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Domenico23 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 6. Il diavolo nelle epistole e nell’Apocalisse

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 00:30
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23/04/2011 00:30

Anche per costoro profetizzò Enoc, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi
per giudicare tutti; per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà da loro commesse e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno pronunciati contro di lui»
(vv. 14-15).

Si sa, infatti, che nei termini come Giuda riporta la citazione, non si trova in nessuna parte dell’A.T., ma nel libro di Enoc, scritto apocrifo giudaico. Come mai che Giuda attinge da un libro apocrifo? Nei primi secoli c’erano diversi padri della chiesa che citavano Enoc, credendolo un libro ispirato.

«I commentatori antichi e moderni si sono scandalizzati del fatto che Giuda citi un libro giudaico apocrifo. Già i Padri della chiesa riconobbero la citazione. Secondo Girolamo (de vir.ill.4), proprio per questo alcuni non vollero ammettere la lettera di Giuda nel canone. Un’informazione simile è riportata da Didimo Alessandrino (MPG 39,1815). Allora il libro di Henoch godeva generalmente di grande considerazione. È menzionato e utilizzato in Iub. 4,17-23. Nei Testamenti dei XII Patriarchi (libro apocrifo) è citato 9 volte. A Qumran sono stati trovati numerosi frammenti aramaici del libro di Henoch e di altri scritti che lo riguardano. Barn. 16,5 cita il libro come Sacra Scrittura, Tertull. (de idol. 15) come profezia dello Spirito Santo, Clem. Al. (ecl proph. 2) lo equipara al libro di Daniele».

«Ultimamente gli esegeti in genere riconoscono che in Iuda 14s. si trova una citazione del libro di Henoch. Come tutta la sua opera, anche Iuda tiene in alta stima quel libro e crede ciecamente che esso derivi davvero dal patriarca Henoch. Perciò qui la lettera lo cita come libro profetico e ad esso allude anche in altri passi» [K.H. Schelkle, Le lettere di Pietro, La lettera di Giuda, pagg. 266-267; H. Odeberg, GLNT, Vol. III, col. 615-626].

Tenuto conto di come sono andate le cose, dovremmo chiederci: qual è la lezione, a parer nostro, che si deve imparare dal testo di Giuda? Si possono benissimo accettare le conclusioni del Pentecost e quelle di Wheaton:

«I falsi dottori di cui sta parlando Giuda non hanno rispetto né per le autorità né per gli angeli. La maldicenza degli apostati nei confronti degli esseri celesti (v. 8) si pone in stringente contrasto con il comportamento di Michele, capo degli esseri angelici, che non osò parlare male di Satana, capo degli angeli caduti»;

«Anche in questo contesto Michele non ricorre all’ingiuria, ma risponde con le parole di Zaccaria 3:2, comportandosi in un modo che contrasta fortemente con quello di coloro ai quali Giuda si rivolge».

11) Apocalisse 2:10

Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

L’avvertimento che Gesù dà ai fedeli della chiesa di Smirne intorno a quello che il diavolo ha in programma di fare contro di loro, non serve solo per svelare loro i piani del diavolo, ma anche per incoraggiarli a non perdersi d’animo per quello che subiranno nel giro di poco tempo. L’azione di gettare alcuni della chiesa in prigione, è attribuita al diavolo. Ma sicuramente non sarà lui in persona ad agire in quel modo, ma si servirà delle autorità religiose e politiche per attuare quel suo piano diabolico.

Questo è comprensibile e facilmente accettabile, quando si pensa alle tante persecuzioni che i seguaci di Gesù Cristo hanno subite attraverso i secoli.
Nell’era apostolica, spesso le autorità religiose inveivano contro i seguaci di Gesù, perseguitandoli, mettendoli in prigione e minacciandoli di morte. Si poteva pensare che quelle persone agivano per proteggere la loro fede dall’invasione del cristianesimo.

Però, noi che conosciamo l’odio crudele che le autorità religiose avevano verso tutti quelli che abbracciavano la fede in Cristo Gesù, sappiamo che era il diavolo che inaspriva i loro sentimenti di gelosia e di odio, sempre allo scopo di impedire l’avanzata del cristianesimo e la loro distruzione.
Siccome l’opera che veniva sotto il tiro della persecuzione e della prigionia non era opera umana ma divina, l’intento persecutorio, invece di produrre quegli effetti negativi a danno del cristianesimo, ne favoriva maggiormente il suo sviluppo.

La storia del cristianesimo, attraverso i secoli, è piena di eventi tragici di ogni genere, sia gettando in carcere uomini e donne che hanno professato la loro fede in Cristo Gesù, confiscando anche i loro beni e riducendoli sul lastrico, sia per i tantissimi martiri che hanno suggellato la loro fede con la morte.
L’incoraggiamento che Gesù dava alla chiesa di Smirne era che, quello stato persecutorio, sarebbe durato dieci giorni, cioè un tempo molto breve. Anche se attraverso i secoli, la persecuzione contro i cristiani durò tanti anni, è sempre un tempo limitato, cioè non dura per sempre.

L’esortazione a rimanere fedeli fino alla morte, aveva lo scopo di mettere i credenti davanti alla prospettiva di quello che sarebbe stato il loro premio, cioè la corona della vita.

Questo serve anche ai nostri giorni, per ogni fedele seguace di Gesù Cristo. Non importa quello che essi potranno affrontare, se i maltrattamenti potrebbero essere crudeli e prolungati nel tempo, dovranno sempre tenere presente che il loro Signore che li ha salvati, non li abbandonerà e non li lascerà per sempre nella fornace del fuoco ardente.

Per avvalorare questa tesi, basterebbe pensare ai quattrocentotrent’anni di dura schiavitù e di angherie di ogni genere, che i figli d’Israele subirono in Egitto, da parte degli Egiziani.
Anche se quel lunghissimo periodo, all’occhio umano sembrava “inteminabile”, quando arrivò il tempo stabilito da Dio, quel popolo venne liberato. Così avverrà per ogni pio figlio di Dio e seguace di Gesù Cristo!

12) Apocalisse 12:9

Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli [Quello che abbiamo scritto su questo testo, quando l’abbiamo esaminato sotto la voce di Satana, è valido anche sotto la voce del diavolo, visto che si tratta dello stesso personaggio. Cfr. Capitolo 3, pagg. 40-94].

13) Apocalisse 12:12

…Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi! Guai a voi, o terra, o mare! Perché il diavolo è sceso verso di voi con gran furore, sapendo di aver poco tempo».

La cacciata del diavolo dal cielo, ha prodotto due effetti: per il cielo e i suoi abitanti, c’è motivo di rallegrarsi, perché l’accusatore dei fratelli, colui che li denunciava davanti a Dio giorno e notte, non è più in quel luogo; mentre per gli abitanti della terra, saranno guai, per il fatto che egli scatenerà la sua rabbia e la sua indignazione contro l’umanità, sapendo principalmente di aver poco tempo.

14) Apocalisse 20:2

Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo legò per mille anni.

Questo testo stabilisce che il diavolo, chiamato anche Satana e serpente antico, dovrà essere tenuto legato per mille anni, cioè per tutto il tempo del millennio, durante il quale Cristo Gesù regnerà come re sovrano sulla terra. Il motivo di questo trattamento sarà perché non seduca più le nazioni. Chi sarà questo angelo che legherà il diavolo e lo getterà nell’abisso per mille anni? Dal momento che non viene menzionato il suo nome, tutte le ipotesi sono possibili non avranno certezze. Conviene, quindi, astenersi dal pronunciare il suo nome.
Ma perché la Scrittura precisa che il diavolo venne gettato nell’abisso legato? Non era sufficiente la porta dell’abisso chiusa e sigillata? Certamente no! Cerchiamo di spiegarci meglio.
L’Apocalisse afferma che Gesù ha le chiavi della morte e dell’Ades (Apocalisse 1:18).

Sì, è vero che la morte e l’Ades, non hanno niente a che vedere con l’abisso, poiché i termini morte e Ades, indicano il luogo dove si trovano i defunti, mentre l’abisso sta ad indicare il luogo della dimora dei demoni e dove vi soffriranno i tormenti dell’inferno.

Infine, dalle parole del nostro testo è chiaro che la chiave dell’abisso che ha in mano l’angelo che lega il diavolo, sicuramente non l’avrà presa dalle sue mani, ma certamente l’ha ricevuta dal Signore, visto che gli angeli di Dio, oltre ad essere Suoi ministri, sono anche subordinati e dipendenti da Lui; e, tutto quello che svolgono, lo fanno in piena ubbidienza agli ordini divini.
Ora, il diavolo, bene legato da una grande catena, viene gettato nell’abisso, così che non potrà uscire da quel luogo, se prima non si compiranno i mille anni del regno millenario di Gesù Cristo. Se la sicurezza di tenere il diavolo imprigionato nell’abisso, dipendesse dalla sola chiusura e dal sigillo, il diavolo sciolto, potrebbe scardinare, con la sua furia infernale la porta dell’abisso ed uscirne fuori. Ma legato così sarà obbligato a rimanere in quel luogo, senza nessuna possibilità di poter uscirne fuori.

15) Apocalisse 20:10

E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.

Trascorsi i mille anni, il diavolo sarà sciolto dalla sua catena così che potrà uscire dalla sua prigione. Siccome la sua tendenza è sempre quella di sedurre, non troverà nessuna difficoltà per riprendere questa sua azione.
La massa di gente che riuscirà a sedurre, paragonata alla sabbia del mare, sarà tutta coalizzata a dare il più accanito e feroce attacco contro il campo dei santi e la diletta città, con il chiaro intento e la più sfrontata determinazione a farli scomparire.

Davanti ad un simile attacco, con uno spiegamento di forze inaudite, ci penserà il Signore stesso, con il fuoco che scenderà dal cielo, a divorarli. Vinta quest’ultima battaglia, la più accanita e feroce della storia dell’umanità, il diavolo sarà gettato, non nel pozzo dell’abisso, ma nello stagno di fuoco e di zolfo dove si trovano già la bestia e il falso profeta, per essere tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.

Ecco la fine riservata al diavolo! Davanti ad un simile epilogo, non ci resta altro che esortare chiunque con piena cognizione di causa: non ascoltate il diavolo quando cerca di convincervi che non è necessario e urgente accettare Cristo Gesù e il suo evangelo. Respingetelo con risolutezza e determinazione e lasciate che Cristo entri nella vostra vita, per appropriarvi la salvezza che Egli vi ha procurata con la sua morte sulla croce.

Accettandolo come il vostro personale Salvatore, i vostri peccati saranno tutti perdonati, e, con il perdono, otterrete il documento legale che vi darà il libero accesso nel cielo, per godere la gloria dell'eternità assieme a Cristo Gesù e a tutti quelli che lo hanno amato e servito in questa terra. A Lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen!

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente
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