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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 5. Il diavolo nei quattro evangeli e negli Atti

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2011 22:54
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Capitolo 5




IL DIAVOLO – NEI QUATTRO EVANGELI E NEGLI ATTI




]Statistica

Il termine “diavolo”, nei quattro evangeli e negli Atti, è menzionato sedici volte, così distribuito:
Matteo 6 volte
Luca 5 “
Giovanni 3 “
Atti 2 “
Totale 16 “

In questo capitolo, come abbiamo fatto per il termine Satana, allo stesso modo faremo per quello di diavolo, cioè esamineremo tutti i testi dei quattro evangeli e degli Atti, non solo per conoscerli, ma anche e soprattutto per mettere in risalto le varie attività che svolge. In gr. diabolos, significa: calunniatore, avversario, diavolo [G. von Rad, GLNT, Vol. 2, col. 924-934; O.Böcher, Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, Vol. 1, col. 785-787].

1) Matteo 4:1-11; Luca 4:1-13

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani».
Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"».
Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio,
e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra"».
Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"».
Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli:
«Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori».
Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto"».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano
(Matteo 4:1-11).

Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo.
Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame.
Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l’uomo"».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse:
«Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio.
Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto"».
Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui;
perché sta scritto: "Egli ordinerà ai suoi angeli che ti proteggano;
ed essi ti porteranno sulle mani, perché tu non inciampi con il piede in una pietra"».
Gesù gli rispose: « stato detto: "Non tentare il Signore Dio tuo"».
Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento determinato
(Luca 4:1-13).

Abbiamo riportato il testo della tentazione di Gesù dei due evangelisti, Matteo e Luca, sia per averlo davanti a noi e sia anche per non ripetere quando passeremo in esame il materiale che ha Luca intorno al diavolo. Matteo e Luca in questo racconto della tentazione di Gesù, nominano il diavolo otto volte; si dividono a mettà le occorrenze, cioè quattro volte per ciascuno, con la sola differenza che Matteo nomina anche Satana una volta.

Per ciò che riguarda l’aspetto interpretativo di questo racconto evangelico, i commentatori si sono espressi in vari modi, sino a mettere in discussione la storicità dell’evento, pensando che tutto si svolgesse sul piano spirituale e che le tentazioni, in definitiva, venivano nel pensiero dell’amato nostro Redentore, fino a proporre che tutta la scena della tentazione, è da considerarsi figurativa.
Seguendo i commentatori in quello che essi hanno scritto, non solo si rimane perplessi, per non dire scandalizzati, ma si finisce per subire una certa influenza e farsi trascinare sul terreno dello scetticismo e dell’incredulità, sia per le realtà divine come anche per quelle sataniche [Per conoscere le diverse spiegazioni che i commentatori hanno dato alla tentazione di Gesù, rimandiamo il lettore al capitolo 3, pagg. 40-96].

Esaminiamo da vicino il racconto evangelico, non solo per capirlo, ma anche per ricavare utili insegnamenti per la nostra vita pratica. Sia Matteo che Luca sono concordi nell’affermare che Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Anche se manca la specificazione intorno allo Spirito, è chiaro però che si tratta dello Spirito di Dio.
Perché nel deserto e non in un altro luogo? «Secondo la tradizione, il luogo in cui Gesù fu tentato è una zona desolata a nord ovest del Mar Morto» [John A. Martin, Investigate le Scritture, Nuovo Testamento, pag. 230].

LE TRE TENTAZIONI CHE GESÙ SUBÌ

Le tre tentazioni che Gesù subì da parte del diavolo, riguardavano:

1) il miracolo di cambiare le pietre in pane;
2) il gettarsi giù dal pinnacolo del tempo;
3) la richiesta di adorare il diavolo.

Cercheremo di spendere qualche parola di commento, allo scopo di comprendere alla spicciola l’episodio del racconto evangelico, senza deviarci in certe cervellotiche argomentazioni, come hanno fatto certi commentatori.

a) Il miracolo di cambiare le pietre in pane

Secondo il racconto dei due evangelisti, Matteo e Luca (non includiamo Marco, perché egli si limita solamente a riferirci che rimase quaranta giorni nel deserto per essere tentato da Satana) Gesù, non solo fu condotto dallo Spirito nel deserto e vi rimase quaranta giorni, ma si parla anche di un digiuno che Egli fece di quaranta giorni e quaranta notti, durante i quali non mangiò nulla. Si precisa anche che al termine di questo prolungato digiuno, Gesù ebbe fame.

Senza andare in cerca di certi paralleli, con Mosè per esempio, dato che anch’egli digiunò quaranta giorni e quaranta notti, non si conosce il motivo di questo digiuno prolungato.
Per Mosè, si sa con certezza che nel primo caso, quando Dio lo chiamò sul monte per dargli le due tavole di pietra sulle quali erano scritti i dieci comandamenti, il fatto stesso di trovarsi alla presenza del Signore, è facile pensare che gli stimoli dell’appetito si siano allontanati da lui; mentre la seconda volta rinunciò volontariamente di mangiare, per l’angoscia che provava dentro di sé, nel pensare all’ira del Signore che voleva distruggere gli Israeliti, a motivo del vitello d’oro che era stato costruito e lo avevano adorato.

Mosè prostrato a terra, non solo si privò di mangiare per quaranta giorni e per quaranta notti, ma soprattutto finì per prolungare il digiuno, per chiedere ed ottenere il perdono da Dio, per il peccato del suo popolo. Mentre per Gesù, non c’è niente di tutto questo.
È stato il Padre a suggerirglielo, oppure è stata una spontanea decisione di Gesù? Siccome l’evangelo tace in modo assoluto, anche noi dobbiamo imparare a chiuderci la bocca quando il testo sacro non ci rivela certi particolari che potrebbero spingerci ad impostare un certo modo di argomentazione.

L’elemento certo è che, dopo aver digiunato per quaranta giorni e quaranta notti, alla fine Gesù ebbe fame. La sua fame, è elemento qualificativo che ci parla della sua reale umanità.

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È a questo punto che il diavolo entra in azione. Notando che Gesù ha fame, (senza entrare in certe disquisizioni linguistiche) il diavolo cominciando a parlare, gli dice: Se sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pane, (così potrai soddisfare la tua fame, voleva significare il diavolo).
Ma se si tiene presente il condizionale “se” che il diavolo usò in quella circostanza, si capisce subito a che cosa mirasse il tentatore: cercare di fare entrare il dubbio nella mente e nel cuore di Gesù. Gesù, però, sorvolando la forma verbale che il diavolo adoperò nei suoi confronti, va alla radice della questione, e, con una risposta precisa e ferma, rispose:
«Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio» (v. 4).

A parte la citazione del (Deuteronomio 8:3) che Gesù cita, nella sua secca risposta, mette in risalto che l’uomo, potrà continuare a vivere, non solamente se si nutrirà di pane = cibo materiale, ma se si alimenterà della Parola che proviene dalla bocca di Dio.
Una simile risposta, che forse il diavolo non se l’aspettava, perché probabilmente voleva indurre Gesù ad aprire un discorso sulla sua forma verbale che egli adoperò, lo imbarazzò e non trovò il modo di replicare a Gesù. Però, siccome il diavolo è astuto, non sì da per vinto e continua il suo attacco.
Quando il credente si afferra fortemente alla Parola di Dio e si attiene ad essa, egli potrà facilmente superare gli attacchi del diavolo e non cadere nelle sue trappole. La tattica del diavolo mira, spesse volte, a condurre il credente sul piano del ragionamento e della logica umana, così da allontanarlo dalla Parola di Dio.
Ma se il credente impara a non cedere davanti a certi attacchi del nemico, tendenti a fare leva su cose materiali della vita, per deviarlo dalle realtà spirituali, allora potrà vincere l’avversario e non essere sconfitto da lui.

b) Il gettarsi giù dal pinnacolo del tempo

Il particolare, di portare con sé nella santa città, per qualcuno riesce difficile a crederlo e pensa piuttosto che si tratti di una visione. Se però si tiene presente che tutta la scena della tentazione fu permessa da Dio e che Egli aveva tutto sotto controllo, non si ha difficoltà a credere che il diavolo prese Gesù e lo portò sul pinnacolo del Tempo.
Se, invece, il testo sacro sostenesse che il diavolo prese Gesù, lo portò sul pinnacolo del tempo e di lì lo gettò giù, allora si avrebbero tutte le ragioni logiche e teologiche, per non crederlo, perché in quel caso non sarebbe stato Dio a controllare la situazione, ma il diavolo.

Quando il Signore accorda il permesso a Satana di compiere certe azioni, di solito gli fissa dei termini, in modo da costringerlo a muoversi entro determinati limiti. Se per un’assurda ipotesi il diavolo volesse uscire dai confini assegnategli, verrebbe immediatamente bloccato. Il Sovrano su tutto e su tutti (compreso il diavolo), ricordiamolo, rimane sempre Dio!

Ora che Gesù si trova sul pinnacolo del tempio, il diavolo può rivolgergli la parola e dirgli:
«Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra» (v. 6).
Nonostante che la forma dubitativa che usò la prima volta non ebbe l’effetto sperato, il diavolo ci riprova nuovamente, nella speranza che questa volta ci riuscirà.

Visto che Gesù, nel primo attacco citò la Scrittura (Deuteronomio 8:3), il diavolo, per dare coerenza e peso alle sue parole, cita anch’egli le Scritture (Salmo 91:11-12), per assicurare Gesù che non gli sarebbe successo alcun male, perché gli angeli di Dio sarebbero intervenuti e lo avrebbero preso nelle loro mani, prima che i suoi piedi urtassero contro le pietre.

Senza badare che la citazione biblica che il diavolo citò era inesatta e fuori contesto, Gesù preferì rispondere alla provocazione del nemico, con un perentorio È altresì scritto: Non tentare il Signore Dio tuo (v. 7). La Scrittura che Gesù citò era (Deuteronomio 6:16).
Invece di aprire un ragionamento col diavolo, per rimproverarlo dell’inesattezza della Scrittura citata, Gesù preferisce ancorarsi sull’autorità della Parola di Dio, così da fermare e stroncare le velleità del diavolo.
Dobbiamo imparare anche noi a non ragionare col diavolo; lasciamo piuttosto che sia la Parola di Dio a dare le risposte al nemico.

c) la richiesta di adorare il diavolo

La terza tentazione sferrata a Gesù, oltre ad essere crudele nella sua forma e spietata nella sua intenzione, mira a far cadere il Figlio di Dio nella trappola dell’orgoglio, come se Egli fosse un comune essere umano che si lascia facilmente adescare dalle pompose offerte di potenza, gloria e di grandezza che Satana gli offre.

La pretesa del diavolo di voler essere adorato dal Figlio di Dio, oltre ad essere sfrontata, era anche molta insidiosa, tenendo principalmente presente il fatto che Gesù si trovava solo, e nessuno l’avrebbe visto se Egli si fosse inchinato davanti a Satana, in atto di adorazione.
Davanti a quella diabolica richiesta, Gesù avrebbe potuto rispondere al diavolo: come ti sei permesso di farmi una simile richiesta? Con quale coraggio pretendi di essere adorato da me, come se tu fossi Dio? Egli però, comprendendo appieno la portata di quella tentazione, questa volta, oltre a continuare ad usare l’arma della Scrittura, intimò al diavolo un perentorio: Vattene, Satana….
Le parole che seguirono, allora il diavolo, lo lasciò…, hanno il senso di un vero altolà che Gesù diede al diavolo, di conseguenza egli non poteva più continuare ad insistere nel suo accanimento, perciò ha dovuto lasciarlo [Per altre considerazione su quest’ultima tentazione, rimandiamo il lettore al capitolo 3, pagg. 40-94].

RIFLESSIONE DI VITA PRATICA

a) La strategia del dubbio

Le tentazioni che Gesù subì dal diavolo, servono per insegnare a noi credenti, come affrontare il diavolo quando si leva contro di noi. La vittoria che Gesù riportò sul tentatore, è una garanzia per tutti i credenti di ogni epoca, visto che c'insegna come dobbiamo comportarci quando veniamo assaliti dalle mille tentazioni.

La prima strategia che Satana mette in campo quando attacca i figli di Dio, è quella di seminare il dubbio. Il condizionale se che il diavolo usò con Gesù, rappresentava il seme del dubbio. Se questo seme diabolico fa presa nella vita del credente, cioè viene ricevuto (come il nemico spera che avvenga) seguiranno immancabilmente seri problemi.

I dubbi, di qualsiasi natura, non hanno mai fatto del bene a nessuno; hanno sempre prodotto incertezze, disorientamenti e smarrimenti. Il dubbio in se stesso paralizza le persone e li priva di realizzare qualcosa di buono nella loro esperienza quotidiana.

Un credente che avesse dubbi della reale presenza del Signore nella sua vita, per esempio, si troverebbe disarmato e diventerebbe sicura preda del nemico. Mentre con la certezza che il Signore è con noi tutti i giorni (Matteo 28:20), si potrà cantare nella stessa maniera come cantò Davide:
Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza (Salmo 23:4).

b) La sollecitazione per il cibo materiale

L’arma da usare contro gli attacchi dell’avversario, dovrà essere sempre la Parola di Dio. Non ascoltare mai la logica di Satana che cerca di convincerti che le cose della vita terrena non devono essere trascurate, devono trovare un posto di rilievo nella tua esistenza.
Il cibo, il vestito, sono necessari per il nostro corpo, ma non indispensabili per la nostra sopravvivenza. Anche se non possiamo farne a meno, tuttavia non soddisfano il bisogno dell’anima. Mentre la Parola di Dio, vero alimento spirituale, serve per nutrire l’anima, per non farla indebolire. Nutriti, giorno e notte della Parola di Dio, si crescerà forti e robusti.
Dobbiamo riempire la nostra mente della Parola di Dio, così che potremo usarla quando il nemico ci attaccherà con i suoi diabolici assalti.
Non ti lasciare convincere dal seguire il ragionamento della logica umana; usa con fermezza l’arma potente della Parola di Dio, e sarà quest’ultima, visto che è la spada dello Spirito (Efesini 6:17), che ti difenderà e ti assicurerà la vittoria sul tentatore.

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c) I pericoli e le incognite della vita

Quando ci sono pericoli davanti a te e, tu li puoi individuare facilmente, se trovi la maniera com'evitarli, agisci con accortezza e prontezza; il resto lo compirà il Signore, nel darti il necessario aiuto, per quella particolare circostanza. Tieni sempre presente il detto della Scrittura:
L’uomo accorto vede il male e si mette al riparo, ma gli ingenui proseguono e ne pagano le conseguenze (Proverbi 27:12).

Se invece, nel tuo cammino cristiano ti dovessi trovare in pericolo, senza la tua consapevolezza, non disperare, resta tranquillo e certo, perché il Signore non mancherà ad intervenire nella maniera com'Egli sa fare, ti libererà e ti metterà in salvo, specialmente se cammini nelle sue vie.

d) Gli allettamenti che offre il diavolo

Conoscendo la natura umana che è incline ad aprirsi facilmente all’offerta di grandezza, di potenza e di gloria che le vengono prospettate, si può facilmente essere abbagliati, e cadere così nella trappola del diavolo.
Quando ciò avvenisse, non accettare mai una simile offerta, perché in breve ti porterebbero in rovina, lontano dal Signore e dalla Sua approvazione. Per qualsiasi attacco che il tentatore sferrerà contro di te, ancorati saldamente alla Parola del Signore, e ricordati sempre che l’unico che merita di essere adorato e al quale rendere il proprio culto, resta per sempre, in tutte le epoche, il tuo Dio, e Salvatore Gesù Cristo.

2) Matteo 13:39

Il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono angeli.

Nella spiegazione che Gesù ha data della parabola delle zizzanie, Egli ha messo in risalto il lavoro che svolge il diavolo, che è quello di seminare la zizzania.
Quindi, secondo la Sua parola, il diavolo è un seminatore. Egli, però, si differenzia di chi semina la buona semenza — (che secondo Matteo sono i figli del regno, ma secondo Marco è la parola, (Marco 4:14) —, (e noi specifichiamo che si tratta della Parola di Dio), naturalmente. Siccome il diavolo non ha buon seme da spargere, semina la zizzania.

Quando questo seme spunta e germoglia, ha molta assomiglianza con il grano. Infatti, la zizzania, (in termine agricolo viene anche chiamata loglio) non viene scoperta quando spunta e germoglia, ma quando arriva il tempo della maturazione, cioè quando esce la spiga.

Secondo la spiegazione che Gesù fornisce, si deve mettere in risalto un’altra caratteristica della parabola. Gesù afferma chiaramente che chi semina la zizzania è il diavolo; egli svolge questo lavoro non di giorno, alla luce del sole, mentre i lavoratori sono sul campo, ma di notte, quando gli operai dormono. Gesù, invece, quale Figlio dell’uomo che semina il buon seme, lo fa di giorno, a differenza del diavolo. La domanda spontanea che sorge a questo punto è: perché il diavolo fa il suo lavoro di notte?

La risposta può essere data in due modi: siccome egli non ha un buon seme da seminare, ed agisce anche come nemico, non vuole essere notato in quello che compie.
In secondo luogo, di solito la notte è un’immagine dell’oscurità spirituale, in cui si nascondono tante realtà della vita interiore dell’essere umano.
L’oscurità dell’ignoranza, per esempio, denota la mancanza dello splendore della luce della Parola del Signore; il dormire, rivela uno stato d'indifferenza per le cose di Dio. Queste cose, indubbiamente favoriscono il lavoro del diavolo. Ecco perché la Bibbia ci esorta a non dormire.

Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri (1 Tessalonicesi 5:6);
…perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce (Efesini 5:8);
Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare (1Pietro 5:8).

Il “campo”, nel quale vengono seminate il buon seme e la zizzania, è il mondo, ha precisato Gesù. Dargli un diverso significato, significa annullare la spiegazione data da Gesù e attribuirla a Matteo, come pensa Jeremias [Cfr. Joachim Jeremias, Le parabole di Gesù, pag. 103].

Riportiamo qui di seguito quello che è stato scritto a proposito della spiegazione della parabola della zizzania.

«Il campo» raffigura la Chiesa visibile di Cristo, sparsa nel mondo. La Chiesa è il mondo; grano e zizzania vi crescono insieme, e Gesù vietando di sbarbarne la zizzania, ha voluto proibire ogni disciplina esercitata dagli uomini, e serbare ogni retribuzione al finale giudizio» [R. G. Stewart, L’evangelo secondo Matteo e Marco, pag. 154].

«Si osservi come i ministri di Cristo fedeli e diligenti non saranno giudicati da Cristo e quindi non dovrebbero essere ripresi dagli uomini per la presenza del male insieme al bene, degli ipocriti con i sinceri, nel campo della Chiesa».
«Si deve usare grande attenzione e moderazione nell’infliggere e nel mantenere le condanne ufficiali della Chiesa, per evitare di calpestare il grano o, peggio, di sradicarlo. La zizzania, se conservata sotto i mezzi della grazia, potrebbe diventare del buon grano, siamo paziente con essa» [M. Henry, Commentario Biblico, Vol. 9, pagg. 266-267].

Una simile esegesi che dà al “campo” (gr. agros) il significato di Chiesa, è veramente sostenibile dal punto di vista lessicale e con l’insegnamento del Nuovo Testamento? È vero che Gesù, con la spiegazione della parabola delle zizzanie, «ha voluto proibire ogni disciplina?»
C’è, infine, la speranza che, «la zizzania potrebbe diventare del buon grano?»
Per rispondere a questi interrogativi, è necessario:

1. Verificare il significato del termine, “campo” (gr. agros);
2. “mondo” (gr. G]osmos);
3. La “disciplina” nella Chiesa, se si deve praticare o no;
4. Se la zizzania potrebbe diventare buon grano

1. Il significato del termine “campo” (gr. agros)

Il termine agros, significa: Campo, campagna, podere. Nel N.T. questo termine è riportato 35 volte, nelle forme lessicali di: agrou, agrō, agros, agron, agrous, agrōn. I traduttori l’hanno reso con: Campagna, campagne campo, campi, borgate, podere, poderi. Per nessuno di loro è consentito, (compreso Matteo 13:38) tradurli con il significato di Chiesa, neanche in senso “figurativo”, come vorrebbe l’interpretazione di cui sopra.
La Chiesa, nel N.T. non viene mai presentata come un campo, ma come:

a) Il corpo di Cristo

…così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro (Romani 12:5);
Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua (1 Corinzi 12:27);
Ora sono lieto di soffrire per voi, e le tribolazioni che Cristo ha ancora da soffrire, io le completo nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa (Colossesi 1:24).

b) La casa di Dio

…affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Timoteo 3:15).

c) Colonna e sostegno della verità

...che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Timoteo 3:15).

I CREDENTI VENGONO DEFINITI COME:

a) Figli di Dio

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11/04/2011 22:08

…che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Timoteo 3:15).

…ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome (Giovanni 1:12);
…infatti, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio (Romani 8:14).

Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio (Romani 8:16).

…Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio (Romani 8:19);

…nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio (Romani 8:21).
…Perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù (Galati 3:26).

…Perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo (Filippesi 2:15).

Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui (1 Giovanni 3:1).

Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è (1 Giovanni 3:2).

In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello (1 Giovanni 3:10).
Da questo sappiamo che amiamo i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti
(1 Giovanni 5:2).

b) Famiglia di Dio

…Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio (Efesini 2:19).

c) Tempio di Dio e dello Spirito Santo

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? (1 Corinzi 3:16).

Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi (1 Corinzi 6:19).

d) Campo di Dio, edificio di Dio

Noi siamo, infatti, collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio (1 Corinzi 3:9).
A proposito della seconda parte del versetto, il gr. ha geōrgion, (una sola volta nel N.T.) il cui significato è: Podere, campo; campagna coltivata. «Può anche darsi che s’intenda una vigna» [Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, Vol. 1, col. 649; cfr. anche Carlo Buzzetti, Dizionario base del Nuovo Testamento, pag. 32].

2. Il significato del termine “mondo” (gr. kosmos)

Il termine [
G]kosmos, etimologicamente significa:

1. «Ordine, buon ordine, adatta disposizione.
2. disciplina, moderazione, decoro, senso della convenienza, buona educazione, costumatezza.
3. ordinamento dello Stato, costituzione.
4. Ornato, ornamento, onore, gloria.
5. Apparecchio, costruzione.
6. Universo, cosmo.
7. Il mondo, gli uomini» [Vocabolario, Greco-Italiano, pag. 719].

Il termine kosmos, è riportato nel N.T. 185 volte. In tutte le sue occorrenze, «non ha mai il significato di ordine e una volta sola, in 1 Pietro 3:3, quello di ornamento (femminile)» [Per conoscere la storia del concetto e il suo sviluppo, cfr. H. Sasse, GLNT, Vol. V, col. 877].

Il termine kosmos, non viene mai applicato alla Chiesa; e tanto meno che la chiesa venga chiamata kosmos = mondo. Basta ricordare quello che dice il N.T., per avere idee chiare a tal proposito.

2) Il significato del termine "mondo" (gr. kosmos)

I QUATTRO EVANGELI

Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, (Matteo 4:8):
Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta (Matteo 5:14),

A chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro (Matteo 12:32).

…affinché si adempisse quello che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò in parabole la mia bocca; proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo» (Matteo 13:35).
il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno (Matteo 13:38);

Che gioverà ad un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua? (Matteo 16:26).

Guai al mondo a causa degli scandali! Perché è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all’uomo per cui lo scandalo avviene! (Matteo 18:7).

E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine (Matteo 24:14).

Perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà (Matteo 24:21).

Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo (Matteo 25:34).

In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo vangelo, anche ciò che ella ha fatto sarà raccontato in memoria di lei» (Matteo 26:13).

E che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? (Marco 8:36)
Perché quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non ce n’è stata una uguale dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà (Marco 13:19).
In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei» (Marco 14:9).

E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura (Marco 16:15).

Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo (Luca 4:5):
Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso? (Luca 9:25)

Poi, mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme (Luca 9:51).
Affinché del sangue di tutti i profeti sparso fin dall’inizio del mondo sia chiesto conto a questa generazione (Luca 11:50);

Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno (Luca 12:30).

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12/04/2011 21:08

E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con avvedutezza; poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce (Luca 16:8).

Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati (Luca 20:34);
ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie (Luca 20:35);

gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate (Luca 21:26).

La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo (Giovanni 1:9).

Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto (Giovanni 1:10).

Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! (Giovanni 1:29)

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16).

Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Giovanni 3:17).

Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie (Giovanni 3:19).

e dicevano alla donna: «Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo» (Giovanni 4:42).

La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo» (Giovanni 6:14).

Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo» (Giovanni 6:33).
Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo» (Giovanni 6:51).

Poiché nessuno agisce in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifèstati al mondo» (Giovanni 7:4).
Il mondo non può odiare voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie (Giovanni 7:7).

Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Giovanni 8:12).
Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo (Giovanni 8:23).

Ho molte cose da dire e da giudicare sul conto vostro; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udite da lui, le dico al mondo» (Giovanni 8:26).

Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo» (Giovanni 9:5).
Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a uno nato cieco (Giovanni 9:32).

Gesù disse: «Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi» (Giovanni 9:39).

…come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: "Sono Figlio di Dio?" (Giovanni 10:36)

Gesù rispose: «Non vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo (Giovanni 11:9);

Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo» (Giovanni 11:27).

…Perciò i farisei dicevano tra di loro: «Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro!» (Giovanni 12:19)

Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna (Giovanni 12:25).

Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo (Giovanni 12:31);

Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre (Giovanni 12:46).

Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo (Giovanni 12:47).

Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine (Giovanni 13:1).

Lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi (Giovanni 14:17).

Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete (Giovanni 14:19).

Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» (Giovanni 14:22)

Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti (Giovanni 14:27).

Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me (Giovanni 14:30);

…ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui (Giovanni 14:31).

«Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me (Giovanni 15:18).

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia (Giovanni 15:19).

Quando sarà venuto, (il Consalatore) convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio (Giovanni 16:8).

…quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato (Giovanni 16:11).

In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà cambiata in gioia (Giovanni 16:20).

La donna, quando partorisce, prova dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia per la gioia che sia venuta al mondo una creatura umana (Giovanni 16:21).

Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e vado al Padre» (Giovanni 16:28).

Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo» (Giovanni 16:33).

LA PREGHIERA SACERDOTALE DI GESÙ

Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse (Giovanni 17:5).

Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola (Giovanni 17:6).

Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi (Giovanni 17:9);

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13/04/2011 22:43

Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi (Giovanni 17:11).

Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in sé stessi la mia gioia (Giovanni 17:13).

Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo (Giovanni 17:14).

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno (Giovanni 17:15).

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo (Giovanni 17:16).

Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo (Giovanni 17:18).

…che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato (Giovanni 17:21).

…io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me (Giovanni 17:23).

Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo (Giovanni 17:24).

Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato (Giovanni 17:25);

Gesù gli rispose: «Io ho parlato apertamente al mondo; ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano; e non ho detto nulla in segreto (Giovanni 18:20).

Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui» (Giovanni 18:36).

Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce» (Giovanni 18:37).

Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero (Giovanni 21:25).

QUELLO CHE AFFERMANO GLI ATTI E LE EPISTOLE

Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli davanti ai magistrati della città, gridando: «Costoro, che hanno messo sottosopra il mondo, sono venuti anche qui (Atti 17:6),

Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo (Atti 17:24);

…perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti» (Atti 17:31).

Non solo vi è pericolo che questo ramo della nostra arte cada in discredito, ma che anche il tempio della grande dea Diana non conti più, e che sia perfino privata della sua maestà colei che tutta l’Asia e il mondo adorano» (Atti 19:27).

Lo ascoltarono fino a questa parola; poi alzarono la voce, dicendo: «Togli via dal mondo un uomo simile; perché non è degno di vivere» (Atti 22:22).

Abbiamo dunque trovato che quest’uomo è una peste, che fomenta rivolte fra tutti i Giudei del mondo, ed è capo della setta dei Nazareni (Atti 24:5).

Prima di tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la vostra fede è divulgata in tutto il mondo (Romani 1:8).

…infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili (Romani 1:20),

No di certo! Perché, altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo? (Romani 3:6).

Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio (Romani 3:19);

…Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abraamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede (Romani 4:13).

…Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato…( Romani 5:12)

…Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato quando non c’è legge (Romani 5:13).

…Ma io dico: forse non hanno udito? Anzi, «la loro voce è andata per tutta la terra e le loro parole fino agli estremi confini del mondo» (Romani 10:18).

Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione! (Romani 11:12)

…Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non un rivivere dai morti? (Romani 11:15)

Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà (Romani 12:2).

Dov’è il sapiente? Dov’è lo scriba? Dov’è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? (1 Corinzi 1:20)

Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione (1 Corinzi 1:21).

…Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti (1 Corinzi 1:27);

Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono (1 Corinzi 1:28),

Tuttavia, a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati (1 Corinzi 2:6);

…e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria (1 Corinzi 2:8).

Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate (1 Corinzi 2:12);

…la sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: «Egli prende i sapienti nella loro astuzia» (1 Corinzi 3:19);

Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! (1 Corinzi 3:22)

Poiché io ritengo che Dio abbia messo in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo diventati uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini (1 Corinzi 4:9).

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14/04/2011 21:21

siamo diventati, e siamo tuttora, come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti (1 Corinzi 4:13).

…non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl’idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo (1 Corinzi 5:10);

Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? Se dunque il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare delle cose minime? (1 Corinzi 6:2)

…quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa (1 Corinzi 7:31).

…ma colui che è sposato si dà pensiero delle cose del mondo, come potrebbe piacere alla moglie (1 Corinzi 7:33)

La donna senza marito o vergine si dà pensiero delle cose del Signore, per essere consacrata a lui nel corpo e nello spirito; mentre la sposata si dà pensiero delle cose del mondo, come potrebbe piacere al marito (1 Corinzi 7:34).

Quanto dunque al mangiar carni sacrificate agli idoli, sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non c’è che un Dio solo (1 Corinzi 8:4).

quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo (1 Corinzi 11:32).

Ci sono nel mondo non so quante specie di linguaggi e nessun linguaggio è senza significato (1 Corinzi 14:10).

Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con la semplicità e la sincerità di Dio, non con sapienza carnale ma con la grazia di Dio (2 Corinzi 1:12).

…per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio (2 Corinzi 4:4).

Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione (2 Corinzi 5:19).

la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte (2 Corinzi 7:10).

Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo tenuti in schiavitù dagli elementi del mondo (Galati 4:3);

quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo (Galati 6:14).

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui (Efesini 1:4),

…al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro (Efesini 1:21).

…ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli (Efesini 2:2).

ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo (Efesini 2:12).

il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti (Efesini 6:12).

…siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo (Filippesi 2:15),

Esso è in mezzo a voi, e nel mondo intero, porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno che ascoltaste e conosceste la grazia di Dio in verità (Colossesi 1:6),

Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo (Colossesi 2:8);

Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali (Colossesi 2:20):

Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo (1 Timoteo 1:15).

Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra le nazioni, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria (1 Timoteo 3:16).

La vedova che è veramente tale e sola al mondo, ha posto la sua speranza in Dio, e persevera in suppliche e preghiere notte e giorno (1 Timoteo 5:5);

non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla (1 Timoteo 6:7);

Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d’animo orgoglioso, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo (1 Timoteo 6:17);

Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia (2 Timoteo 4:10).

…e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo (Tito 2:12),

Dio, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: «Tutti gli angeli di Dio lo adorino!» (Ebrei 1:6).

non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale parliamo (Ebrei 2:5);
Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo, come Dio ha detto: «Così giurai nella mia ira: "Non entreranno nel mio riposo!"» E così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla creazione del mondo (Ebrei 4:3).

…hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro (Ebrei 6:5),

In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio (Ebrei 9:26).

Cristo, entrando nel mondo, disse: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta ma mi hai preparato un corpo (Ebrei 10:5);

Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un’arca per la salvezza della sua famiglia; con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede (Ebrei 11:7).

…loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra (Ebrei 11:38).

Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo alle dodici tribù che sono disperse nel mondo: salute (Giacomo 1:1).

La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo (Giacomo 1:27).

Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? (Giacomo 2:5).

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15/04/2011 20:01

Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita (Giacomo 3:6).

O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio (Giacomo 4:4).

…Già designato prima della creazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi (1 Pietro 1:20);

Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo (1 Pietro 5:9).

Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza (2 Pietro 1:4).

…se non risparmiò il mondo antico ma salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi (2 Pietro 2:5);

Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima (2 Pietro 2:20).

per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì (2 Pietro 3:6);

Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo (1 Giovanni 2:2).

Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui (1 Giovanni 2:15).

tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo (1 Giovanni 2:16).

il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno (1 Giovanni 2:17).

Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui (1 Giovanni 3:1).

Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia (1 Giovanni 3:13).

se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l’amore di Dio essere in lui? (1 Giovanni 3:17)

Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo (1 Giovanni 4:1).

ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell’anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo (1 Giovanni 4:3).

Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo (1 Giovanni 4:4).

Costoro sono del mondo; perciò parlano come chi è del mondo e il mondo li ascolta (1 Giovanni 4:5).

In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo unico Figlio nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo (1 Giovanni 4:9).

noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo (1 Giovanni 4:14).

In questo l’amore è reso perfetto in noi: che nel giorno del giudizio abbiamo fiducia, perché qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo (1 Giovanni 4:17).

tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede (1 Giovanni 5:4).

Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio? (1 Giovanni 5:5)

Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno (1 Giovanni 5:19).

molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo (2 Giovanni 1:7).

3. La disciplina nella Chiesa, se si deve applicare o no

La disciplina nella Chiesa, è largamente documentata nel N.T. Chi ne ha parlato per primo, è stato Gesù. I testi che seguono, ne sono la dimostrazione.

«Se tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello;
ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni.
Se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d’ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano (Matteo 18:15-17).

Ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù (1 Corinzi 5:5).

Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro?
Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi (1 Corinzi 5:12-13).

Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza;
quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza (2 Corinzi 2:6-7).

Ho avvertito quand’ero presente tra voi la seconda volta e avverto ora, che sono assente, tanto quelli che hanno peccato precedentemente, quanto tutti gli altri, che, se tornerò da voi, non userò indulgenza (2 Corinzi 13:2),

Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché, quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo l’autorità che il Signore mi ha data per edificare e non per distruggere (2 Corinzi 13:10).

Si facciano pure evirare quelli che vi turbano! (Gal. 5:12)

Tra questi sono Imeneo e Alessandro, che ho consegnati a Satana affinché imparino a non bestemmiare (1 Timoteo 1:20).

Ammonisci l’uomo settario una volta e anche due; poi evitalo (Tito 3:10);

Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi (Apocalisse 2:2).

4. Se la zizzania potrebbe diventare buon grano

Se si chiede: la zizzania potrebbe diventare buon grano? La risposta è secca: un perentorio no! Una semplice risposta formulata in questa maniera, senza aggiungere nessuna specificazione, potrebbe apparire presuntuosa e poco convincente. Mentre, adducendo i motivi, la risposta acquisterà più importanza, apparirà davanti al lettore nella sua vera natura, senza dover fare troppa ginnastica linguistica, per renderla più attraente.

a) La natura della zizzania

La zizzania per sua natura, (come del resto sono tutti gli altri semi) non ha nessuna possibilità di subire cambiamenti, talché possa trasformarsi e diventare un altro seme, come per esempio grano.

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16/04/2011 20:36

Si può concederle un lunghissimo tempo, la zizzania resterà sempre quella. Gesù non l’ha lasciato intendere, lo ha addirittura affermato, quando ha precisato che alla fine (dopo un lunghissimo tempo concessale, alla mietitura = fine dell’età presente, la zizzania sarà raccolta, non come una qualsiasi erbaccia tra le tante, ma come specificatamente zizzania, destinata ad essere bruciata dal fuoco. Basterebbe questo semplice rilievo, per negare la possibilità che la zizzania potrebbe diventare buon grano.

b) La necessità di lasciare crescere la zizzania in mezzo al grano, non è per favorire la sua trasformazione, ma essenzialmente per non arrecare danno al grano.

Si sa, infatti, che la zizzania intreccia le sue radici con il grano, e, quando si vuole pulirlo dalla zizzania, mentre il grano è ancora nello stato di erba, si finisce facilmente col sradicarlo, non solamente perché le radici della zizzania si intrecciano con quelle del grano, ma anche per la molta somiglianza che c’è tra le due erbe.
Per evitare quest'eventualità, (che poi non è pura immaginazione fantasiosa, ma pratica e realistica), si lascia crescere tutto insieme, fino il giorno della raccolta.

Raccogliere la zizzania al tempo della mietitura, non sarà un problema, per il semplice fatto che non si dovrà guardare alla forma o al colore, ma unicamente alla spiga.
Siccome la spiga nella forma e nella sostanza è ben diversa da quella del grano, i mietitori non avranno difficoltà a riconoscerla, visto che ora non dovranno avere il pensiero di guardare le radici, ma solamente la spiga.

Quando si afferma in materia di disciplina ecclesiastica, che il grano e la zizzania devono stare insieme fino alla fine, significa dare al “campo”, il significato di una comunità ecclesiale. Gesù, però non gli ha dato questo senso.
Infine, tra il mondo e la chiesa, non esiste nessun'affinità; sono due entità che si oppongono l’una nei confronti dell’altra, per la semplice ragione che hanno finalità e scopi ben diversi.

Nel mondo, sappiamo, che c’è insieme il bene e il male; non è possibile separare il grano dalla zizzania. I due semi sono stati seminati nello stesso campo, da due distinti personaggi: il buon seme l’ha seminato Gesù Cristo e la zizzania, il diavolo.
Anche se appare chiaro l’intento del diavolo nel seminare la zizzania nello stesso campo in cui prima era stato seminato il buon seme, nondimeno, sarà la buona semenza, cioè il grano destinato ad essere raccolto nel granaio del cielo, mentre la zizzania sarà destinata ad essere consumata dal fuoco, nella stessa maniera che è destinato il diavolo ad andare a finire nel fuoco eterno, preparato per lui e i suoi angeli.

3) Matteo 25:41

Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!

Anche se il detto sul fuoco eterno preparato per il diavolo e per i suoi angeli si trova solamente una sola volta nella Bibbia, cioè in questo passaggio del vangelo di Matteo, è sempre importante tenerlo presente, soprattutto per ciò che riguarda l’eternità.

Indipendentemente a chi si riferiscono quelli che saranno alla sinistra del Signor Gesù, nel giorno della resa dei conti, questo testo stabilisce in maniera ferma che, il fuoco eterno, non è stato preparato per l’uomo. Che cosa vuol dire questa nostra affermazione? Dio non ha creato l’uomo per l’inferno = (fuoco eterno, cioè non si estinguerà mai) ma per godere l’eternità con Lui.

Se l’uomo andrà a finire nell’inferno, (come afferma chiaramente il nostro testo) dove si troveranno il diavolo e i suoi angeli, è totalmente per colpa sua, cioè per non aver voluto accettare e ricevere la salvezza che Cristo gli ha procurato, mediante il sacrificio della sua morte, sulla croce del Calvario. Se tutta l’umanità accettasse Cristo come il suo personale Salvatore, l’inferno sarebbe popolato solamente dal diavolo e dai suoi angeli, che poi sono tutti i demoni.

Qual è il valore di questa nostra precisazione? Ci riferiamo a quelli che affermano che in ultimo, in virtù del fatto che Dio è amore, Egli salverà anche il diavolo, così che nessuno andrà all’inferno. Non credete a questa strana teoria! Per gli uomini c’è salvezza, poiché la Bibbia afferma che Gesù è venuto sulla terra per dare la sua vita come prezzo di riscatto per tutti (1 Timoteo 2:6).

La stessa Scrittura, inoltre afferma:
Dio ha tanto amato il mondo, = (umanità) che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eternal (Giovanni 3:16).
Ed ancora:
il quale (Dio) vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità (1 Timoteo 2:4).

La Bibbia, nei suoi sessantasei libri che la compongono, (quella della chiesa Cattolica Romana ne ha di più, perché ha incluso gli apocrifi) non fa in nessun passaggio il minimo accenno che ci sarà salvezza anche per il diavolo; anzi asserisce con precisione che, Gesù è venuto sulla terra, non per [
distruggere le opere dell’uomo, bensì quelle del diavolo (1 Giovanni 3:8), e questo Egli l’ha fatto, per mezzo della croce, cioè con la sua morte.
Infine, siccome il diavolo non fa parte della famiglia umana, perché, in effetti, non è un uomo, la volontà salvifica universale di Dio per tutti gli uomini, non lo riguarda. Ecco perché Dio, afferma dogmaticamente, per mezzo della Sua Parola, che è la Bibbia, che il fuoco eterno, è stato preparato per il diavolo e i suoi angeli.

4) Giovanni 6:70

Gesù rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!»
Il detto sul diavolo si trova in un contesto in cui Pietro, in nome degli altri apostoli, afferma che gli altri suoi colleghi avevano creduto e conosciuto che Gesù era il Santo di Dio.
Davanti a quelle precise parole, Gesù, pur dichiarando che i dodici li aveva scelti Lui per quella carica, nondimeno uno di loro era un diavolo. Egli si pronunciò in quella maniera perché sapeva quello che più tardi avrebbe fatto Giuda Iscariota, quando l’avrebbe venduto ai sacerdoti per trenta sicli d’argento. Giuda Iascariota, quindi, veniva definito diavolo.

In quale senso deve essere intesa questa forte parola? Era forse Giuda in prossimità di subire un cambiamento di natura, da essere umano che era, per diventare diavolo?
Certamente no! Lui sarebbe rimasto uomo, con le caratteristiche e le responsabilità umane, nondimeno si sarebbe fatto impossessare dal diavolo per diventare uno strumento nelle sue mani, per portare a compimento l’azione di traditore, atto che avrebbe precluso la via al pentimento, la perdita della dignità dell’ufficio apostolico e della sua salvezza.
Certo, se Giuda si fosse pentito, nella stessa maniera come fece Pietro, avrebbe senza dubbio ottenuto il perdono e non avrebbe perduto il privilegio dell’ufficio apostolico. Egli, però, a differenza di Pietro che pianse amaramente per aver rinnegato Gesù, se ne andò e s’impiccò, così che morì nel suo peccato.

5) Giovanni 8:44

Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna.

Ai Giudei che si vantavano di essere figli di Dio e progenie di Abramo, Gesù rinfacciò che erano addirittura figli del diavolo e non stavano seguendo le opere del patriarca Abramo in quello che essi pensavano di compiere, cioè ucciderlo. Con quel proposito che esternavano, stavano mettendo in atto un piano omicida che aveva tutti i connotati di chi era stato omicida fin dal principio, così da identificarli per quello che effettivamente erano e a chi appartenevano, cioè al diavolo.

Come Dio ha i suoi figli, anche il diavolo ha i suoi. I figli di Dio assomigliano a Dio e i figli del diavolo assomigliano al diavolo. Questa è una legge di portata universale e nessuno la può smentire. La tendenza che manifestano i genitori, di solito la ereditano anche i figli.
I genitori trasmettono ai figli i geni della somiglianza somatica e del carattere; talché si può affermare: tali i padri e tali i figli. Come i figli di Dio si conoscono essenzialmente da quello che compiono e dai loro comportamenti, allo stesso modo si conoscono i figli del diavolo.

Si continuerà il prossimo giorno...
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17/04/2011 22:54

6) Giovanni 13:2

Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo.

Come ha fatto il diavolo a mettere in cuore a Giuda Iscariota di tradire il Maestro, non si può dire con fermezza. Può darsi che il movente sia da ricercare nel denaro che egli maneggiava, visto che era il cassiere della piccola comunità.
Comunque, qualunque siano stati il movente e i motivi, rimane fermo il fatto della sua piena responsabilità per quello che compì. Non si può sicuramente invocare che la sua azione di traditore sia stata predetta dal profeta Davide, per scagionare Giuda dalla sua effettiva responsabilità. Egli agì con la sua volontà nell’aprire il proprio cuore al diavolo.

Sotto un aspetto generale, il diavolo non potrà entrare nel cuore dell’uomo, se non gli si apre la porta; chi apre la porta è sempre l’essere umano, sia per il bene che per il male.
Se l’uomo si apre al Signore, sorgente di ogni bene, sarà influenzato nella sua vita a compiere azioni che porteranno onore e gloria a Dio; mentre se si apre al diavolo, autore di ogni sorta di male, sarà senza dubbio ispirato a comportarsi contro Dio e a rigettare i Suoi divini voleri.

7) Atti 10:38

…vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com’egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.

L’azione che Gesù compì nel “guarire” tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, tendeva a portare salute alle persone affette da mali che produceva il diavolo. Che il diavolo non abbia mai prodotto guarigione nella vita delle persone, è innegabile poiché egli è solamente operatore di malesseri. Le diverse malattie e sofferenze, non hanno mai portato nell’essere umano gioia e godimento; hanno sempre tormentato le persone con ogni sorta di travagli e dolori.
Chi porta sollievo, conforto e liberazione, è stato sempre e sempre sarà, il Signor Gesù, il solo che ha la piena volontà e la totale disponibilità di venire in aiuto a chiunque si rivolge a Lui.

8) Atti 13:10

«O uomo pieno d’ogni frode e d’ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, non cesserai mai di pervertire le rette vie del Signore?

Da Giovanni 8:44, abbiamo conosciuto che ci sono i figli del diavolo. Anche se Gesù usò l’espressione figli del diavolo, non l’adoperò mai nei confronti di una singola persona chiamandola con quest'appellativo. L’apostolo Paolo, è il solo, in tutto il Nuovo Testamento, che l’adoperò nei confronti di un certo mago di nome Bar-Gesù.
Certamente in quella circostanza l’Apostolo fu illuminato dallo Spirito Santo, in virtù del quale poté conoscere una trama diabolica che agiva nella vita di questo mago, facendo opera di persuasione per distogliere ed allontanare dalla fede, il proconsole Sergio Paolo.

Davanti ad un simile atteggiamento, non si può essere clementi, quando c’è di mezzo la salvezza dell’anima. Quelli che ostacolano ed impediscono le persone di ricevere ed accettare la salvezza di Dio in Cristo Gesù, sono ispirati a comportarsi in quel modo dal diavolo, visto che sono i suoi figli, che difendono la causa del loro padre. Con il discernimento dello Spirto, si possono sventare i tanti tentativi del diavolo che, servendosi di persone votate al suo servizio, fanno del tutto per impedire l’avanzata del regno di Dio tra gli uomini.

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente
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