoni, come tanti affermano, è naturale pensare che il diavolo sia il principe della potenza dell’aria, cioè che esercita il dominio in quella sfera.

7) Serpente antico

Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli (Apocalisse 12:9).

Chiamando il diavolo serpente antico, si fa allusione sicuramente a (Genesi 3); e (2 Corinzi 11:3) che dice:
Temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo.

8) Dragone

E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono.
Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli
(Apocalisse 12:7,9).
La bestia che io vidi era simile ad un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la bocca come quella del leone. Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.
…e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? E chi può combattere contro di lei?» (Apocalisse 13:2,4)
Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone (Apocalisse 13:11).
E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane (Apocalisse 16:13).
Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo legò per mille anni (Apocalisse 20:2).

«In senso generico: Dragone significa serpente, coccodrillo; animale selvatico, belva feroce. Animale favoloso simile ad un rettile, con la testa di leone o di un cane, con la bocca dalle molte lingue (che emetteva fuoco e fiamme), con le ali di pipistrello, la pelle squamosa e una lunga coda» [S. Battaglia, GDLI, Vol. IV, pagg.996-998].

I testi riportati descrivono le varie attività che svolge il dragone. Si comincia con il sostenere che il dragone ingaggiò una grande battaglia nel cielo con l’arcangelo Michele; da questa battaglia però, fu sconfitto. Come conseguenza della sua sconfitta, fu cacciato dal cielo e gettato sulla terra con tutti i suoi angeli.

Prima della grande battaglia, il dragone voleva divorare il figlio maschio che la donna aveva partorito; ma non vi riuscì, perché quel figlio fu rapito e portato in cielo.
In un secondo tempo però, il dragone si scagliò nuovamente contro la donna, e con la fiumana che vomitò dalla sua bocca, cercò di sommergere la donna e portarla via per la furia dell'acqua.

Ma neanche in quest'impresa vi riuscì, perché la terra venne in soccorso della donna, inghiottendo la fiumana.
In seguito, dalla bocca del dragone, unitamente a quella della bestia e del falso profeta, uscirono tre spiriti immondi destinati ad andare dai re della terra e del mondo intero, con lo scopo di adunarli per la grande battaglia contro l’Iddio onnipotente.
Ma neanche quest'impresa riuscì. Infine, all’inizio del millennio, il dragone sarà incatenato e gettato nell’abisso, perché non sedurrà più le nazioni.

9) L’accusatore dei fratelli

Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva: «Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio, e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio (Apocalisse 12:10).

Il diavolo, oltre ad essere chiamato il seduttore, l’avversario, l’uomo forte, il maligno, il principe del mondo, il principe della potenza dell’aria, il serpente antico, il dragone, è chiamato anche l’accusatore dei fratelli.

Si racconta che una notte il diavolo apparve a Martin Lutero, e, rivolgendogli la parola gli disse: “Come ti vanti di essere un figlio di Dio, con tutti i peccati che hai commesso?” Al che Lutero rispose: “ e quali sono questi peccati?” Il diavolo replicò: “Sono tanti che non hai la minima idea”. Detto questo, nel giro di poco tempo riempì cinque fogli di carta protocollo e gliele presentò a Lutero. Martino, senza perdere il tempo per controllarli, prese una matita rossa, e, facendo uno X sopra i cinque fogli che il diavolo aveva riempito, dichiarò: “il sangue di Gesù, mi ha purificato da ogni peccato”.

L’apostolo Paolo, nel grande inno di vittoria che compose, affermò:
Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi
(Romani 8:33-34).

10) Bugiardo, padre della menzogna

Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna (Giovanni 8:44).

Infine, Gesù chiamò il diavolo, il padre della menzogna, per il semplice fatto che dice sempre menzogne, perché lui stesso è quel che li genera, sempre con la finalità di capovolgere le parole di Dio, ingannare le persone e portarle lontano dal Signore.

Qualcuno ha affermato che le menzogne hanno i piedi corti. E, visto che la menzogna non può resistere davanti alla verità, perché questa viene a galla come l’olio, si possono applicare le parole del predicatore, anche al diavolo, (sebbene il predicatore non pensava probabilmente a lui quando le pronunciò e le scrisse):
Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi demolisce un muro sarà morso dalla serpe (Ecclesiaste 10:8).

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente
[Modificato da Domenico34 28/04/2011 00:52]
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