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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 3. Satana nei quattro evangeli e negli Atti

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 02:38
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30/03/2011 02:33

8) Luca 22:3; Giovanni 13:27:


Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era nel numero dei dodici (Luca 22:3).
Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto» (Giovanni 13:27).

La storia del tradimento di Gesù, per opera di Giuda Iscariota, è riferita da tutti quattro gli evangelisti. La frase: Satana entrò in Giuda, la riporta solo Luca, anche se Giovanni la ripete senza fare il nome, Satana entrò in lui (Giovanni 13:27).

L’entrata di Satana nella vita di Giuda Iscariota, come si può spiegare? Solamente perché c’era una profezia che si doveva adempiere, in base alla quale, Davide, per mezzo dello Spirito Santo, aveva profetizzato di lui? (Salmo 41:9). Certamente la profezia aveva il suo valore, visto che non era stato Davide di sua volontà, a fare quella predizione, ma lo Spirito Santo.

Da parte sua Gesù, nonostante conoscesse sicuramente quella profezia, fece una severa affermazione nei confronti del traditore:
Certo, il Figlio dell’uomo se ne va, com'è scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell’uomo se non fosse mai nato» (Matteo 26:24).

Davanti alla severa parola di Gesù, non ci sono giustificazioni che possono essere addotte, per esonerare Giuda dalla sua responsabilità. Se poi si aggiunge l’alto privilegio che ebbe, nell’essere stato incluso nel numero dei dodici, e di aver ricevuto la sua parte nel ministero apostolico (Atti 1:17), la sua responsabilità per quello che compì, aumenta notevolmente.
In vista di questo dato, come fece Giuda a fare entrare Satana nella sua vita? La porta per “entrare” l’aprì Satana, o Giuda? Senza dubbio l’aprì Giuda Iscariota! Sapeva Giuda che Satana voleva entrare in lui? Gli mandò forse un preavviso?

Si rese conto Giuda che dopo che Gesù intinse il boccone e glielo diede, Satana entrò in lui? (Giovanni 13:26). O sono solamente affermazioni che fanno gli evangelisti? Anche se alle domande formulate, non si può rispondere con un semplice sì, o un no, resta fermo il fatto che Giuda agì con la sua volontà.
Che poi Satana abbia facilitato ed accelerato l’azione, facendogli concludere l’affare con i capi religiosi, in un primo tempo, e dopo lo sospinse al suicidio (Matteo 27:5; Atti 1:18), resta la dimostrazione di quello che può compiere l’uomo, quando è manovrato da una forza satanica.

9) Luca 22:31-32:

«Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano;
ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli»
.

Davanti alla richiesta di Satana di “vagliare” gli apostoli, nella maniera come si vaglia il grano, entra nella logica di fare alcune domande:

1. Quando fece Satana la richiesta di vagliare i discepoli di Gesù?
2. A chi la presentò, direttamente a Gesù o al Padre?
3. Per quale motivo presentò quella richiesta?
4. Ottenne il permesso di vagliare i discepoli di Gesù?

Queste quattro domande non le poniamo per pura curiosità intellettuale, ma solamente per capire le mosse di Satana e gli attacchi che intende sferrare contro i seguaci di Gesù. Che Satana abbia nel suo mirino i figli di Dio e i seguaci di Gesù Cristo, non esiste il minimo dubbio.
Per questa categoria di persone, Satana non può entrare in azione contro di loro, perché sa che si trovano sotto una divina protezione. Per agire contro un semplice figlio di Dio e seguace di Gesù Cristo, Satana deve ottenere il “permesso” da Dio.

Se questo permesso non gli viene accordato, non potrà fare niente. L’esempio classico l’abbiamo nella storia di Giobbe. Satana poté attaccare quest'uomo, che era soprattutto un servo di Dio, sia nei suoi beni materiali e sia nella salute del patriarca, quando Dio gli concesse il permesso. Nei capitoli, 1 e 2 del libro di Giobbe, abbiamo la chiara descrizione di quello che stiamo affermando.

La prima domanda mira a sapere quando fece Satana la sua richiesta di vagliare gli apostoli di Gesù Cristo. Se la fece dopo che entrò nella vita di Giuda Iscariota, ha un senso, mentre se la fece prima, ha un altro senso. Cercheremo, di spiegarci nel miglior dei modi, per evitare di non essere fraintesi.
Siccome il vangelo non ci fornisce elementi per rispondere alla nostra domanda, in nessun senso, noi dobbiamo procedere per intuizione, cercando nello stesso tempo di essere coerenti, non solo con il ragionamento, ma soprattutto con la Parola di Dio.

Supponiamo che la richiesta di vagliare i discepoli, Satana l’abbia fatta dopo che entrò nella vita di Giuda Iscarita, portandolo a compiere quell’azione infame di tradire il Maestro e di venderlo per trenta sicli d’argento. In questo caso, Satana ha nelle sue mani una carta vincente, perché può dire di avere vinto sopra un apostolo di Gesù Cristo, riuscendo a farlo cadere in peccato, quel peccato che non trovò luogo a pentimento.

Nella richiesta avanzata, Satana avrà potuto ragionare, pressappoco in questi termini: come sono stato abile e capace di prendere Giuda Iscariota e farlo cadere nella mia trappola, potrò farlo anche nella vita degli altri apostoli, e di Pietro, in modo particolare. Se invece la richiesta la presentò prima, il significato e il valore della preghiera che fece Gesù al Padre, ha un senso particolare.

Si sa, infatti, che in quella preghiera, Gesù non chiese al Padre di togliere dal mondo i suoi discepoli, ma di preservarli dal maligno (Giovanni 17:15). Questa precisazione che Gesù fece, ha la sua importanza in vista dei futuri attacchi che Satana avrebbe sferrato contro i suoi seguaci.

Conosceva Satana la preghiera che Gesù fece al Padre, prima dell’ultima cena, quando in quella sede comunicò agli apostoli che uno di loro l’avrebbe tradito? Probabilmente no! Se si suppone che Satana la conoscesse, la sua richiesta di “vagliare” gli apostoli, non avrebbe senso, poiché in quella preghiera Gesù ha preso le difese dei suoi, dai futuri attacchi del diavolo.

Considerando obbiettivamente la nostra argomentazione, e misurandola con il metro della logica, siamo portati a credere che la richiesta di “vagliare” i discepoli, Satana la fece dopo che prese possesso della vita di Giuda Iscariota.
La seconda domanda mira a sapere a chi presentò Satana la sua richiesta. Al pari della prima, il testo evangelico non ci aiuta ad individuarla. Se Gesù avesse affermato: “Satana mi ha chiesto di..., allora non ci sarebbe nessun dubbio, la richiesta l’avrebbe datta a Gesù. Siccome il testo evangelico non si esprime in questo modo, la risposta resta in bilico, può essere attribuita sia a Gesù che al Padre.

Sulla scorta dell’esempio di Giobbe, (che poi è l’unico caso nel suo genere in tutta la Bibbia), è molto probabile, (e la logica non si oppone) che la richiesta di “vagliare i discepoli”, Satana la fece a Dio, cioè al Padre, e che Gesù la seppe direttamente da suo Padre. Se teniamo presente che Gesù si manteneva in continuo contatto con suo Padre, non è difficile pensarlo e crederlo.

D’altra parte, durante tutto il tempo della permanenza di Gesù sulla terra, ci fu una sola circostanza (che durò pochi momenti), quando la linea di comunicazione tra il Figlio e il Padre si interruppe; questo avvenne alla croce, cioè, prima di spirare, quando Gesù gridò: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Ecco perché siamo convinti che Satana fece la sua richiesta a Dio, in una sua comparsa in cielo, davanti al Signore.

Se poi si pensa che ancora Satana non era stato cacciato dal cielo e gettato sulla terra, secondo quello che afferma (Apocalisse 12:9), cosa che avvenne dopo che Gesù risuscitò dai morti e ascese al cielo, riesce più facile inquadrare l’argomento in quest’ottica.

Infine, la terza domanda mira a comprendere perché Satana voleva “vagliare”. Visto che ha vinto su uno degli apostoli di Gesù, cioè Giuda Iscariota, credeva che vagliando tutti gli apostoli, per lui non sarebbe stato difficile eliminare dalla scena tutti gli apostoli, nella maniera come avviene quando la paglia viene portata via dal vento, e rimane il solo grano.
Ciò significa che Satana considerava gli apostoli, e particolarmente Pietro, (siccome, egli parlava spesso in nome della comitiva), non come grano, ma come pula che viene sospinta e portata via dal vento.

Si continuerà il prossimo giorno...
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