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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 5. Il diavolo nei quattro evangeli e negli Atti

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2011 22:54
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10/04/2011 00:50

È a questo punto che il diavolo entra in azione. Notando che Gesù ha fame, (senza entrare in certe disquisizioni linguistiche) il diavolo cominciando a parlare, gli dice: Se sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pane, (così potrai soddisfare la tua fame, voleva significare il diavolo).
Ma se si tiene presente il condizionale “se” che il diavolo usò in quella circostanza, si capisce subito a che cosa mirasse il tentatore: cercare di fare entrare il dubbio nella mente e nel cuore di Gesù. Gesù, però, sorvolando la forma verbale che il diavolo adoperò nei suoi confronti, va alla radice della questione, e, con una risposta precisa e ferma, rispose:
«Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio» (v. 4).

A parte la citazione del (Deuteronomio 8:3) che Gesù cita, nella sua secca risposta, mette in risalto che l’uomo, potrà continuare a vivere, non solamente se si nutrirà di pane = cibo materiale, ma se si alimenterà della Parola che proviene dalla bocca di Dio.
Una simile risposta, che forse il diavolo non se l’aspettava, perché probabilmente voleva indurre Gesù ad aprire un discorso sulla sua forma verbale che egli adoperò, lo imbarazzò e non trovò il modo di replicare a Gesù. Però, siccome il diavolo è astuto, non sì da per vinto e continua il suo attacco.
Quando il credente si afferra fortemente alla Parola di Dio e si attiene ad essa, egli potrà facilmente superare gli attacchi del diavolo e non cadere nelle sue trappole. La tattica del diavolo mira, spesse volte, a condurre il credente sul piano del ragionamento e della logica umana, così da allontanarlo dalla Parola di Dio.
Ma se il credente impara a non cedere davanti a certi attacchi del nemico, tendenti a fare leva su cose materiali della vita, per deviarlo dalle realtà spirituali, allora potrà vincere l’avversario e non essere sconfitto da lui.

b) Il gettarsi giù dal pinnacolo del tempo

Il particolare, di portare con sé nella santa città, per qualcuno riesce difficile a crederlo e pensa piuttosto che si tratti di una visione. Se però si tiene presente che tutta la scena della tentazione fu permessa da Dio e che Egli aveva tutto sotto controllo, non si ha difficoltà a credere che il diavolo prese Gesù e lo portò sul pinnacolo del Tempo.
Se, invece, il testo sacro sostenesse che il diavolo prese Gesù, lo portò sul pinnacolo del tempo e di lì lo gettò giù, allora si avrebbero tutte le ragioni logiche e teologiche, per non crederlo, perché in quel caso non sarebbe stato Dio a controllare la situazione, ma il diavolo.

Quando il Signore accorda il permesso a Satana di compiere certe azioni, di solito gli fissa dei termini, in modo da costringerlo a muoversi entro determinati limiti. Se per un’assurda ipotesi il diavolo volesse uscire dai confini assegnategli, verrebbe immediatamente bloccato. Il Sovrano su tutto e su tutti (compreso il diavolo), ricordiamolo, rimane sempre Dio!

Ora che Gesù si trova sul pinnacolo del tempio, il diavolo può rivolgergli la parola e dirgli:
«Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra» (v. 6).
Nonostante che la forma dubitativa che usò la prima volta non ebbe l’effetto sperato, il diavolo ci riprova nuovamente, nella speranza che questa volta ci riuscirà.

Visto che Gesù, nel primo attacco citò la Scrittura (Deuteronomio 8:3), il diavolo, per dare coerenza e peso alle sue parole, cita anch’egli le Scritture (Salmo 91:11-12), per assicurare Gesù che non gli sarebbe successo alcun male, perché gli angeli di Dio sarebbero intervenuti e lo avrebbero preso nelle loro mani, prima che i suoi piedi urtassero contro le pietre.

Senza badare che la citazione biblica che il diavolo citò era inesatta e fuori contesto, Gesù preferì rispondere alla provocazione del nemico, con un perentorio È altresì scritto: Non tentare il Signore Dio tuo (v. 7). La Scrittura che Gesù citò era (Deuteronomio 6:16).
Invece di aprire un ragionamento col diavolo, per rimproverarlo dell’inesattezza della Scrittura citata, Gesù preferisce ancorarsi sull’autorità della Parola di Dio, così da fermare e stroncare le velleità del diavolo.
Dobbiamo imparare anche noi a non ragionare col diavolo; lasciamo piuttosto che sia la Parola di Dio a dare le risposte al nemico.

c) la richiesta di adorare il diavolo

La terza tentazione sferrata a Gesù, oltre ad essere crudele nella sua forma e spietata nella sua intenzione, mira a far cadere il Figlio di Dio nella trappola dell’orgoglio, come se Egli fosse un comune essere umano che si lascia facilmente adescare dalle pompose offerte di potenza, gloria e di grandezza che Satana gli offre.

La pretesa del diavolo di voler essere adorato dal Figlio di Dio, oltre ad essere sfrontata, era anche molta insidiosa, tenendo principalmente presente il fatto che Gesù si trovava solo, e nessuno l’avrebbe visto se Egli si fosse inchinato davanti a Satana, in atto di adorazione.
Davanti a quella diabolica richiesta, Gesù avrebbe potuto rispondere al diavolo: come ti sei permesso di farmi una simile richiesta? Con quale coraggio pretendi di essere adorato da me, come se tu fossi Dio? Egli però, comprendendo appieno la portata di quella tentazione, questa volta, oltre a continuare ad usare l’arma della Scrittura, intimò al diavolo un perentorio: Vattene, Satana….
Le parole che seguirono, allora il diavolo, lo lasciò…, hanno il senso di un vero altolà che Gesù diede al diavolo, di conseguenza egli non poteva più continuare ad insistere nel suo accanimento, perciò ha dovuto lasciarlo [Per altre considerazione su quest’ultima tentazione, rimandiamo il lettore al capitolo 3, pagg. 40-94].

RIFLESSIONE DI VITA PRATICA

a) La strategia del dubbio

Le tentazioni che Gesù subì dal diavolo, servono per insegnare a noi credenti, come affrontare il diavolo quando si leva contro di noi. La vittoria che Gesù riportò sul tentatore, è una garanzia per tutti i credenti di ogni epoca, visto che c'insegna come dobbiamo comportarci quando veniamo assaliti dalle mille tentazioni.

La prima strategia che Satana mette in campo quando attacca i figli di Dio, è quella di seminare il dubbio. Il condizionale se che il diavolo usò con Gesù, rappresentava il seme del dubbio. Se questo seme diabolico fa presa nella vita del credente, cioè viene ricevuto (come il nemico spera che avvenga) seguiranno immancabilmente seri problemi.

I dubbi, di qualsiasi natura, non hanno mai fatto del bene a nessuno; hanno sempre prodotto incertezze, disorientamenti e smarrimenti. Il dubbio in se stesso paralizza le persone e li priva di realizzare qualcosa di buono nella loro esperienza quotidiana.

Un credente che avesse dubbi della reale presenza del Signore nella sua vita, per esempio, si troverebbe disarmato e diventerebbe sicura preda del nemico. Mentre con la certezza che il Signore è con noi tutti i giorni (Matteo 28:20), si potrà cantare nella stessa maniera come cantò Davide:
Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza (Salmo 23:4).

b) La sollecitazione per il cibo materiale

L’arma da usare contro gli attacchi dell’avversario, dovrà essere sempre la Parola di Dio. Non ascoltare mai la logica di Satana che cerca di convincerti che le cose della vita terrena non devono essere trascurate, devono trovare un posto di rilievo nella tua esistenza.
Il cibo, il vestito, sono necessari per il nostro corpo, ma non indispensabili per la nostra sopravvivenza. Anche se non possiamo farne a meno, tuttavia non soddisfano il bisogno dell’anima. Mentre la Parola di Dio, vero alimento spirituale, serve per nutrire l’anima, per non farla indebolire. Nutriti, giorno e notte della Parola di Dio, si crescerà forti e robusti.
Dobbiamo riempire la nostra mente della Parola di Dio, così che potremo usarla quando il nemico ci attaccherà con i suoi diabolici assalti.
Non ti lasciare convincere dal seguire il ragionamento della logica umana; usa con fermezza l’arma potente della Parola di Dio, e sarà quest’ultima, visto che è la spada dello Spirito (Efesini 6:17), che ti difenderà e ti assicurerà la vittoria sul tentatore.

Si continuerà il prossimo giorno...
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