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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 3. Satana nei quattro evangeli e negli Atti

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 02:38
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31/03/2011 02:33

Considerando come si faceva la vagliatura ai tempi di Gesù, questo ci faciliterà la comprensione di quello che Satana vuole compiere. Quando terminava la trebbiatura in un’aia, (che in quei tempi non era eseguita da macchine agricole meccaniche, come le moderne trebbiatrici dei nostri tempi, ma da animali, prevalentemente dai buoi.

«Alla sera quando si alzava la brezza, il grano e la paglia venivano ammucchiati al centro dell’aia per la spolatura. Per questo lavoro il contadino usava un forcone a cinque punte, chiamato vaglio, e una pala chiamata ventilabro. Dapprima infilava il forcone nel mucchio e sollevava nell’aria una parte di paglia e grano mescolati. Il grano, più pesante, ricadeva a terra mentre la paglia veniva portata via dal vento. Quando il mucchio era troppo piccolo per essere sollevato con il forcone, la stessa operazione era eseguita con la pala. In assenza di vento, per piccoli quantitativi era possibile creare una corrente d’aria agitando un pezzo di stuoia. La pula era raccolta e si usava per accendere le stufe domestiche; la paglia era messa via per gli animali.
Il grano doveva poi essere setacciato. I chicchi di frumento e di orzo, erano mescolati con tutti i frammenti rimasti sull’aia, venivano messi in grossi setacci che lasciavano passare i semi, ma trattenevano la maggior parte delle impurità.
Quando Gesù affermò che Satana voleva vagliare Pietro come si vaglia il grano (Luca 22:31), probabilmente faceva riferimento proprio al movimento con cui si scuoteva il setaccio. Eseguita questa parte del lavoro, normalmente il contadino passava la notte sull’aia, per vigilare che la messe non venisse rubata (Rut 3)» [Ralph Gower, Usi e costumi dei tempi della Bibbia, pagg. 98-101].

Tenendo presente il modo come veniva eseguita la vagliatura, riesce più facile capire cosa intendeva fare Satana, quando chiese di vagliare gli apostoli, nella maniera come si vagliava il grano.
«Usato in senso figurativo Luca 22:31: Satana ha preteso di vagliare i discepoli «come il grano», il che va innanzitutto riferito alla prova che la passione di Gesù costituisse per i discepoli» [Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, Vol 2, col. 1340].

«Il verbo reggente in Luca 22:31, esprime un'esplicita (e legittima?) pretesa del satanas «vagliarvi come il grano».
A questa pretesa si oppone la preghiera del Signore.
L’intervento di Gesù a suo favore ebbe successo; il Satana è sconfitto così come sarà sconfitto anche in futuro (Luca 22:35-38)» [F. Fuchs, GLNT, Vol. XII, col. 249-252].

Infine, la quarta domanda mira a conoscere se a Satana gli venne concesso il permesso di compiere l’azione di vagliatura. Dalla preghiera che Gesù elevò in favore di Pietro, è sott’inteso che Satana ottenne il permesso di svolgere il suo lavoro.

Se questo non fosse vero, non avrebbe senso la preghiera di Gesù. Gesù sapendo che il suo apostolo, nel giro di poco tempo l’avrebbe rinnegato pubblicamente, pregò per lui, affinché la sua fede non venisse meno. La preghiera del Signore, rivelava due cose:
1) a Satana gli sarebbe stato concesso il permesso di vagliare i suoi discepoli;
2) la fede di Pietro, (dato che Satana l’avrebbe scelto per compiere il lavoro di vagliatura), sarebbe stata seriamente minacciata, con il rischio addirittura di perderla. Perciò Gesù pregò in favore di Pietro, prima che Satana cominciasse il suo lavoro.

Se Pietro rinnegò di conoscere Gesù, con giuramento e imprecazione (Matteo 26:72,74; Marco 14:68,71), questa è la prova più tangibile che Satana lo stava vagliando.
L’atteggiamento ostile che Pietro assunse nei confronti di Gesù in quella particolare circostanza, non era il risultato di una sua premeditazione, per evitare di subire la stessa sorte del suo Maestro. Era senza dubbio, l’attacco feroce di Satana, che voleva dimostrare a Gesù, che Pietro non era grano, ma semplicemente paglia.

Se Gesù non avesse pregato per Pietro, sotto il vento incalzante della serva che asseriva con fermezza che Pietro era un discepolo di Gesù, la sua fede non avrebbe potuto reggere. E che dire poi di quell’uomo a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, che affermava: «Non ti ho forse visto nel giardino con lui?» (Giovanni 18:26). Come avrebbe fatto Pietro a rimanere fedele al suo Signore, se non ci fosse stata la preghiera del Maestro in suo favore?

Sì, è vero che Gesù predisse a Pietro che lo avrebbe rinnegato! Questo però, in vista di quello che Satana avrebbe fatto nei suoi confronti, poiché Egli conosceva già la richiesta avanzata dall’avversario. Si direbbe: come ha fatto Pietro a dimenticare così presto l’avvertimento di Gesù? Se fosse trascorso molto tempo, la sua dimenticanza potrebbe essere giustificata.
Ma siccome sono trascorse solamente alcune ore, l’atteggiamento di Pietro diventa inspiegabile, dal punto di vista della logica umana. Se si pensa però, che in quella memorabile notte, Satana era entrato in azione, non si ha difficoltà a credere che, tutta la scena era manovrata dall’avversario, con l’unico scopo di far perdere la fede a Pietro.

Anche se si tengono presenti che i segni che Gesù aveva dato: Prima che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte (Marco 26:30,72), si erano verificati alla lettera, c’è, tuttavia da tener presente lo sguardo che Gesù rivolse a Pietro.

E il Signore, voltatosi, guardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detta: «Oggi, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte».
E, andato fuori, pianse amaramente
(Luca 22:61-62).

A differenza di Giuda Iscariota che, dopo aver venduto il suo Maestro per trenta sicli d’argento, andò ad impiccarsi (Matteo 27:5 Atti 1:18), Pietro uscì fuori e pianse amaramente, cioè si pentì per quello che aveva fatto, nel rinnegare di essere un discepolo di Gesù. In virtù di questo suo atteggiamento, più tardi Pietro venne riabilitato, e Satana, suo malgrado, ha dovuto accettare il fatto che Pietro era grano, e non paglia.

Infine, si potrebbe chiedere: perché Satana vagliò il solo Pietro, e lasciò tutti gli altri apostoli? Conosceva Satana la parola che Gesù aveva rivolta a Pietro, quando gli disse:

E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno del morti non la potranno vincere.
Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli»
(Matteo 16:18-19),

o quello che Pietro avrebbe fatto, più in là, quando, esercitando il ministero apostolico che Gesù gli aveva conferito, sarebbe stato il primo, nella chiesa del primo secolo, a denunziare ed a smascherare una levata di Satana, contro la prima comunità?

Per quanto riguarda la prima domanda, si può rispondere nel seguente modo: siccome Pietro parlava comunemente in nome della piccola comunità degli apostoli, Satana avrà pensato che, se fosse riuscito a spazzare via quell’uomo, come aveva fatto con Giuda Iscariota, la piccola comunità si sarebbe facilmente dispersa, visto che il loro Maestro in breve sarebbe stato messo a morte.

Facendo questi calcoli, Satana avrà continuato: venendo a mancare Gesù e Pietro, quelli che sono rimasti, siccome non avranno nessuno che farà loro di guida, si perderanno d’animo e non potranno continuare l’opera che il loro capo ha cominciato. Per l’altra domanda, invece, non si può pensare che Satana conoscesse il futuro di Pietro, senza attribuirgli l’attributo dell’onniscienza, qualità che possiede solamente la deità.

10) Atti 5:3

Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere?

La storia di Anania e Saffira, narrata da Luca in (Atti 5:1-11) ha dell’incredibile. Certamente è una storia vera, accaduta ai tempi degli apostoli, anche se i critici hanno avuto tanto da dire, definendola addirittura una pura leggenda, inventata da Luca per abbellire la narrativa [Per conscere quello che hanno detto i critici intorno al testo di Atti 5:1-11, cfr. Gerhard Schneider, Gli Atti degli Apostoli, parte prima, pagg. 513-524]. Lasciando da parte il giudizio dei critici, cerchiamo di riflettere sull’accaduto, per capire e valutare l’evento, così come Luca lo ha tramandato.

Si continuerà il prossimo giorno...
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